Milan-Roma è Pioli-De Rossi: il derby di Europa League disegna il futuro dei due allenatori

Cresce l'attesa per Milan-Roma, il derby italiano che vale un posto tra le migliori quattro squadre di Europa League: l'andata dei quarti di finale è in programma a San Siro giovedì 11 aprile, il ritorno si disputerà all'Olimpico una settimana più tardi, giovedì 18. Per i rossoneri si tratta della terza sfida nelle coppe europee contro un'italiana nelle ultime due stagioni dopo quelle del 2022-23 contro Napoli e Inter rispettivamente ai quarti e in semifinale di Champions League. Per i giallorossi, invece, è in assoluto il secondo derby europeo della loro storia: l'unico precedente risale alla doppia finale di Coppa Uefa contro l'Inter nel 1990-91 (vinsero i nerazzurri).

La sfida mette di fronte due allenatori, Pioli e De Rossi, che stanno vivendo un momento molto positivo e si presentano all'appuntamento europeo nelle migliori condizioni possibili. Eppure, un'uscita di scena già ai quarti di finale potrebbe pesare (e non poco) sul loro futuro, soprattutto per uno dei due. Vediamo perché.

Partiamo dal tecnico del Milan che, dopo una prima parte di stagione balbettante coincisa con qualche passo di falso di troppo in campionato e con la prematura eliminazione in Champions League già ai gironi, ha rimesso in carreggiata la squadra. Nel 2024, fatta eccezione per il passaggio a vuoto con l'Atalanta in Coppa Italia e la notte da incubo contro il Monza in campionato, Leao e compagni hanno quasi sempre vinto alzando il livello qualitativo del gioco e la continuità di risultati. Il Diavolo ha aperta una striscia di 7 vittorie consecutive in tutte le competizioni: dall'1 marzo, giorno del colpo contro la Lazio all'Olimpico firmato Okafor nel finale, non si è più fermato.

L'accelerazione ha consentito al Milan di issarsi al secondo posto in classifica e di blindare la qualificazione alla prossima Champions League. È indubbio che, in questo periodo, il lavoro di Pioli abbia avuto un peso specifico non indifferente: l'allenatore sembra avere finalmente trovato la quadra a livello tattico e il modo di sfruttare nel migliore dei modi il potenziale dei tanti giocatori nuovi arrivati in estate.

L'aggettivo giusto per definire il lavoro di Daniele De Rossi alla Roma - almeno finora - è impressionante. L'ex capitano giallorosso, chiamato dalla dirigenza a prendere il posto di Mourinho esonerato a gennaio dopo una sconfitta (guarda caso) contro il Milan - ha rigenerato una squadra che aveva perso fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. In 15 partite - considerando tutte le competizioni - De Rossi ha ottenuto 10 vittorie (una delle quali ai rigori), 3 pareggi e 2 sconfitte (una contro l'Inter e una ininfluente contro il Brighton) riportando la Roma nel vivo della corsa per qualificarsi alla prossima Champions, che al momento rimane l'obiettivo principale della stagione.

Rispetto all'era dello Special One, la Roma sembra un'altra squadra: cerca sempre di fare la partita a prescindere dall'avversario, è più serena, sa essere sia concreta che spettacolare e ha ritrovato diversi uomini chiave (Pellegrini su tutti) che sembravano essersi smarriti.

Pioli, senza dubbio. Un'eventuale eliminazione ai quarti di Europa League, per giunta contro una squadra certamente difficile da affrontare ma che ha qualcosa in meno dal punto di vista tecnico, potrebbe pesare sul futuro dell'allenatore milanista, il cui contratto è in scadenza nel 2025. Sia chiaro: è pacifico che far dipendere la prosecuzione o meno di un progetto tecnico da una singola sfida sia forzato, ma la sensazione è che gli ultimi mesi di stagione saranno decisivi per Pioli.

Diverso il discorso per De Rossi, che fin dal primo giorno è stato piuttosto chiaro: il suo accordo con la dirigenza della Roma non va oltre giugno e non sarà certo l'esito del doppio confronto con il Milan a determinare il suo futuro. O meglio: tra i due tecnici, è sicuramente quello giallorosso ad avere meno da perdere in questo derby europeo. Un'eliminazione non sarebbe certo vissuta come un dramma, al contrario la qualificazione alle semifinali verrebbe vista come un'impresa.