Romania, favola Lambru: esordio in Coppa per l'attaccante con la protesi alla mano
Aggiornato 10/11/2017 alle 18:43 GMT+1
E' successo nei giorni scorsi, nella partita (poi persa ai calci di rigore) dei sedicesimi di finale contro il Mioveni. La giovane punta classe 1998 del Petrolul Ploiești, che a 9 anni si è visto amputare l'arto in seguito a un incidente stradale, è entrato all'81' contribuendo al pareggio in extremis (1-1) della formazione che gli ha fatto sottoscrivere un contratto da 4 anni.
A 9 anni, un incidente mentre stava passeggiando per strada coi suoi compagni di scuola, gli costò l'amputazione della mano sinistra. Il camion che gli piombava addosso, l'impatto fortissimo, un dolore mai provato, la folle corsa all'ospedale e il rischio, paventato dai medici, dell'asportazione dell'intero braccio. Poi, un lunghissimo intervento del chirurgo ridusse i danni e così Cosmin Lambru riuscì a conservare l'arto dalla spalla fino ai confini dell'avambraccio, uscendo dal nosocomio con una protesi.
L'incidente a 9 anni e la corsa all'ospedale
Ebbene, in questi giorni il mondo del calcio ha sgranato gli occhi nell'apprendere dell'esordio del ragazzo, classe 1998, nella Coppa di Romania, manifestazione professionistica, dato che la squadra in cui milita, il blasonato (in Romania) Petrolul Ploiești (4 titoli nazionali e 3 Coppe), è scivolato in disgrazia tra la quarta e la terza divisione, dov'è stato promosso la scorsa stagione, dopo il fallimento del 2016.
L'esordio in Coppa di Romania
Il ragazzo è entrato in campo all'81' nella sfida contro il Mioveni, contribuendo al pareggio in extremis (realizzato da Adrian Mihai Vintila) della formazione giallazzurra, che ha retto ai supplementari, arrendendosi solamente ai calci di rigore. Chi non si è mai arreso, invece, è il giovane Cosmin, che in un'intervista ai media locali, fornendo un sensazionale esempio di atleta senza limiti, ha dichiarato a proposito della sua mano artificiale:
Il giorno dell'incidente sentii un dolore irresistibile, tuttavia restai lucido. Quando, però, dopo l'operazione, mi comunicarono la brutta notizia, rimasi scioccato. Ero disperato: il calcio è sempre stata la mia unica passione e l'ipotesi di dover smettere era più che mai certa. Io, però, non ho mai smesso di crederci, mi sono allenato duramente senza mai considerare l'idea di abbandonare. L'anno scorso sono andato in prestito al Blejoi segnando 26 gol (argomenti che hanno convinto il Petrolul a fargli sottoscrivere un quadriennale, ndr), e ora mi godo il momento. Ma non smetterò di faticare il doppio degli altri: questo è il mio destino che però, pur di continuare a giocare a calcio, accetto volentieri".
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