Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Real Madrid, tre domande sulla crisi Blanca: Zidane è al capolinea?

Matteo Zorzoli

Aggiornato 04/12/2020 alle 02:40 GMT+1

LIGA - Anatomia del periodo più complicato per il francese sulla panchina del Real Madrid, alla vigilia di una settimana decisiva per il futuro delle Merengues, impegnate sabato in campionato contro il Siviglia e mercoledì in Champions contro il Gladbach

Zinedine Zidane in Real Madrid-Shakhtar Donetsk allo stadio Alfredo Di Stefano

Credit Foto Getty Images

Non penso di dimettermi. Abbiamo avuto momenti complicati. È una brutta situazione a livello di risultati, ma bisogna andare avanti.
Può finire sulla graticola il primo allenatore nella storia a vincere tre Champions di fila? La risposta è sì. Dopo il k.o. contro lo Shakhtar Donetsk Zinedine Zidane ci è finito eccome. La qualificazione agli ottavi nel girone più pazzo di sempre è ancora appesa ad un filo e, se proprio tutto dovesse andare storto nell'ultima giornata contro il Borussia Monchengladbach (insieme alle combinazioni di Inter-Shakthar), il Real Madrid potrebbe incappare nella prima eliminazione pre-ottavi degli ultimi 23 anni. Uno scenario che fa accapponare la pelle ai tifosi e al presidente Florentino Perez. Nell'immediato post-partita contro gli ucraini il quotidiano iberico El Mundo ha twittato: "Perez pensa di esonerare Zidane nelle prossime ore". Il tweet è stato rimosso dopo qualche minuto, ma la posizione del tecnico francese rimane quanto mai delicata. Ad aggravare ulteriormente le cose, a quattro giorni dal dentro-fuori europeo, sabato le Merengues voleranno a Siviglia. La sfida contro l'ex Lopetegui potrebbe già trasformarsi nel capolinea della seconda avventura di Zinedine Zidane sulla panchina madrilena. Per fare chiarezza sulle vicende "reali", abbiamo rivolto tre domande al collega di Eurosport Spagna, Adrian Garcia.
picture

Real, 500 milioni in 3 anni: i perché di un mercato flop

1) Zidane rischia davvero?

La posizione di Zidane traballa per i risultati. In tutto il mese di novembre sono arrivate solo due vittorie nel doppio scontro di Champions contro l'Inter. In campionato le Merengues gravitano a sette punti dalla Real Sociedad capolista con solo un punto raccolto nelle ultime tre uscite contro Valencia, Villarreal e Alaves. Perez ha piena fiducia in Zidane, lo considera il suo "scudo protettivo": quando qualcosa non va, spera sempre che Zinedine si inventi una soluzione oltre ad avere il pieno sostegno dei tifosi. A Madrid era un idolo da giocatore e lo è forse ancora di più da allenatore dopo aver vinto tre Champions League, due campionati (di cui uno senza CR7), due Supercoppe europee, due Supercoppe spagnole e due Mondiali per Club. Proprio per questo, in caso di sconfitta contro il Siviglia o di eliminazione dalla Champions, risultati che farebbero esplodere il bubbone, Perez vorrebbe che fosse il francese ad andarsene, senza doverlo licenziare. Per una questione economica e di riconoscenza.
Il palmares di Zidane sulla panchina del Real Madrid

2) Oltre ai risultati, quali sono le cause del malcontento dei tifosi?

Il problema è la qualità della rosa. Se si confronta l'organico che ha battuto la Juventus nella finale di Cardiff, oltre a Cristiano Ronaldo ha perso potenziale in tutti i reparti: Pepe, James Rodriguez, Morata, Bale, oltre al grave infortunio di Asensio e l'invecchiamento di top player come Modric, Kroos, Marcelo e Isco. Il club non ha saputo rinnovarsi e ha scommesso su giovani che hanno tradito le aspettative, su tutti Odriozola e Mendy, 78 milioni di euro in due (il primo arrivato nel 2018, il secondo nel 2019). E guardando dal centrocampo in su, la situazione non migliora: 115 milioni versati al Chelsea per Hazard, alle prese con mille infortuni, 63 milioni per Jovic e 21,5 per Mariano Diaz. Il Real ha speso 514 milioni nelle ultime tre stagioni e, ad eccezione del fantasista belga, nessun nuovo innesto è titolare. Nessuno.
picture

Real Madrid, Zidane: "Momento complicato ma non mi dimetto"

3) Quali sono i probabili successori di Zidane?

Due nomi su tutti: Raul e Pochettino. Il primo sta allenando il Castilla e dopo Zidane e Solari rappresenterebbe una scelta fatta in casa, ma non è pronto per il passaggio in prima squadra. Il secondo sarebbe disponibile e una scelta d'esperienza. Ritengo, però, che la soluzione ideale sarebbe continuare con la direzione tecnica di Zidane, cambiando approccio sul mercato. Puntare, cioè, già da gennaio su giocatori esperti piuttosto che su giovani come Rodrygo, Reinier, Lunin o Militao.
picture

Zidane: "Pelé, Cruyff, Messi, Ronaldo? Maradona era unico"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità