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Petrovic, Ivanisevic, Kostelic, Modric: i segreti del successo dello sport in Croazia

Marco Barzizza

Aggiornato 14/07/2018 alle 22:58 GMT+2

Organizzato e strutturato sulla cultura dei vivai, lo sport croato vive un momento di splendore grazie alla squadra di calcio ma già in passato ha prodotto atleti da vertici mondiali e olimpici. Nazione da appena 4 milioni di abitanti, lavora sui giovani indirizzandoli a una cultura patriottica.

Ivanisevic, Petrovic, Kostelic, Modric: alcune delle stelle dello sport croato

Credit Foto Eurosport

Quattro milioni di abitanti su una superficie di 56mila chilometri quadrati. Croazia: paese piccolo ma che ha fatto dello sport un punto di riferimento culturale prima e un vanto poi, tanto da essere giudicata da Bild come la miglior nazionale sportiva del mondo.

Un modello che parte dai vivai

Tutto il mondo (sportivo) è ora ai piedi della Croazia principalmente grazie ai successi della nazionale di calcio di Zlatko Dalic, ma sono tanti gli sport dove la nazione balcanica eccelle grazie a una programmazione che ha una base culturale e scientifica. Partendo dalle 3 ore settimanali di educazione fisica (noi ne facciamo 2, forse, e siamo destinati a essere nel 2020 la nazione meno sportiva del pianeta) fino ad arrivare alla cultura dei vivai, i giovani su cui società come la Dinamo Zagabria (come il Partizan a Belgrado, Serbia) hanno fatto scuola. Dall’under 12 in poi i ragazzi dell’accademia calcio iniziano a lavorare anche singolarmente con diversi preparatori, che coordinano il proprio lavoro anche in base ai dati raccolti ed elaborati dagli analisti. Dai 14 anni fino al giorno in cui entrerà in prima squadra, un ragazzo della Dinamo si allenerà per 5-6 giorni alla settimana, per circa otto ore. 8 ore! Il tutto senza avere chissà quali strutture, ma un sistema organizzato al dettaglio che cura la crescita dei ragazzi educandoli allo sport come parte fondamentale della loro esistenza (un esempio tipico di quella parte del mondo, come dimostra il successo della Slovenia agli ultimi Europei di basket).

Dalla pallanuoto...

Se il calcio arriva solo oggi al suo massimo splendore - migliorando la corsa mondiale di Suker e Prosinecki a Francia '98 dopo 20 anni - i maggiori risultati sportivi i croati li hanno ottenuti in altre discipline, come pallanuoto e tennis. Fin dai tempi dell’ex Jugoslavia gli sport di squadra sono sempre "serviti" a creare identità nazionale (figuriamoci dopo la divisione); una società multietnica e multiculturale di successo basata sulla fratellanza e gli ideali del socialismo. Vedendo che i risultati arrivavano, come sempre accade, sport come la pallanuoto hanno avuto un "boom" creando una vera e propria tradizione che ha fatto delle calottine a scacchi biancorosse un simbolo dei tifosi croati in ogni disciplina. Tanto che non c’è da stupirsi a vederle in stadi e palazzetti, non solo piscine. 3 medaglie olimpiche, 6 mondiali e 2 europee sono una bella cartina di tornasole per quanto detto fin qui.
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Tifosi della Croazia ai Mondiali 2018: calottine ed entusiasmo

Credit Foto Imago

...al tennis con Cilic e Coric

Altro sport dove la Croazia ha mietuto e miete successi oltre la media - per un paese così piccolo - è il tennis, dove Cilic e Coric sono i campioni moderni, rispettivamente numero 5 e 20 del ranking mondiale. E dove il giovane Pavic è numero 1 al mondo nel doppio dopo aver conquistato gli ultimi Australian Open (e altri 11 titoli). Una strada tracciata dalla vittoria della Coppa Davis nel 2005 e da Goran Ivanisevic, numero 2 del mondo nel luglio ’94, vincitore di Wimbledon del 2001 e campione assoluto in un’epoca dove l’allora ex Jugoslavia sfornava talenti pazzeschi non solo con racchetta e pallina.
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9 luglio 2001: la favola di Goran Ivanisevic, prima wild-card a conquistare Wimbledon

Il basket di Kukoc e Petrovic

Indimenticabili e indimenticati, due fenomeni che hanno scritto pagine importanti nella storia della pallacanestro mondiale: Kukoc e Petrovic. Classe ’68 il primo, classe ’64 il secondo, insieme hanno conquistato l’argento olimpico nel ’92 a Barcellona da protagonisti, un risultato storico considerando che fu il primo evento disputato dalle nazioni balcaniche divise. Insieme a loro come dimenticare Dino Radja, passato da Roma prima di andare ai Boston Celtics e collezionista, insieme a Kukoc, del bronzo mondiale nel ’94 in Canada e dell’europeo ’95.

Una fucina di talenti

I prodotti di alto livello (olimpico) dello sport croato non finiscono qui perché è nelle discipline meno rinomate, ma che fanno ugualmente curriculum come pallamano, canottaggio, e sci che gli atleti biancorossi hanno fatto storia. Squadre e singoli che hanno reso grande una nazione tanto piccola quanto sportivamente efficiente. I fratelli Janica e Ivica Kostelic (sci), Blanka Vlasic (salto in alto), Sandra Perkovic (lancio del disco), Sara Kolak (giavellotto), Martin e Valent Sinkovic (canottaggio), Giovanni Cernogoraz, Snjezana Pejcic e Josip Glasnovic (tiro).
Squadra/AtletaSportVittorie
Nazionale maschilePallanuoto1 oro olimpico, 2 ori mondiali, 1 oro europeo
Goran IvanisevicTennisWimbledon 2001, 2° nel ranking (1994)
Marin CilicTennisUS Open 2014, 5° nel ranking (2018)
Nazionale maschileTennisCoppa Davis 2005
Drazen Petrovic (e la nazionale)Basket1 argento olimpico
Toni Kukoc (e la nazionale)Basket1 argento olimpico, 1 bronzo mondiale, 1 bronzo europeo
Janica KostelicSci4 ori, 2 argenti olimpici; 5 ori mondiali; 3 Coppa del Mondo; 3 Coppa del Mondo - Slalom
Ivica KostelicSci4 argenti olimpici; 1 oro, 1 argento e un bronzo mondiale; 1 Coppa del Mondo; 2 Coppa del Mondo - Slalom; 2 Coppa del Mondo - Combinata
Blanka VlasicSalto in alto1 argento e 1 bronzo olimpico; 2 ori e 2 argenti mondiali; 1 oro europeo
Sandra PerkovicLancio del disco2 ori olimpici; 2 ori e 1 argento mondiali; 4 ori europei
Sara KolakLancio del giavellotto1 oro olimpico; 1 bronzo europeo
Martin SinkovicCanottaggio1 oro e 1 argento olimpico; 4 ori, 1 argento e 1 bronzo mondiali; 2 ori e 1 argento europei
Valent SinkovicCanottaggio1 oro e 1 europeo olimpico; 4 ori, 1 argento e 1 bronzo mondiali; 2 ori e 1 argento europeo
Giovanni CernogorazTiro a volo1 oro olimpico; 2 ori europei
Josip GlasnovicTiro a volo1 oro olimpico; 1 bronzo mondiale; 3 ori e 1 argento europei

Genetica, allenatori, patriottismo

Secondo Romeo Jozak, direttore tecnico della Federcalcio croata con un dottorato in scienze e un ruolo di primo piano nel calcio nazionale, i motivi principali dei successi croati sono tre: genetica, presenza di allenatori di livello e un patriottismo tipico di quelle zone che aggrega squadre e singoli atleti verso un obiettivo comune.
Una ragione ovvia è il talento innato per lo sport con cui le persone in questa parte del mondo nascono. E’ intangibile, siamo stati benedetti nel corredo genetico. Se potessimo trovare un modo per imbottigliarlo e venderlo, sarebbe senza dubbio il prodotto più ricercato al mondo.
E' convinto anche del fatto, e qui si scherza meno, che l’alta qualità dei giovani allenatori in sport come calcio, pallamano, basket e pallanuoto giochi un ruolo determinante nella crescita degli atleti e nel raggiungimento di risultati.
Abbiamo approvato strategicamente il nostro programma di sviluppo tecnico. E’ una guida materiale seguita da molti allenatori e accademie. La stessa visione sugli sviluppi è cruciale.
Ciò che unisce tutto, a chiosa di tutto, è il forte senso di appartenenza nazionale, dice Jozak.
E’ la passione e l'amore per lo sport che è profondamente radicato in ogni croato, l'amore per il nostro Paese che possiamo esprimere più visibilmente quando gareggiamo o giochiamo.
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