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Mondiali 2022 - Marocco, i 4 motivi per credere all'impresa contro il Portogallo

Giulio Martina

Pubblicato 10/12/2022 alle 10:23 GMT+1

MONDIALI 2022 - Il sorprendente Marocco del CT Regragui si prepara al test Portogallo. Serve un'altra impresa per raggiungere le semifinali, ma occhio a non sottovalutare i nordafricani. La squadra ha giocatori di livello (Hakimi, Amrabat, Ziyech) e si affida a una difesa impenetrabile guidata dal portiere para rigori Bounou.

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La sorpresa di Qatar 2022 è il Marocco di Regragui. L'impenetrabile Nazionale nordafricana ha vinto un girone complicato dalla presenza di Croazia e Belgio e ha superato la Spagna ai calci di rigore negli ottavi di finale. Sabato la prossima sfida contro il Portogallo: la squadra di Santos fa paura, ma il Marocco non è arrivato a questo punto per caso e ha più di un motivo per sperare nel colpo grosso. Dalla difesa di ferro ai tifosi, vediamo gli elementi per sperare nell'impresa.
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1) Marocco, il segreto è la difesa

La squadra africana ha subito una rete in questo Mondiale, l'autogol di Aguerd contro il Canada. Considerando tutte le competizioni il Marocco ha collezionato 7 clean sheet nelle ultime 8 gare. Appare lampante che la difesa sia il reparto chiave del "miracolo" di Regragui. Bounou è stato magnifico contro i rigoristi spagnoli agli ottavi di finale, ma già nella fase a gironi si era mostrato protagonista contro Croazia e Belgio. La difesa a 4 presta i due terzini alla fase di spinta, anche perché Hakimi e Mazraoui sono esterni bassi solo sulla carta. Il capitano Saiss e Aguerd si stanno rivelando la coppia centrale più arcigna del Mondiale, tanto che l'unica rete subita porta proprio il nome di uno di loro.
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2) Il fattore campo

Non giocano in casa, ma quasi. Sì perché al seguito della squadra in Qatar ci sono tantissimi tifosi marocchini e contro la Spagna il calore del pubblico si è fatto sentire. Contro il Portogallo la superiorità numerica sui tifosi lusitani dovrebbe ripresentarsi e sarà una spinta in più per la squadra. In questi tornei serve tutto e anche il "dodicesimo uomo in campo" può fare la sua parte.
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3) La spina dorsale: Bounou, Hakimi, Amrabat, Ziyech

Come detto in apertura, il Marocco è una sorpresa ma non è qui per caso. L'identità della squadra è forte e in ogni reparto c'è un uomo chiave capace di alzare il livello tecnico. Detto dello straordinario Bounou tra i pali, sugli esterni agisce forse il migliore terzino destro del mondo: Hakimi. In mediana si sta esprimendo sui suoi livelli Amrabat, dopo dei periodi poco illuminati alla Fiorentina. Uomo ovunque, è il recupera palloni formidabile che avevamo apprezzato al meglio con la maglia del Verona. Davanti l'estro di Ziyech (obiettivo Milan) determina le sorti della squadra. La sua visione di gioco si incastra bene con la fisicità di En-Nesyri.
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4) Il fascino dell'impresa

I quarti di finale sono ben oltre gli obiettivi prefissati dal Marocco a inizio Mondiale, ma più si va avanti e più si deve puntare in alto. Contro il Portogallo c'è in palio un successo storico perché in caso di passaggio del turno, diventerebbe la prima Nazionale africana a raggiungere la semifinale di un Mondiale. I lusitani partono con i pronostici a favore, ma nessuno conosce i limiti di questo Marocco che è pronto a fare l'impresa.
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