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Mondiali 2022 - Ochoa intramontabile, Lewandowski "maledetto": il girone C resta un enigma

Marco Castro

Aggiornato 22/11/2022 alle 19:57 GMT+1

MONDIALI - Il match tra Messico-Polonia ha avuto un eroe e un protagonista negativo: il primo è Guillermo Ochoa, che al quinto Mondiale non smette di stupire e disinnesca Robert Lewandowski dal dischetto; il secondo è proprio l'attaccante polacco, che fallisce ancora l'appuntamento con il gol a un torneo iridato. Il Gruppo C, dopo la vittoria dell'Arabia Saudita sull'Argentina, è tutto da vivere.

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I Mondiali di calcio sono sempre una fucina di storie e di aneddoti, di record e di tabù, di sliding doors che determinano in positivo o in negativo l'esito di una sfida. Anche Polonia-Messico, match valido per la prima giornata del Gruppo C, non ha fatto eccezione. La partita è terminata sul punteggio di 0-0 e l'episodio simbolo si è verificato al 58', quando Robert Lewandowski ha calciato malamente il rigore che si era procurato e permesso a Guillermo Ochoa di respingere il pallone.
Sono loro i protagonisti assoluti dell'incontro, che per entrambi non è certo il primo in una rassegna iridata. In Qatar, Ochoa ha collezionato la quinta convocazione in un Mondiale, eguagliando il record dei connazionali Antonio Carbajal (1950-1966), Rafael Marquez (2002-2018) e Andres Guardado (2006-2022), del tedesco Lothar Matthaus (1982-1998), del nostro Gianluigi Buffon (1998-2014), dell'argentino Lionel Messi (2006-2022) e del portoghese Cristiano Ronaldo (2006-2022). Un torneo in cui il 37enne portiere dell'América si è spesso esaltato, diventando simbolo e titolare del Tricolor dopo le prime due edizioni vissute in panchina. Con la fida maglia numero 13, "Memo" ha disinnescato in passato le velleità di Brasile (0-0 nel 2014) e Germania (vittoria per 1-0 nel 2018), parando di tutto.
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Molto meno felice la vicenda iridata di Lewandowski. Il 34enne del Barcellona non si è qualificato ai Mondiali nè nel 2010 nè nel 2014 e ha debuttato appena a Russia 2018, alla soglia dei 30 anni. In quella edizione, la Polonia è stata eliminata in un girone non irresistibile con Senegal (1-2), Colombia (0-3) e Giappone (1-0) e il nativo di Varsavia non è andato a segno nemmeno una volta. Una maledizione che per il momento resiste nonostante la colossale occasione di essere sfatata nella partita contro il Messico, dove Lewa ha perso la sua proverbiale freddezza nel momento più importante. Avrà altre due occasioni per rifarsi e sarebbe davvero clamoroso che un giocatore da oltre 600 gol in carriera non iscrivesse il proprio nome nel tabellino dei marcatori della competizione più prestigiosa che c'è.
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Bagarre nel Gruppo C

Intanto, il pareggio tra Messico e Polonia non aiuta a fare chiarezza su un Gruppo C piuttosto imprevedibile e "sconvolto" in apertura di giornata dalla clamorosa rimonta dell'Arabia Saudita sull'Argentina di Messi. La prossima giornata proporrà Argentina-Messico e Polonia-Arabia Saudita. Da una parte un'altra grande avversaria per Ochoa e dall'altra una rivale appetibile, al di là dell'impresa al debutto, per Lewandowski.
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