Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Antonio Conte e lo sfogo dopo il Burnley: rabbia, ipotesi dimissioni e rischio esonero

Stefano Fonsato

Pubblicato 24/02/2022 alle 16:48 GMT+1

PREMIER LEAGUE - Dopo la sconfitta del Tottenham contro il Burnley, la quarta nelle ultime cinque partite, Antonio Conte si è reso protagonista di un duro sfogo nel postpartita. Le parole dell'allenatore salentino nascono solo dalla rabbia per il passo falso o nascondono qualcos'altro? Esiste il rischio di un esonero o di dimissioni? Ecco un'analisi per capirne di più.

Antonio Conte

Credit Foto Eurosport

In inglese lo chiamano "outburst". In Italiano corrisponde alla parola "sfogo", con una sfumatura d'eccesso, legata a uno scoppio emotivo. Esattamente quello che ha caratterizzato il dopopartita di Antonio Conte a margine della sconfitta contro il Burnley (1-0 firmato Ben Mee) del suo Tottenham, la quarta nelle ultime cinque partite. Passo indietro. Cos'ha detto precisamente il tecnico salentino? "Sono Frustrato e arrabbiato. Voglio finire la mia stagione, ma sono onesto e non riesco a chiudere gli occhi. Quattro sconfitte su cinque è qualcosa di inaccettabile: per i tifosi, ma anzitutto per me. Non ho mai dovuto fare i conti in carriera con un simile ruolino di marcia. Ho bisogno di un confronto con la società. Cambiano gli allenatori, ma non la rosa di giocatori. E i risultati restano identici: la posizione della classifica è quella che ho trovato al mio arrivo e in Premier è un attimo a scivolare ancora più giù. Bisogna fare delle valutazioni e trovare la soluzione migliore".
picture

Conte: "Forse non sono così bravo. Inaccettabile perdere 4 gare su 5"

Uno sfogo insensato: quando metabolizzare la sconfitta è la vera impresa

D'accordo su tutto. Ma, esattamente, cosa avrà voluto dire Antonio Conte? È la domanda che, in questo momento, tutti i tabloid sportivi d'Oltremanica si stanno chiedendo. Anche perché, a differenza degli "outburst" così simili ai suoi di José Mourinho, quest'ultimo del tecnico salentino sembra anche un po' fine a se stesso. Che senso ha avuto? Tre settimane dopo la chiusura del calciomercato invernale, ad ancora tre mesi dalla chiusura della stagione...
picture

Conte: “Puoi sbagliarti sulla moglie, ma non su attaccante e portiere”

Attacchi incrociati

Gli attacchi sembrano piovere un po' per tutti, anche al sottoscritto: "Evidentemente non sono abbastanza bravo". Poi ai giocatori e alla società, già velatamente tirata in ballo sugli acquisti di Kulusevski e Rodrigo Bentancur: "Al Tottenham arrivano giocatori per vincere in futuro", a sottolineare come, nel presente, i tifosi degli Spurs possono anche dimenticarsi di togliersi le dovute soddisfazioni. Nemmeno legate a un piazzamento Champions. "Possibilità di rientrare nei primi 4 posti? L'1%".
picture

Conte: "Ferguson mi voleva allo United quando ero alla Juve"

Chiamata d'esonero, future dimissioni: quali scenari?

Il famoso "outburst" di Turf Moor è sembrato fine a se stesso. Quello di un Conte accecato dalla rabbia, che forse dovrebbe contare fino a dieci, fare un bel respiro e pensare alle conseguenze. Perché un conto e dare in pasto alle telecamere sfoghi come quelli post Siviglia-Inter (finale di Europa League 2020), in cui si era già entrati nel calciomercato estivo e un conto è campare in aria accuse incrociate a fine febbraio. Difficile che il tecnico salentino di dimetta, non è - legittimamente, beninteso - il professionista che rinuncia alle sue spettanze economiche. Che l'abbia voluto fare per "farsi esonerare"? La verità è che il lavoro di Conte sarà ingiudicabile senza una campagna acquisti giostrata effettivamente da lui e piazze importanti, con tali disponibilità economiche dalla panchina "futuribile", sono davvero poche. Almeno per il momento.
picture

Conte: "Eriksen? Quest'estate ho avuto paura, per lui porta..."

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità