Blanc su quote razziali
DaEurosport
Aggiornato 30/04/2011 alle 09:19 GMT+2
Per il calcio francese sembra non esserci pace. Nemmeno il tempo di rialzare la testa dopo la figuraccia in Sudafrica che un nuovo scandalo si abbatte sulla Federcalcio transalpina, coinvolgendo anche il ct Laurent Blanc
Tutto nasce dalle rivelazioni del sito "Mediapart", secondo le quali i vertici della Fff, col beneplacito del selezionatore, avrebbero approvato segretamente, lo scorso gennaio, delle "quote discriminatorie", non ufficiali, che limiterebbero al 30%l'accesso di giocatori di colore e/o di origine araba ai vivai nazionali. Una soluzione nata dalla constatazione che "ci sono troppo giocatori neri, troppi giocatori arabi e non abbastanza bianchi nel calcio francese", la denuncia di "Mediapart".
IL COMMENTO DELLA JOAUNNO – "Non c'è spazio per la discriminazione nello sport, che sia sugli spalti o nei centri di formazione - è stato il primo commento di Chantal Joaunno, ministro francese dello Sport - Ho parlato col presidente federale (Fernand Duchaussoy, ndr) che mi ha detto che sono solo voci. Del resto le quote sarebbero in contrasto con la storia del calcio, oltre a essere discriminatorie e illegali. Trovare i calciatori migliori, sportivamente ed eticamente, non può avvenire attraverso criteri discriminatori". La Jouanno ha chiesto comunque di fare luce sulla vicenda e Duchaussoy ha già annunciato "l'apertura di un'indagine interna per andare a fondo. Non ho mai sentito parlare di queste quote e francamente sono sorpreso".
BLANC AL CONTRATTACCO – Anche Blanc ha voluto far sentire la sua voce. Già ieri il ct aveva smentito qualsiasi coinvolgimento attraverso il capo ufficio stampa della nazionale francese, Philippe Tournon, ma oggi è voluto intervenire direttamente: "Abbiamo parlato di un progetto tecnico, del tipo di formazione da attuare per ottenere i risultati migliori nel giro di cinque anni - ha spiegato Blanc - Non ho mai sentito parlare di un 'progetto quote', è una bugia dire che sono coinvolto e non posso commentare qualcosa che non esiste". Per il tecnico è impensabile fare una distinzione sulla base del colore della pelle, "dire che ci vuole il 30% di una razza e il 30% di un'altra è un non senso".
DOPPIA CITTADINANZA – La questione, secondo il ct, riguarda invece la selezione nei vivai che tiene conto soprattutto degli aspetti fisici e atletici "e stando così le cose per la Francia sarebbe difficile poter avere in futuro degli Xavi o degli Iniesta. Noi abbiamo bisogno di 'piccoli', che siano bianchi o di colore". Semmai, ha spiegato ancora il ct dei Bleus, il problema è "la doppia cittadinanza. Quando un giocatore milita da giovane nella nazionale francese e poi va a giocare in un'altra selezione, la cosa mi dà fastidio. E se c'è qualcuno all'interno della Federazione che ha chiesto di introdurre delle quote, allora va punito".
DESCHAMP CON BLANC – Solidarietà a Blanc dall'ex compagno di nazionale e collega Didier Deschamps, attuale tecnico del Marsiglia. "Io sono come San Tommaso, non credo a quello che non vedo, e siccome non ci sono prove, non credo ad accuse gravi come queste - il suo parere - E poi è impossibile che la Federazione pensi a delle quote razziali, conosco Blanc e non posso credere che siano state prese decisioni del genere".
PUEL ATTACCA MEDIAPART – Contro il sito "Mediapart" si scaglia Claude Puel, tecnico del Lione. "Ha insultato le società e il calcio, è uno scandalo che un sito voglia farsi pubblicità in questo modo - ha sbottato - In Francia vi è una diversità che consente di combinare tutte le culture, avere diverse culture è un'opportunità e la Federazione dovrebbe valutare l'idea di rivolgersi a un tribunale perché non si può scherzare su queste cose"- ha concluso.
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