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Calcio, Qualificazioni Mondiali, le 5 verità di Irlanda del Nord-Italia: azzurri dimessi, urge ripartire per i playoff

Stefano Silvestri

Pubblicato 16/11/2021 alle 09:25 GMT+1

QUALIFICAZIONI MONDIALI - Senza idee per abbattere il muro nordirlandese, la nazionale di Mancini è apparsa moralmente scarica e incapace di rialzare la testa. Il centrocampo non gira più, le iniziative individuali non esistono. E adesso, occhio al vecchio fantasma del playoff

La delusione dell'Italia dopo lo 0-0 in Irlanda del Nord

Credit Foto Getty Images

Irlanda del Nord-Italia, match valido per l'ottava e ultima giornata del Girone C di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 andato in scena al Windsor Park di Belfast, è terminato sul punteggio di 0-0. Gara arbitrata dal romeno Istvan Kovacs. Con questo risultato l'Italia sarà costretta a giocare i playoff, mentre la Svizzera approda direttamente alla fase finale dei Mondiali. Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita.

1) Un'altra serata triste: l'Italia si è bloccata

Che serata triste. Non tanto, o non solo, perché a un certo punto dalla Svizzera continuavano ad arrivare notizie nefaste, quanto perchéa Belfast la sensazione è stata di nulla totale. Zero gol, d'accordo. Ma anche, e soprattutto, zero tentativi davvero pericolosi verso la porta di Peacock-Farrell, escludendo un tiro-cross (più un cross sbagliato che un tiro...) di Di Lorenzo nella prima parte di gara. Anche giocando per una settimana, insomma, non avremmo probabilmente mai segnato. Semplicemente perché non avevamo la più pallida idea di come abbattere il muro egregiamente eretto da Baraclough davanti alla propria porta. E per chi ha fatto del calcio champagne il proprio manifesto, è l'aspetto più mesto di una notte da dimenticare.
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Insigne deluso dopo un'azione mancata in Irlanda del Nord-Italia - Qualificazioni Mondiali Qatar 2022

Credit Foto Getty Images

2) Azzurri dimessi: ora attenzione al fantasma dei playoff

E dunque, sarà playoff. Come quattro anni fa, contro la Svezia. Gli ottimisti diranno che quella era un'Italia diversa, ed è vero. Siamo pur sempre campioni d'Europa in carica, e non lo siamo diventati per caso. I pessimisti guardano al modo dimesso con cui la nazionale di Mancini si è trascinata verso il 90' a Belfast e iniziano già a tremare. Specialmente considerando le avversarie prestigiose costrette, come gli azzurri, a passare attraverso le forche caudine degli spareggi. Fantasmi, fantasmi, fantasmi. Incubi da esorcizzare assolutamente. Urge ripartire al più presto, ricaricare le pile, dare una sterzata psicologica oltre che tecnica. Altrimenti l'impensabile, ovvero la seconda esclusione di fila dalla fase finale di un Mondiale, potrà assumere i contorni della realtà.

3) Da Jorginho a Barella: il centrocampo non gira più

Bei tempi, quando avevamo un centrocampo invidiato da tutta Europa. Ce l'abbiamo ancora, a dire il vero. Ma gli interpreti sembrano delle brutte copie andate a sostituirsi a tradimento agli originali. Jorginho non è più Jorginho, ovvero il regista raffinato e gelido per cui tanti invocavano il Pallone d'Oro. Barella ha perso smalto, condizionato probabilmente anche dal guaio muscolare rimediato durante il derby di otto giorni fa. Verratti non c'è. Il bel Locatelli degli Europei fatica a incidere. E la chiara sensazione è che, cambiando gli addendi, il risultato non cambi. Un bel problema, perché seccare la fonte del gioco dell'Italia significa spegnere l'Italia stessa.
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Barella in azione durante Irlanda del Nord-Italia - Qualificazioni Mondiali Qatar 2022

Credit Foto Getty Images

4) Quanto fatichiamo a proporre iniziative individuali

Tic, tac, tic, tac. Spesso senza avanzare di un metro. È andata così per quasi tutta la partita. L'Italia teneva il pallone, l'Irlanda del Nord si difendeva con ordine chiudendo ogni varco e tutto si risolveva rigorosamente in un nulla di fatto. Sarebbe servito il classico episodio. Magari un guizzo, una giocata personale. Già, ma da chi? È qui che si è palesata in tutta la sua chiarezza la difficoltà dei nostri giocatori nel puntare l'uomo, nel proporre qualcosa di diverso dallo scarico al compagno più vicino. Ci ha provato una volta Chiesa nel primo tempo, peraltro senza grosse conseguenze. Poi, il buio più totale.
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Chiesa in azione durante Irlanda del Nord-Italia - Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 - Imago pub only in ITAxGERxSUIxAUT

Credit Foto Imago

5) Irlanda del Nord imbattuta in casa: abbiamo capito il motivo

Bravi. Che altro si può dire all'Irlanda del Nord? Evans e compagni hanno giocato la partita che volevano e dovevano giocare: sporca, aggressiva, fastidiosa. E alla fine sono clamorosamente andati vicini al colpaccio più di noi, prima con Saville e poi con Washington. Al resto ha pensato l'Italia, che si è ben presto incartata su se stessa dando tristemente seguito alle cattive impressioni lasciate nelle ultime partite, compresa quella contro la Svizzera. Se i nordirlandesi non hanno mai perso in casa nel girone e non hanno subito nemmeno un gol, neppure dagli elvetici, un motivo ci sarà. E ieri sera ce ne siamo accorti tutti.
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