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Mario Balotelli sempre nel mirino: quando non basta neanche un gol…

Mattia Fontana

Pubblicato 27/01/2016 alle 12:08 GMT+1

L'attaccante del Milan ha segnato la rete decisiva contro l'Alessandria, ma questo non gli è servito per vincere lo scetticismo e conquistare la fiducia di Sinisa Mihajlovic in vista del derby di domenica sera

Mario Balotelli Milan 2016

Credit Foto LaPresse

Vincere e non convincere. Il problema del Milan dopo il successo contro l’Alessandria è proprio questo. L’1-0 striminzito maturato a Torino non è bastato per calmare gli animi in casa rossonera e per smettere di dubitare sulla bontà del progetto iniziato da Sinisa Mihajlovic. Come sempre, però, a finire nel mirino è soprattutto Mario Balotelli. Finito nella paradossale condizione di essere stato messo in discussione nonostante sia stato l’autore del gol decisivo. Perché?

Il primo a bocciarlo è Mihajlovic

Il tecnico serbo non è stato tenero nel post-partita. E, senza tanti giri di parole, ha cancellato tutte le possibilità di Balotelli in vista dell’attesissimo derby di domenica sera. “Non era mai stato in dubbio per scendere in campo dall’inizio – ha dichiarato Mihajlovic – perché non è in condizione per farlo”. Punto e a capo. Il motivo è presto detto. Balotelli non ha fatto vedere segnali di progresso dopo la balbettante mezz’ora di Empoli. Poco aggressivo sotto porta, poco mobile e poco incisivo negli ultimi 30 metri. Nemmeno il gol decisivo, peraltro maturato su rigore (la specialità della casa), poteva bastare per cancellare i dubbi.
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Mario Balotelli Milan 2016

Credit Foto LaPresse

Se il problema diventa anche l’esultanza

A rendere ancora più paradossale il tutto è la mini-polemica nata a Torino. Alcuni critici hanno sottolineato negativamente la mancata esultanza di Balotelli dopo il rigore trasformato e lo stesso Mihajlovic si è accodato ribadendo che il “calcio è una gioia” e che “dopo i gol si dovrebbe esultare”. Peccato che Mario non lo faccia mai. Francamente, il fatto che si possa discutere anche su questo sa di eccessivo. Pensate, ad esempio, cosa sarebbe successo se Balotelli – l’uomo che non esulta mai – avesse celebrato un rigore segnato a una squadra di Lega Pro. Apriti cielo.
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Mario Balotelli Alessandria Milan 2016

Credit Foto LaPresse

L’ultimo gol su azione sta per festeggiare un anno

Più interessante, semmai, è guardare ai freddi numeri. Quelli che ci dicono che Balotelli ha segnato il secondo gol stagionale alla settima presenza tra campionato e Coppa Italia, il tutto per 326’ complessivi spesi sul campo. Rigore a Torino, così come era stata punizione a Udine. In altre parole, l'ultima rete ufficiale su azione risale al 10 febbraio scorso, la stoccata decisiva in Liverpool-Tottenham 3-2 di Premier League. Nella passata stagione ha marcato 4 reti in 28 presenze (1509’ in campo) con una sola rete da fermo. Quest’anno è a 2 su 2. Il problema, oltre alla flessione dal punto di vista delle presenze e delle realizzazioni, potrebbe essere la scarsa mobilità in campo. Per questo, come dice Mihajlovic, ritrovare la condizione è fondamentale per guadagnarsi spazio. Tutto il resto, però, sa tanto di polemica sterile e di un triste bisogno di nascondersi dietro a Balotelli per giustificare le proprie colpe.
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