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Milan, Berlusconi e Don Matteo: c'è il carbone sotto l'albero rossonero di Sinisa Mihajlovic

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DaEurosport

Pubblicato 27/12/2015 alle 09:58 GMT+1

Silvio Berlusconi sceglie i giorni natalizi per rispondere alle 'pericolose' provocazioni di Sinisa Mihajlovic e dice ai ragazzi di una comunità terapeutica: "Fortuna che voi avete Padre Matteo come allenatore". Ultimo atto del difficile 2015 rossonero e di un rapporto mai sbocciato fra un presidente invasivo (e ambizioso) e un tecnico che (giustamente) non accetta la parte del capro espiatorio

2015-16 Serie A, Milan, Sinisa Mihajlovic (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Carbone sotto l’albero. Silvio Berlusconi ha confezionato il suo regalo per Sinisa Mihajlovic in dieci giorni, fra il pareggio casalingo del Milan contro il Verona ultimo in classifica e il successo in rimonta sul Frosinone terzultimo. Dal 14 dicembre, quando il presidente ha confessato di sentirsi “deluso dalla squadra e dal tecnico”, alle parole al vetriolo di lunedì scorso quando Berlusconi, prima di congedarsi per quest’anno dalla scena pubblica, ha parlato coi ragazzi della Comunità terapeutica di Trivigliano: “So che domenica avete incontrato a Fiuggi i giocatori del Milan prima della partita col Frosinone. Spero che gli abbiate detto come si fa a vincere! Voi avete la fortuna avere Don Matteo come allenatore”. Insomma, il presidente si dice “arrabbiato” per aver speso 150 milioni con poche aspettative, visto che il Milan è sesto a 8 punti dall’Inter capolista e difende una sola lunghezza di vantaggio su Sassuolo ed Empoli.
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2014, Silvio Berlusconi, Milan, Foto LaPresse

Credit Foto LaPresse

Forse doveva aspettarsi la reazione di Silvio Berlusconi, o forse Sinisa Mihajlovic sperava in un Natale più sereno e di rientrare dalla Croazia - dove ha trascorso i primi giorni di vacanza tornando a Borovo, il paese di confine con la Serbia da cui fuggì con la famiglia nel 1991 dopo l’incidente di Borovo Selo, che accese una miccia della guerra balcanica - senza pressioni per iniziare un ritiro corroborante. Galeotta forse, più degli incerti risultati del Milan in campionato, quella dichiarazione di metà mese quando Sinisa, in conferenza stampa alla vigilia del (fallimentare) match col Verona, disse che “il presidente può parlare di calcio, ma sempre col permesso dell’allenatore".
Apriti cielo in casa Milan, dove tutti gli allenatori del duepuntozero hanno assecondato, nel bene e nel male, dal pluridecorato Ancelotti al povero Pippo Inzaghi capro espiatorio, le “stravaganze” calcistiche del presidente. E così, i rapporti fra Berlusconi e Mihajlovic sono già ai minimi termini senza essere mai decollati, con altri due allenatori sul libro paga - Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi entrambi sotto contratto fino a giugno, nei giorni scorsi è sfumato l’ingaggio del secondo per la panchina del Lione - e quindi poca voglia (economica) di cambiare.
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2014, Silvio Berlusconi, Clarence Seedorf, AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

Detto ciò, e capricci a parte, Berlusconi sa di non poter additare Mihajlovic unico responsabile di questa prima deludente tornata stagionale e qualche altra recente freddura tra Cerci (“Meglio Boateng”) e Zapata (“Non so perché giochi”) ne è la prova. Vero anche che l’exit poll non informa alla vigilia del mercato riparatorio, la piazza ha sfiduciato Adriano Galliani e il bicameralismo imperfetto fra lo storico a.d. e la vicepresidente Barbara Berlusconi non ha mai certificato una piena collaborazione. Il 2015 sta per finire e di certo si faranno buoni propositi, ma il nuovo anno rossonero è una previsione incerta e la strada, specie per Mihajlovic, sarà subito in salita.
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