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Nicchi ribadisce: “Nessuna punizione per Orsato, non commenterò De Laurentiis”

DaAgenti Anonimi

Pubblicato 11/05/2018 alle 20:35 GMT+2

Dal nostro partner Agenti Anonimi

Daniele Orsato

Credit Foto Getty Images

L’ultima parte del campionato porta con sé strascichi e malcontenti: da una parte l’arbitraggio poco obiettivo -secondo alcuni- di Orsato in Inter-Juventus e dall’altra le parole al veleno di DeLa. Tornare su questi punti non aiuta nessuno, “ammazza” solamente il finale di una stagione, ricca comunque di interessanti risvolti.
E’ il presidente dell’AIA, Nicchi, a voler dire la sua su queste vicende che stanno dividendo tifosi di ogni appartenenza. A Radio Sportiva, il commento su Orsato: la presa di posizione è scontata.
“Era programmato da tempo che andasse ad arbitrare (Orsato, ndr) una partita importante all’estero. Non c’è nessuna punizione né sospensione, ma solo una richiesta che ci era pervenuta dal Qatar e il designatore ha scelto Orsato per questo compito“.
Sulle parole del presidente del Napoli, si è così espresso:
“Da parte mia, affermazioni del genere non sono meritevoli di nessun commento. C’è la procura federale che se vuole valuterà le affermazioni del presidente del Napoli. Il VAR? Il bilancio è positivo ed è sotto gli occhi di tutti, tanto che tutti cercano di emularci e vengono a studiare da noi. Se in 5 mesi siamo arrivati questi importanti risultati, credo che il prossimo anno i pochi errori potrebbero essere limati e non dico che si arriverà a 0 errori, ma molto vicino. Ha portato serenità, giustizia e rispetto delle regole“.
E sul possibile ridimensionamento del peso elettorale dell’AIA all’interno della Federazione:
“Proprio perché dal 29 gennaio non è cambiato niente ci stiamo impegnando per far si che tutto cambi. Adesso noi siamo impegnatissimi nel fare il miglior servizio disponibile al gioco del calcio, perché è il periodo cruciale della stagione, poi mi sto occupando insieme alle altre componenti per ripristinare la governance della Federcalcio. Bisogna approfittare del fatto di non essere ai Mondiali per mettere a posto le cose in casa nostra e partire il 1 luglio con un nuovo presidente, un nuovo consiglio federale e con tutte le componenti con una propria governance. Il nostro tavolo di lavoro è aperto a tutte le altre componenti perché stiamo lavorando per il bene del calcio. Ho detto e confermo che togliere peso di riconoscimento istituzionale agli arbitri significa metterlo in mano di qualcun altro e quando nel nostro mondo ci hanno messo mani altri, sapete benissimo quello che è successo . Difenderò il nostro 2% in tutte le sedi“.
a cura di Matteo Tombolini
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