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Ufficiali le Squadre B in Serie C: rivoluzione nel calcio italiano, ecco come funziona

DaOAsport

Aggiornato 11/05/2018 alle 21:39 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Roma Primavera Coppa Italia

Credit Foto LaPresse

Ora è ufficiale. Attraverso un comunicato, la Figc ha annunciato che le società di Serie A potranno schierare le squadre B nei Campionati di Serie C sin dalla stagione 2018-2019 (solo alcune, dipenderà dai ripescaggi), per poi entrare a pieno regime dal 2019-2020. Un provvedimento, si legge nella nota, che avrà come obiettivo quello di valorizzare i giovani, possibilmente italiani. Si ritiene, infatti, che un Campionato professionistico, pur di terza serie, sia molto più formativo rispetto al poco utile torneo Primavera. Andiamo a scoprire il regolamento di questa rivoluzione epocale.

Quali seconde squadre giocheranno in C nel 2018/2019?

Saranno presenti seconde squadre in caso si renda necessario procedere ad eventuali ripescaggi per la mancata iscrizione di alcune società (l’ipotesi è pressoché certa). Qualora si debba procedere ad un ripescaggio, si terrà in considerazione il seguente criterio.
  • Squadra B di un club di Serie A
  • Squadra retrocessa dalla Serie C
  • Squadra che ha vinto i play-off in Serie D
Per intenderci, qualora si rendessero necessari tre ripescaggi, verrebbero ammesse nell’ordine: una squadra B, una retrocessa dalla C e una proveniente dalla Serie D. E così via con lo stesso sistema qualora il numero di ripescaggi fosse maggiore. Una novità che, di fatto, va a penalizzare proprio i club di Serie C e Serie D, che non a caso, da giorni, stanno protestando a gran voce. Chi vincerà il play-off di Serie D potrebbe, ad esempio, vedersi sbarrata la porta del professionismo dalla Juventus B…
Molti club di Serie A hanno già manifestato l’intenzione di aderire al progetto delle seconde squadre, anche se non è ancora noto con quali criteri verranno inseriti nella graduatoria che darà diritto ai ripescaggi.

Le seconde squadre potranno essere promosse o retrocedere?

La risposta è sì. Potranno approdare in Serie B, a patto che non sia presente anche il club di appartenenza. Di fatto, l’essenziale è che Squadra A e Squadra B non militino nello stesso campionato. Prevista anche la retrocessione in Serie D che comporterebbe un “anno sabbatico”.
Di seguito il regolamento nel dettaglio: “La Seconda squadra potrà al termine del Campionato Serie C essere promossa al Campionato di Serie B, ma non potrà mai partecipare al medesimo Campionato della prima squadra, né ad un Campionato superiore. Qualora al termine del Campionato di competenza, si verifichi un’ipotesi di compresenza della prima e della Seconda squadra nella medesima categoria, la Seconda squadra dovrà partecipare al campionato professionistico della categoria inferiore. In caso di retrocessione della Seconda squadra al Campionato di Serie D, la società di riferimento non potrà iscriversi al Campionato dilettantistico e potrà accedere con la Seconda squadra al Campionato di Serie C successivo, una volta che siano state soddisfatte le richieste delle nuove Seconde squadre“.

Quali giocatori potranno schierare?

Dovranno inserire a referto 23 giocatori, di cui almeno 19 nati dopo il 1° gennaio 1996. Inoltre almeno 16 di questi dovranno essere stati tesserati almeno per 7 stagioni in club affiliati alla Figc, fattore che dovrebbe tutelare gli italiani. Potrà avvenire un interscambio di giocatori tra Squadra A e Squadra B, con un limite: se un calciatore disputerà più di 5 presenze nel Campionato cui partecipa la prima squadra, allora non potrà essere “prestato”.
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