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Dybala di nuovo titolare: la mossa dello 'psicologo' Allegri per non perdere la Joya

Paolo Pegoraro

Pubblicato 26/09/2018 alle 07:29 GMT+2

Nonostante le prestazioni opache contro Sassuolo e Frosinone Paulo Dybala partirà ancora dal primo minuto all'Allianz Stadium per la sfida al Bologna di Inzaghi. Allegri vuole mettere in ritmo il suo attaccante, ma soprattutto evitare di perderlo. Per la Joya l'ennesima occasione per ritrovarsi dopo un avvio di stagione a tinte fosche.

Dybala - Juventus - 2018

Credit Foto Getty Images

Paulo DYBALA 5,5 - La prestazione non può essere sufficiente. Nulla di clamorosamente negativo, ma non pare più lui. Qualche raro guizzo, un paio di tiri respinti, tanta fatica a trovare spazio. Punti di domanda per un fuoriclasse che vive un lungo momento di appannamento.
Così il nostro reporter Enrico Turcato chiosava la prestazione di Paulo Dybala contro il Frosinone. Stasera la Joya bianconera avrà una nuova possibilità per scuotersi dal lungo torpore e al contempo sbloccarsi in campionato, la terza consecutiva dopo quelle contro Sassuolo e compagine ciociara. Max Allegri ha dichiarato in conferenza stampa - alla vigilia della sfida dell’Allianz Stadium con il Bologna di mister Pippo Inzaghi - di essere rimasto soddisfatto da quanto mostrato dall’attaccante argentino allo Stirpe di Frosinone, anche se quel giocatore è parso in realtà la pallida controfigura (sia dal punto di vista fisico che di quello mentale) di quello che l’anno scorso al medesimo punto della stagione era stato capace di collezionare già dieci (!) gol in campionato.
Domani gioca. Ha bisogno di giocare. Lui ha fatto una buona partita. Lui viene valutato solo se fa gol, ma qualche conclusione la fatta. Deve giocare perché deve trovare condizione

Imperativo: non perderlo

E allora perché tutta queste fiducia riposta in un giocatore che fatica a ritrovarsi, a trovare la giusta collocazione in campo nonché l’amalgama ideale con i compagni di reparto? Soprattutto a discapito di giocatori già “in ritmo” come Mandzukic o Bernardeschi? Allegri sostiene che il motivo sia quello di aiutare il ragazzo a trovare la giusta condizione: tra le righe, c’è il lampante desiderio di non perdere un ragazzo in palese crisi d’identità; relegarlo in panchina dopo l’ennesima prestazione incolore avrebbe i crismi della bocciatura e nemmeno la superpotenza Juventus può permettersi di “perdere” un profilo di questo calibro.
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2011 Del Piero Ancelotti Juventus

Credit Foto Imago

L'analogia: Del Piero "smarrito" nel 1999

Il caso Dybala ricorda quello dell'Alex Del Piero post infortunio al ginocchio ai tempi della legislatura Ancelotti (1999-2001): il tecnico reggiano insistette a lungo sul “dieci” bianconero nonostante prestazioni ben al di sotto delle proprie potenzialità. Il motivo? Lo stesso, non minare più di tanto l’autostima del calciatore. Perché sì, anche i fuoriclasse conclamati possono attraversare crisi pirandelliane.
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