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Il Pagellone della Serie A 2019/20: Dea da urlo, Juventus peggiorata

Enrico Turcato

Aggiornato 03/08/2020 alle 10:08 GMT+2

Diamo i voti alle 20 squadre di questo campionato. Atalanta e Lazio le migliori, ottimo finale per il Milan, deludono Genoa e Torino, nonostante la salvezza. Insufficienza per il Napoli

L'Atalanta festeggia il terzo posto in campionato rendendo omaggio a Josip Ilicic, fermo per problemi personali

Credit Foto Getty Images

Atalanta: 9

Terzo posto, 78 punti, 98 gol segnati. Campionato memorabile dell'Atalanta di Gasperini, che conferma la qualificazione alla prossima Champions League e chiude una nuova stagione ricca di record e soddisfazioni. Girone di ritorno di altissimo livello e consapevolezza di essere stata in un paio di settimane (almeno fino al 2-2 di Torino) l'anti-Juventus. 18 gol a testa della coppia Muriel-Zapata, la leadership di Gomez, la classe di Ilicic, l'esplosione di Malinovskyi: la banda del Gasp ha stupito ancora una volta tutti. Applausi.

Bologna: 6,5

Il bilancio alla fine risulta abbastanza positivo. Il Bologna di Mihajlovic chiude al 12esimo posto, con una salvezza mai in discussione e qualche rammarico per non essere riuscito a conquistare un piazzamento in zona Europa. La sensazione è che ci sia del margine per crescere e migliorare. La leucemia avuta dal tecnico serbo ha compattato un gruppo che è sempre rimasto unito. Nota positiva: l'arrivo di Musa Barrow a gennaio. Nota negativa: il campionato di Sansone.
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Mihajlovic: "Niente domande su Juwara? Soc... allora lo convoco!"

Brescia: 4

Insufficienza grave. La stagione del Brescia è partita malissimo ed è finita peggio. Le ambizioni di Cellino, dopo il ritorno in Serie A, sono svanite subito e le Rondinelle, tra un caso Balotelli e l'altro, hanno salutato la categoria senza nemmeno lottare. Ernesto Torregrossa merita un'altra occasione nel massimo campionato, Sandro Tonali è già praticamente certo di averla, ma nel complesso ha deluso. Ci si aspettava di più, sia da lui che dalla sua squadra.

Cagliari: 6

Fino a dicembre il voto sarebbe stato sicuramente più alto. Poi la serie negativa, l'esonero di Maran, l'arrivo di Zenga e i risultati imbarazzanti nel post lockdown. Una media tra 7,5 del girone di andata, concluso addirittura con ambizioni europee e il 4,5 di quello di ritorno, in cui sono arrivate sconfitte, delusioni, involuzione. Joao Pedro-Simeone é una coppia da riproporre, Nainggolan é un giocatore che in una piazza come Cagliari fa e farà sempre la differenza.

Genoa: 5

La salvezza ottenuta all'ultima giornata, grazie al 3-0 farsa sul Verona degli amici Juric e Veloso, non può cancellare l'andamento generale del Grifone, che ha fatto ben poco per meritarsi la categoria. La scelta sbagliata Andreazzoli, l'esperimento fallimentare Thiago Motta, il ripiego Nicola: tre allenatori che non sono riusciti a dare gioco, coraggio, solidità a una squadra salva più per demeriti altrui che per meriti propri. Le premesse ad agosto 2019 erano ben altre...

Fiorentina: 6

Alla fine è venuto fuori un decimo posto tutto sommato accettabile. ll primo vero anno di Rocco Commisso, che in estate aveva fatto sognare i tifosi viola con il colpo Ribery, è stato un saliscendi di emozioni, una montagna russa di alti e bassi, più costante nel finale grazie all'arrivo del pragmatico Iachini. Il gruppo viola è giovane e vanta alcuni giocatori giovani e interessanti (Castrovilli, Milenkovic, Vlahovic) che in questo campionato si sono già messi in luce. C'è margine per il futuro.
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Commisso: "Per lo stadio non sono i soldi il problema, ma voglio farlo subito"

Juventus: 7,5

Il voto rimane comunque alto per la conquista del nono Scudetto consecutivo e per le tante giornate al comando. In generale, però, la nona sinfonia bianconera è la più stonata e la meno entusiasmante di questo infinito ciclo di vittorie. Sarri non ha portato gioco e grandi novità e la Juve alla fine si è imposta di "corto-muso", rievocando i successi di allegriana memoria. Il duetto Ronaldo-Dybala è stato decisivo per spegnere i sogni altrui e confermare la Vecchia Signore sul suo trono. Urge qualche cambiamento se l'obiettivo è conquistare il decimo...
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Sarri: "Dopo la Lazio inconsciamente credevamo di aver vinto: è umano, ma ora recuperiamo energie"

Inter: 7,5

Secondo posto, a un punto dalla Juventus, con il record di punti dell'ultimo decennio e ritmi dell'Inter del Triplete. L'Inter di Antonio Conte non è mai stata una vera contender per il titolo, ma è cresciuta, è migliorata, ha scoperto un tandem offensivo di livello e, pur con qualche spreco di troppo (vedi Bologna e Sassuolo) ha chiuso il torneo dove i pronostici estivi ipotizzavano. Grande impatto di Romelu Lukaku (23 gol) con la nostra Serie A e buona base per tentare il sorpasso sulla Juventus nella stagione 2020/21.
Le migliori partenze degli allenatori dell'Inter dopo 38 partite: Antonio Conte è terzo con 82 punti

Lazio: 8,5

Chissà cosa sarebbe successo senza il lockdown... La Lazio di Simone Inzaghi è stata almeno fino a marzo la più grande rivelazione di questo campionato. Senza la sospensione di marzo ci sarebbero state le condizioni per sognare davvero il trionfo, dopo la lunga sosta la formazione biancoceleste si è spenta, inanellando troppi risultati negativi e palesando i limiti di una rosa troppo "corta". Menzione d'onore per Ciro Immobile e i suoi 36 gol: capocannoniere, scarpa d'oro e record di marcature eguagliato. Wow.
Ciro Immobile eguaglia Gonzalo Higuain, Eurosport

Lecce: 5,5

Peccato. Peccato perché la salvezza sarebbe stata meritata. Invece il Lecce, dopo un solo anno, torna in Serie B ed esce di scena con enormi rimpianti. La mentalità offensiva di Liverani (52 reti realizzate) non ha dato i frutti sperati e i disastri difensivi (85 gol subiti, record negativo negli ultimi 60 anni) hanno fatto la differenza in negativo. Restano la straordinaria stagione del semi-sconosciuto Mancosu (14 gol) e la voglia di Lapadula (11 centri). Un Lecce divertente e poco fortunato, che però può contare su un buon nucleo dal quale ripartire.

Milan: 6,5

Valutazione difficile. Perché? Perché di fatto il quinto posto del campionato 2018/19 si è tramutato in un sesto posto e perché l'obiettivo Champions non è stato centrato. Il resoconto finale è comunque positivo, per quanto fatto vedere nel post lockdown (squadra che ha collezionato più punti), per la scommessa vinta Ibrahimovic, per un gruppo che ha dimostrato di essere unito e di voler crescere ancora. La conferma di Pioli dà continuità e rinvigorisce il progetto di Maldini. Staremo a vedere cosa succederà a settembre.

Napoli: 5

Nel complesso decisamente male. Settimo posto finale, molto lontano dalla zona Champions e peggio risultato dal 2008/09. L'esonero di Ancelotti, l'arrivo di Gattuso, qualche malumore di troppo nemmeno tanto nascosto da parte dei leader del gruppo hanno reso burrascosa una stagione che aveva ben altre speranze. Ora l'ossigeno Osimhen, un investimento onerosissimo per tornare quantomeno tra le prime quattro.
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Gattuso: "Cazzeggiamo troppo, così faremo il solletico al Barcellona"

Parma: 7

Un buon Parma. Undicesimo posto, una salvezza super serena e la capacità di valorizzare un talento come Dejan Kulusevski. La squadra di D'Aversa ha confermato i progressi del campionato scorso e si è ritagliata un ruolo importante anche in questo torneo. Molto bene Cornelius, Gervinho, Kucka, tutti elementi di livello con cui è sicuramente più facile ottenere i risultati prefissati.

Roma: 6,5

In inglese direbbero "So and so". Una Roma dal doppio volto, capace nella prima parte di entusiasmare e di lottare per l'obiettivo Champions League, e crollata nella seconda senza colpo ferire. 70 punti, quinta piazza e qualche rammarico. Il primo anno di Fonseca ha fatto intravedere qualcosa di buono, che dovrà essere affinato e migliorato in vista della prossima stagione. Scommesse vinte: Mkhitaryan, Veretout e Smalling.
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Roma-Inter, quella volta che Totti aveva quasi convinto Conte per la panchina giallorossa

Sampdoria: 6

Solo sei? Sì. Quindicesimo posto, grazie soprattutto all'equilibrio portato dal grande Claudio Ranieri e ai risultati ottenuti dopo il lockdown. La Samp in generale, però, ha deluso le aspettative, ha abbandonato in fretta il progetto Di Francesco e non ha intrapreso alcun percorso di crescita. In vista della prossima annata, infatti, servono ritocchi e investimenti mirati. Lo ha confermato anche il "Sir" che in questo momento guida il gruppo blucerchiato.

Sassuolo: 8

Otto, come l'ottava posizione finale e come l'ottavo massimo campionato di fila che la società neroverde disputerà nella stagione 20/21. Il lavoro di De Zerbi ha dato i suoi frutti e il Sassuolo si è imposto come prima alternativa alle big del campionato. Straordinario il rendimento di Caputo, eccellente lo sviluppo di Boga, concreto l'apporto di Berardi. In casa emiliana c'è già voglia di ripartire e crescere ancora.

SPAL: 3

Imbarazzo e delusione. La SPAL abbandona dopo tre anni la Serie A, concludendo un campionato disastroso (solo 20 punti conquistati) in ultima posizione. Sbagliato l'esonero di Semplici, scellerata la scelta Di Biagio, oltraggiosa la resa di alcune colonne del passato. In casa ferrarese c'è grande insoddisfazione: nessuno la scorsa estate avrebbe potuto immaginare una retrocessione così netta.

Torino: 5

No, non ci siamo. 40 punti, sedicesimo posto e salvezza molto più sofferta di quanto dica la classifica. Uno dei campionati peggiori dell'era Cairo, che non si è lasciato bene con Walter Mazzarri e che non ha convinto con la scelta Longo, allenatore probabilmente non ancora adatto al blasone del Toro. Una squadra con Verdi, Zaza e Belotti non può terminare la stagione nella parte bassa della graduatoria.

Udinese: 6,5

Tredicesima posizione e qualche sorriso nel finale. L'Udinese aveva cominciato con Tudor e si è sistemata con la soluzione interna Gotti, che alla fine ha sorpreso tutti. Molto male la prima parte di campionato, decisamente di ben altro spessore la seconda. Una citazione la merita Rodrigo De Paul, che se fossimo in NBA probabilmente riceverebbe il premio di "Most Improved player of the year". L'argentino ora è un giocatore maturo, che sa fare anche la mezz'ala, ha doti da regista, ha imparato a difendere e sacrificarsi senza dimenticare le sempre eccelse doti offensive. Merita il salto in una big.

Verona: 7,5

"Uh la la la", canterebbe Alexia. Il Verona di Juric è sicuramente una delle più gradite sorprese del campionato. Neopromossa, con diversi giocatori poco noti (da Rrahmani ad Amrabat), poco sponsorizzata in estate ma decisamente convincente per tutto l'arco della stagione. Nono posto finale, plusvalenza già in cascina, ottime basi sulle quali costruire. Molto molto bene.
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Inzaghi: "Immobile si merita la Scarpa d'Oro per la sua dedizione e l'amore per la Lazio"

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