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Inter, Branca: "Lautaro meglio di Cavani, ma se vuole andare via..."

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Pubblicato 31/05/2020 alle 11:28 GMT+2

L'ex direttore sportivo nerazzurro fa il punto sul mercato: "Edinson non ha più 20 anni, ma non conviene tenere un giocatore che non vuole restare. Icardi? Lo prelevai io dalla Sampdoria".

Marco Branca Inter Ap/LaPresse

Credit Foto Eurosport

In questi casi interviene la volontà dell'attore principale, cioè Lautaro. Se vuole rimanere, io lo preferirei dal punto di vista sportivo, ma non conviene mai tenere un calciatore che non vuole restare. Cavani ha sempre fatto bene il suo dovere, però non ha più 20 anni e sono valutazioni che uno deve fare. Finché non vedo la firma, comunque non ci credo
Marco Branca è tornato a parlare di Inter e di calciomercato a Radio Punto Nuovo, dicendo la sua sulla cessione di Lautaro Martinez e sulla possibile sostituzione dell'argentino con Edinson Cavani. L'ex direttore sportivo ha parlato anche di Mauro Icardi, uno dei suoi ultimi colpi prima di lasciare la dirigenza nerazzurra nel gennaio 2014: "Lo prelevai io dalla Sampdoria a 13 milioni più 2 di bonus. La sua cessione al PSG è una decisione presa in un momento storico. L'ho vista come una naturale conseguenza rispetto a ciò che è stato fatto la passata stagione".
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Poi una riflessione sulla ripresa del campionato e sulle partite a porte chiuse: "È calcio vero comunque. Quando ci sono Scudetti in ballo, professionalità da difendere e classifiche per cui lottare bisogna andare avanti. Non sarà facile giocare ogni tre giorni, specie dopo uno stop prolungato come questo. Potrebbero esserci infortuni in più, ma è una situazione anomala per tutti. Da un punto di vista fisico magari ci sono più rischi, ma oggi ci sono giocatori che possono reggere questi ritmi, sono giovani e forti abbastanza".
Infine un parere sull'ipotesi, circolata nei giorni scorsi, che l'Inter potesse schierare la Primavera nella semifinale di ritorno col Napoli per protesta contro la data indicata: "Sono dell'idea che molte volte, quando le cose sembrano svantaggiose, non lo sono realmente. Alibi e scuse non sono mai state parte della mia filosofia, io avrei soltanto affrontato con impegno queste partite. Credo che in questo momento storico, politicamente e praticamente, è importante pensare di riprendere. Avremo il mese di giugno per capire come andranno le cose dal punto di vista clinico, ma credo sia serio tentare di riprendere. Bisogna essere intelligenti nel saper valutare tutto ciò che capita durante il cammino".
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