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Milan, Maldini: "Del futuro parliamo a fine stagione. Rangnick? Ripeterei la stessa frase"

Davide Fumagalli

Aggiornato 12/07/2020 alle 22:02 GMT+2

Il direttore sportivo rossonero ha parlato a Sky prima del match del San Paolo col Napoli: "Sono sicuro che questa potrà essere una grande base per il Milan del futuro". E poi ribadisce che ripeterebbe le stesse parole riguardo il tecnico tedesco non da Milan: "Non era una frase contro una persona, era una frase contro una modalità".

Paolo Maldini

Credit Foto Getty Images

Il Milan ha chiaro l'obiettivo Europa League, non vuole distrazioni e anche prima del match col Napoli il direttore sportivo Paolo Maldini allontana qualsiasi discorso riguardante il futuro. Intervistato a Sky, è stato molto chiaro: "Vogliamo arrivare a fine stagione nella maniera migliore, per farlo dobbiamo evitare questi discorsi e poi prenderemo le decisioni. Anche se la società avesse già deciso, non lo direi, dobbiamo dare stabilità alla squadra, ero molto fiducioso di avere ottimi risultati, il lavoro di mister Pioli e dei ragazzi lo hanno confermato".
Inevitabile una domanda su Ralf Rangnick, il probabile futuro allenatore e direttore tecnico rossonero, che lo scorso febbraio Maldini definì come un "profilo non giusto da associare al Milan". Non cambia la sua idea: "La ripeterei, non era una frase contro una persona, era una frase contro una modalità. Non era rivolta ad una persona".
In compenso Maldini ripete di essere molto orgoglioso di questo Milan: "Vedo il 90% degli allenamenti, sapevo che questa squadra era destinata a sbocciare, il lockdown ha permesso a Pioli di fare una mini preparazione che non aveva fatto. Tanti giocatori nuovi hanno fatto bene, Rebic, Ibra, Bennacer... Se devo dire un nome dico Kessie, è diventato un giocatore completo, con una grande evoluzione, il fatto di giocare a 2 lo ha aiutato, mi ha sorpreso davvero tanto".
Il diretto sportivo ed ex bandiera del club rossonero è convinto che questo gruppo può essere una buona base per i prossimi anni: "Sono sicuro che questa potrà essere una grande base per il Milan del futuro, per vedere chi farà parte del Milan del futuro ci saranno decisioni prese da altri e magari anche da me stesso. A volte ci dimentichiamo anche dell'età dei giocatori, abbiamo un sacco di giocatori giovani. Abbiamo spinto molto per prendere due giocatori esperti come Ibra e Kjaer per farli crescere. Se io non avessi avuto vicino Baresi e Tassotti da giovane non avrei fatto quello che ho fatto, perché mi sentivo sicuro. Non ci sono casi di squadre che hanno avuto successo solo con i giovani, il passato conta e può essere una grande spinta. Quella maglia pesa e la storia è difficile da portare per i giovani che non sono abituati a farlo".
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