Roma: l’undici più forte di tutti i tempi. Da Totti a De Rossi
Pubblicato 17/04/2020 alle 12:52 GMT+2
Prosegue la caccia - molto, molto audace - al best 11 all time delle grandi di Serie A: andiamo avanti con la Roma e ribadisco i paletti: rare escursioni sotto gli anni Cinquanta, militanza di almeno tre stagioni ed equilibrio tattico.
L'11 PIU' FORTE DI TUTTI I TEMPI: LE PUNTATE PRECEDENTI
La Roma di tutti i tempi. Dopo Juventus, Inter, Milan e Lazio. I paletti sono i soliti: 1) rari blitz sotto gli anni Cinquanta; 2) minimo tre stagioni di servizio, dettaglio che esclude Pietro Vierchowod e Alisson (e mai uno stesso giocatore in più squadre); 3) equilibrio tattico (se non proprio impeccabile, almeno decente).
Roma
- Schema: 4-3-3
Portiere
- Franco Tancredi
Il suo 1,76 rispecchia lo spirito degli anni Ottanta. Più vicino al "possibile" dei Dino Zoff che non all’impossibile dei Ricky Albertosi. Formichina del ruolo.
Difensori
- TERZINO DESTRO: Cafu
Da pendolino sempre in orario, ha anticipato l'alta velocità. Bi-campione mondiale col Brasile, la fascia destra come rotaie. Su e giù, giù e su. E quei cross: cioccolatini.
- COPPIA CENTRALE: Agostino Di Bartolomei-Juan
Ago era un centrocampista che Liedholm arretrò nel cuore della difesa. Lento? E’ la palla che deve sudare, raccomandava. Come partner - fuori concorso Vierchowod e Walter Samuel, già abbinato all’Inter - ho optato per Juan, che Giancarlo Dotto, giornalista e scrittore, ha definito l’Arsenio Lupin dei centrali.
- TERZINO SINISTRO: Francesco Rocca
Kawasaki, lo chiamavano: chissà cosa avrebbe combinato con altre ginocchia (o con un’altra chirurgia). Carriera breve, ma intensa. Un missionario che il destino, cinico, costrinse a correre su una vita di chiodi.
Centrocampisti
- INTERNO DESTRO: Daniele De Rossi
Vigoroso di testa e lesto di piede, la carica del capo-tribù e una grinta che ogni tanto lo sfigurava. Abitava a centrocampo: dove, esattamente, il fiuto e la selvaggina lo spingevano.
- REGISTA: Paulo Roberto Falcao
Arrivò e nessuno se lo filò. Prese in mano le redini e non le mollò più, fino al gran rifiuto del rigore contro il Liverpool. Raffinava le azioni, regale nell’incedere e beato fra gli schemi (e non solo).
- INTERNO SINISTRO: Carlo Ancelotti
Una via di mezzo fra il leader e il gregario. L’esperienza gli consentiva di vedere profondo. E ogni volta che si rompeva, tornava più forte, più saggio.
Attaccanti
- PUNTA DESTRA: Bruno Conti
Dribblava, si allargava, si accentrava. Senza trascurare il tiro: formidabile, quel mancino. Conti, Franco Causio, Claudio Sala: quando le ali volavano.
- CENTRAVANTI: Roberto Pruzzo
Bisbetico indomabile, cacciatore di gol, re di Crocefieschi (e dei bomber, tre volte). La sua esclusione dal Mundial ‘82 spaccò l’Italia dei bar. L’area come ring; il guizzo, l’acrobazia e il senso della porta come pugni.
- PUNTA SINISTRA: Francesco Totti
Il ruolo è riduttivo. Totti e basta. Soltanto Silvio Piola, in Serie A, ha segnato di più. Fuoriclasse assoluto, a Roma e alla Roma ha sacrificato l’albo d’oro. Per Giampiero Boniperti, il più vicino dei "moderni" a Valentino Mazzola.
- ALLENATORE. Nils Liedholm
L’artefice dello scudetto del 1983, un maestro di calcio. L’ho preferito a Fabio Capello, che firmò l’affresco del 2001. Liddas amava la buona zona e il buon vino. Ci aiutò, piano piano, a entrare nel futuro.
Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini
Roma, il best 11 di tutti i tempi. Chi è l'escluso eccellente?
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