Giampaolo Pazzini si ritira ufficialmente a 36 anni: "Ciao calcio, grazie di tutto"
Pubblicato 21/11/2020 alle 17:56 GMT+1
SERIE A - L'ex attaccante di Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Inter, Milan e Verona ufficializza l'addio al calcio giocato dopo una lunga carriera durante la quale ha segnato quasi 200 gol tra squadre di club e Nazionale: "Il bambino che è in me avrebbe voluto continuare, ma l'uomo mi dice che è arrivato il momento di salutarci".
Giampaolo Pazzini dice basta. L'ex attaccante, che in carriera ha indossato le maglie di Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Inter, Milan, Levante e Verona, ha ufficializzato l'addio al calcio a 36 anni. Lo scorso agosto, alla fine del campionato, non aveva rinnovato il contratto con l'Hellas Verona e la notizia del ritiro era nell'aria da tempo. Pazzini appende gli scarpini al chiodo con uno score di tutto rispetto: 569 presenze e 190 gol in squadre di club, 25 presenze e 4 reti con la maglia della Nazionale italiana. Il Pazzo - così è soprannominato - ha affidato il suo pensiero a un toccante post pubblicato sul proprio profilo Instagram: "Ciao CALCIO, sono passati più di 30 anni da quando ci siamo conosciuti - scrive Pazzini -. Ero un bambino la prima volta che ho stretto un pallone tra le mani e da allora è diventato per me come un amico inseparabile. Ero un ragazzino come tanti, con una vita davanti e mille sogni nel cassetto che sperava di diventare un giorno un calciatore di Serie A. Guardavo i grandi campioni in tv e con loro sognavo la maglia azzurra della Nazionale, la magia degli stadi pieni di tifosi e la Champions League; ma mai avrei pensato che un giorno tutto ciò diventasse realtà e che grazie a te potessi vivere così tante emozioni".
"Il calcio mi mancherà anche tra 20, 30, 40 anni..."
"Quel bambino pian piano si è fatto grande - prosegue Pazzini - e grazie a te ha realizzato uno ad uno tutti i suoi sogni e sai cosa ti dico: 'È stato tutto pure più bello di come me l'immaginavo!'. Adesso però siamo arrivati alla nostra resa dei conti ed è giunto il momento di lasciarti riposare, penso sia giusto così. Avrei potuto continuare per vivere ancora un po' quelle sensazioni ed emozioni che solo tu sai darmi, forse sì; il bambino che è in me avrebbe voluto continuare a farlo, ma l'uomo mi dice che è arrivato il momento di salutarci anche perché so già che tutto ciò mi mancherà anche tra 20, 30, 40 anni. Perciò: Grazie di tutto! È stato un viaggio PAZZesco!".
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