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Lazio e i tamponi: cosa rischia, da ammenda a retrocessione

Davide Bighiani

Aggiornato 04/11/2020 alle 12:52 GMT+1

Caos tamponi in casa Lazio, la Procura della FIGC ha aperto un'inchiesta: ecco cosa potrebbe rischiare il club biancoceleste.

Ciro Immobile (Lazio Rom)

Credit Foto Getty Images

Ma come, possono giocare in Serie A e non in Europa? Il “caos-tamponi” rischia di far scoppiare un vero e proprio bubbone in casa Lazio, dopo l’ingresso in campo della Procura Federale diretta da Giuseppe Chiné.

I fatti

Immobile, Strakosha e Lucas Leiva hanno dovuto saltare la trasferta di Champions League contro lo Zenit in programma mercoledì sera, bloccati dai tamponi, pur avendo disputato regolamente il match con il Torino in Serie A. Come è possibile?
Secondo quanto spiega Gazzetta dello Sport, i controlli UEFA prevedono uno screening su tre geni: E, Rd/RP, N. Le cliniche dei club possono riferirsi a uno solo di questi (N): un’opzione a cui le società più attente non danno seguito. Da qui la differente valutazione.
Proprio sette giorni fa la Uefa, tramite gli addetti del laboratorio SynLab, aveva già fermato Immobile, Luis Alberto, Pereira, Lazzari e Djavan Anderson per la trasferta di Bruges. “Falsi positivi”, secondo la Lazio. Tanto che i tamponi effettuati 48 ore prima della sfida con il Torino non avevano rivelato anomalie. Ora, ci sarebbero otto membri positivi.
I rischi
La Procura federale vuole vederci chiaro, con particolare attenzione ai test molecolari effettuati prima della gara col Torino e soprattutto se siano state rispettate le interlocuzioni con le ASL di appartenenza.
«In caso di violazione, a carico della società responsabile si applicano, a seconda della sua gravità, le sanzioni di cui all’art. 8 che vanno dall’ammenda, alla penalizzazione, alla retrocessione all’ultimo posto fino all’esclusione dal campionato. La gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da Covid-19, nonché dell’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione».
In sintesi, la Lazio potrebbe essere punita solo per il possibile rischio per la salute dei propri giocatori e per la volontà (tutta da dimostrare ovviamente) di alterare una gara: qui la società biancoceleste evoca differenti parametri tra Uefa e Italia. Vedremo gli sviluppi della vicenda, ce ne saranno di certo.
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