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Serie A, Inter-Milan: com’è strano il primo derby del Covid

Roberto Beccantini

Aggiornato 16/10/2020 alle 09:57 GMT+2

E’ un derby che cerca di scappare dal Covid, con gli ottantamila della storia ridotti ai mille dell’emergenza e la televisione, crocerossina ambiziosa, che lo tiene legato al mondo.

Inter-Milan, scontro clou della 4a giornata

Credit Foto Eurosport

E’ un derby che cerca di scappare dal Covid, con gli ottantamila della storia ridotti ai mille dell’emergenza e la televisione, crocerossina ambiziosa, che lo tiene legato al mondo. Inter-Milan, domani sabato 17 alle ore 18: siamo appena alla quarta e piano, dunque, con l’enfasi, ma il Milan è in testa, sotto braccio alla Dea, e l’Inter a due passi.

Nazionali e Covid

Le Nazionali hanno sabotato il ritmo, l’offensiva della pandemia ha falciato sei dell’Inter e un paio al Milan. Stefano Pioli ha perso Matteo Gabbia e Leo Duarte, e non riavrà subito Ante Rebic, infortunato a un gomito. Recupera, in compenso, Zlatan Ibrahimovic, che l’aveva giurata al virus, e Alessio Romagnoli. Da parte sua, Antonio Conte dovrà rinunciare ad Ashley Young, Radja Nainggolan, Milan Skriniar, Roberto Gagliardini, Alessandro Bastoni (in bilico), al portiere di riserva Ionut Radu. Insomma: nel momento in cui il sistema si aggrappa ai fondi per non andare a fondo, San Siro celebra un Te Deum che così vuoto, così ferito i tifosi faticano a ricordare.
Vox populi: il calendario ha spinto il Diavolo. Vero: 2-0 al Bologna, 2-0 a Crotone, 3-0 allo Spezia. Più una romanzesca fuga dagli incubi dei rigori portoghesi. L’Inter ha ribaltato la Fiorentina (da 2-3 a 4-3), sbranato il Benevento (5-2) e lasciato che la Lazio la rimontasse (1-1).
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Inter-Milan, l'esultanza di Ibrahimovic

Credit Foto Getty Images

In attesa di emozioni

Siamo lì, in balia di emozioni forti e fragili equilibri che l’estate degli oroscopi aveva studiato e diviso, nettamente. L’Inter sente la pressione, il Milan è l’esploratore che ha avvistato qualcosa, curioso di scoprire cosa. Lo scudetto riguarda i cinesi di Suning, non gli americani di Elliott, la cui asticella vibra attorno alla zona Champions. Anche se proprio l’effetto deserto ha moltiplicato il rendimento di Ismael Bennacer e Franck Kessié.
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Romelu Lukaku in gol contro il Benevento

Credit Foto Getty Images

Il calcio della peste è un calcio disordinato, ricco di gol, più vicino al luna park di Aston Villa-Liverpool 7-2 che non agli 0-0 "perfetti" di Annibale Frossi. Per questo i pronostici sono ancora più scivolosi e ambigui di quando, prima della chiusura, era la normalità a garantire i riferimenti, a dosare le analisi. Conte (soprattutto in difesa) e Pioli dovranno arrangiarsi.

Situazione e pronostico

In casa, "gioca" l’Inter: le virgolette raccontano di un fattore campo sventrato. Le locandine sgomitano verso i totem d’attacco, da Romelu Lukaku e Lau-Toro all’onnivoro Ibra. Non mi meraviglierei, però, se fosse il centrocampo a orientare la trama. Occhio a Hakan Calhanoglu: è una bussola, non più una trottola. Dovrebbero scortarlo Samu Castillejo e Alexis Saelemaekers. E Christian Eriksen? La Danimarca l’ha rianimato, ma Conte non ha fretta: ecco a voi, in assenza di Stefano Sensi, squalificato, Nicolò Barella e Arturo Vidal, con Marcelo Brozovic in regia: 3-4-1-2 contro 4-2-3-1.
La corsia che contiene i candelotti di Achraf Hakimi e Theo Hernandez si profila esplosiva. Aspettatevi botti assordanti. Gli ultimi due li vinse l’Inter: 2-0, 4-2 (da 0-2). Ma era un altro "sport". Il Milan, dopo il lockdown, ha cambiato marcia. E’ la squadra che ha fatto più punti. Al buio, dico Inter-Milan 2-2.
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Fantacalcio: i consigli per la 4a giornata di Serie A

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