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Aurelio De Laurentiis: "Stadio? Il progetto c'è, ma serve adattamento: non possiamo mettere fuori casa la Camorra"

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Pubblicato 09/05/2022 alle 19:01 GMT+2

Il presidente del Napoli spiega che c'è dialogo con il Comune per rimettere a posto il Maradona, ma che comunque bisognerà scontrarsi con realtà e situazioni che sono difficili da modificare o estirpare. E poi si parla del Napoli della prossima stagione, che il patron vuole "cazzutissimo".

Aurelio De Laurentiis guarda il Napoli che si allena

Credit Foto Getty Images

Aurelio De Laurentiis, presidente e patron del Napoli, in città è intervenuto a una conferenza stampa dell'amministrazione comunale tenuta dal sindaco Gaetano Manfredi e Stefano Ceci, manager di Diego Armando Maradona. A proposito di Maradona, si è inevitabilmente parlato di stadio, per il quale le parti si sono già parlate.

L'idea dello stadio

Ecco quanto dichiarato dal numero 1 azzurro: "Ho già un progetto per lo stadio, fatto dalle persone che hanno fatto lo Juventus Stadium. Si è configurata subito una bellissima intuizione, quella che per decidere bisogna essere in pochi, massimo in due: una parte e una controparte. Il sindaco mi disse che dello stadio voleva interessarsene lui e soltanto lui in prima persona. Io non ho assolutamente invaso il suo campo d'azione perché quando un sindaco viene eletto in questa città ha bisogno di almeno 6-7 mesi per capire che casino è questa città. [...] ".
Ovviamente sarà necessaria una sinergia tra società e Comune: "Lo stadio sta lì e lo rimetteremo a posto. Lo faremo diventare un bellissimo stadio. Ma dobbiamo studiare tutte quelle che sono le collaterali problematiche affinché uno stadio funzioni al top: viabilità, servizi e trasporti di giorno e notte, possibilità di far vivere una struttura sette giorni su sette. Sono tutte cose facile a dirsi, ma in una città e in un quartiere come quello bisogna trovare le opportune volontà, anche da parte di chi abita quel quartiere, perché non puoi disastrare la loro vita. Lì dentro c'è il simulacro del calcio, del tifo, ma ci sono anche quelli che non sono tifosi e che non vivono per il Napoli. E tu devi rispettarli, non puoi distruggere loro una vita. Magari quelli ci hanno messo anni di risparmi per comprare una casa lì. Per questo bisogna avere rispetto di tutte le componenti".
Il modello ideale è oltremanica, ma c'è un aspetto fondamentale da considerare, purtroppo: "A me piacerebbe abbandonare l'idea del vecchio. Voi avete sempre detto che sono un visionario perché tutto quello che ho predetto, pur non appartenendo al mondo del calcio, si è avverato. E' vero che in Inghilterra si pratica il calcio migliore del mondo. E' vero che ci sono gli stadi più funzionali del mondo. E' vero che c'è una legge che ha messo fuori causa gli hooligans".
Ma noi non possiamo mettere fuori casa la Camorra, la Mafia, la 'Ndrangheta. E' un po' più complicato, serve capacità di adattamento. Una cosa che aveva mio padre e che appartiene ai napoletani.

L'ultima di Insigne in casa

Lo stadio chiama tifosi e sta per arrivare l'ultima apparizione di Lorenzo Insigne al fu San Paolo. De Laurentiis non ne fa un dramma: "Io non faccio differenze tra in casa e fuori casa, per me tutte le partite sono da affrontare in maniera esemplare, con attaccamento alla maglia. Sia in casa che fuori casa uno partecipa sempre in maniera importante".

Il Napoli della prossima stagione

Si parla anche di mercato, e De Laurentiis non ha dubbi: "Me lo immagino aperto. Per la prima volta dopo il Covid ci sarà tanta voglia di fare, di mutare, di cambiare. Sarà un mercato estremamente brillante". Come sarà, dunque, il prossimo Napoli?
Io voglio sempre un Napoli cazzutissimo, questo è l'aggettivo che rende l'essere napoletano. Voglio una squadra competitiva ai massimi livelli. [...]
E poi prosegue: "Mi dicono 'Ma perché De Laurentiis prende solo giovani? Non vuole vincere?'. Oppure 'Ma perché De Laurentiis prende solo vecchi? Non ha preso nemmeno un giovane e tutti si rompono'. E' sempre così. La critica è bellissima, è il sale della vita. Se non ci fosse la critica sarebbe tutto piatto. Almeno così la mattina tutti ci svegliamo e pensiamo 'Che cosa ha fatto oggi il mondo? Cosa ha declamato a favore o contrario?'. E uno si diverte".
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