Serie A, le 5 verità di Inter-Roma 3-1: nerazzurri al rettilineo finale. Mancini preoccupante, anche in chiave Nazionale
Pubblicato 24/04/2022 alle 09:47 GMT+2
SERIE A - Andiamo a scoprire le 5 verità emerse dal match di San Siro. L'Inter viene trascinata dalla classe dei croati Brozovic e Perisic, mentre Lautaro conferma il suo stato di forma inarrestabile. Oliveira: altra prova incolore. Ma a preoccupare più di tutti, in casa Roma, è Gianluca Mancini, rivelatosi non altezza. Preoccupa, in questo senso, la ricostruzione della difesa della Nazionale.
Inter-Roma, match valido per la 34a giornata di Serie A, è terminato sul punteggio di 3-1, frutto delle reti di Denzel Dumfries, Marcelo Brozovic, Lautaro Martinez ed Henrikh Mkhitaryan. La gara è stata arbitrata da Simone Sozza di Seregno. Qui di seguito le 5 verità emerse, a nostro avviso, dal match di San Siro.
1) Inter al rettilineo finale
Ha avuto ragione Simone Inzaghi, evidentemente, a mantenere la calma senza compromessi quando la sua squadra, prima del match di Torino contro la Juventus, sembrava non essere più in grado di vincere. La "scossa" del prestigioso successo all'Allianz Stadium ha rimesso le ali alla compagine nerazzurra, che contro la Roma è apparsa straripante. Nel gioco e in zona gol. Il recupero di Bologna potrà dire, concretamente se, per lo Scudetto della seconda stella, l'Inter abbia veramente imbroccato il rettilineo finale.
2) Perisic e Brozovic: classe croata sopraffina
Escono a braccetto (stra)meritandosi la standing ovation. Il primo è una vera e propria freccia della mancina d'attacco nerazzurra. Il secondo, in occasione del gol del 2-0, disegna una traiettoria a giro da manuale del calcio. Chapeau.
3) Lautaro Martinez: momento magico
Prende bene il tempo a Mancini, in elevazione, in occasione del 3-0. Irride Ibañez in palleggio, insomma: conferma a pieni voti il suo momento straripante, fatto di 4 gol nelle ultime 3 partite disputate. Arma in più a disposizione di Simone Inzaghi per la volata Scudetto.
4) Disastro Mancini, che preoccupa anche in chiave Nazionale
Oltre a concludere a lato di testa da due passi e con buona parte dello specchio sguarnito al 29' su calcio d'angolo, accende il semaforo verde sia su Brozovic e che su Lautaro Martinez sui gol del due e tre a zero interisti. Disordinato e sempre coi tempi sbagliati. Si becca, poi, la solita ammonizione, questa volta per proteste. Se il suo omonimo, Roberto Mancini, dovrà fare affidamento su di lui per la ricostruzione della difesa azzurra, allora - Sì - occorrerà riflettere sul vero bacino d'utenza di difensori italiani all'altezza...
5) Oliveira e quella Serie A che può ancora "spaventare"
Spesso si tessono le lodi - talvolta con eccessiva sicumera - di giocatori cardine, in certi contesti, di club stranieri, specie quando sfidano quelli italiani nelle competizioni europee. Sérgio Oliveira, al Porto, sembrava quasi un "mostro sacro", giocatore tuttofare di metà campo e internazionalmente riconosciuto. Tuttavia, alla Roma - e nel calcio italiano in genere - finisce spesso per perdersi tra abulia e interventi mossi dal nervosismo, che gli costano anche il cartellino giallo in condizione di diffida. La Serie A, allora, a dispetto di quanto si dice ormai da anni, può ancora risultare tra i campionati più difficili e qualificanti? L'interrogativo è d'uopo.
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