Inter-Napoli 1-0, 5 verità: Dzeko super, campionato aperto. Lukaku e Osimhen flop. Bravi Acerbi e Calhanoglu
Pubblicato 05/01/2023 alle 08:52 GMT+1
SERIE A - Il bosniaco interrompe l'imbattibilità della squadra di Spalletti con un gol fantastico. Il centrocampo dell'Inter funziona anche senza Brozovic: dirige Calhanoglu. Lukaku non è ancora lui, Osimhen delude così come tutto il Napoli. Acerbi conferma di essere un difensore estremamente affidabile. E intanto la corsa scudetto è più aperta che mai.
L'Inter batte 1-0 il Napoli a San Siro, spezza l'imbattibilità della formazione di Spalletti e inizia il 2023 nel migliore dei modi centrando l'unico risultato utile per tenere viva la speranza scudetto: la vittoria. Decisivo uno splendido gol di Dzeko al 56' su assist al bacio di Dimarco. Vittoria meritata per i nerazzurri di Inzaghi che hanno interpretato meglio la partita a fronte di un Napoli decisamente poco brillante. Vediamo quali sono stati gli spunti principali offerti dal big match del Meazza valido per la 16esima giornata della Serie A 2022-23.
Il campionato è più aperto che mai
Ritenere quasi archiviato il discorso scudetto quando ancora deve concludersi il girone d'andata era chiaramente una forzatura, dettata più che altro dallo strepitoso rendimento del Napoli fino alla pausa per i Mondiali in Qatar. Ebbene, l'1-0 dell'Inter spazza via qualsiasi tipo di dubbio a proposito: il campionato, che non è ancora arrivato al giro di boa, è più vivo e aperto che mai. La squadra di Spalletti conserva saldamente la vetta della classifica, ma adesso i distacchi sono diventati più umani: +5 sul Milan, +7 sulla Juventus e +8 sull'Inter. E tra otto giorni c'è Napoli-Juventus. Insomma, un gennaio per cuori forti.
Dzeko da standing ovation. Lukaku non è ancora lui
Edin Dzeko, sempre Edin Dzeko. Il bosniaco, che tra poco più di due mesi compirà 37 anni, stende il Napoli con un gol splendido, frutto di un movimento magnifico a mandare fuori giri Rrahmani. I gol stagionali diventano 9: 6 in campionato e 3 in Champions. Sono tanti, soprattutto se consideriamo che a bocce ferme a inizio stagione Dzeko era partito come terzo attaccante alle spalle di Lautaro Martinez e Lukaku. A proposito del belga, è innegabile che sia ancora lontano dalla forma migliore: i movimenti e la voglia ci sono, la condizione atletica e la lucidità negli ultimi trenta metri ancora no. E per certi versi anche questa è una buona notizia per l'Inter: se questi sono i risultati senza Lukaku al top...
Napoli e Osimhen, che delusione!
Perdere a San Siro contro l'Inter si può mettere in preventivo: la prima sconfitta in campionato, quindi, non deve essere vissuta come un dramma dal Napoli. Detto questo, è lecito dire che la formazione di Spalletti stavolta ha deluso e che la sconfitta non fa una piega. L'unica, vera palla gol è capitata sui piedi di Raspadori al 90': davvero troppo poco per una squadra che, fino al 13 novembre, aveva incantato per la qualità del gioco soprattutto dalla trequarti in su. La caduta del Napoli coincide con la notte opaca di Osimhen: da lui ci si aspettava qualcosa di più, sia in termini tecnici che di personalità. Soprattutto sullo 0-1.
Inter, anche senza Brozovic il centrocampo funziona
Calhanoglu regista, Mkhitaryan interno e un Barella che sta tornando quello dei tempi migliori. Anche senza Brozovic, in mezzo al campo l'Inter viaggia che è un piacere. O meglio, è il pallone a viaggiare che è un piacere. Un gesto tecnico su tutti: la sventagliata coi giri contati di Mkhitaryan per Dimarco in occasione del gol di Dzeko. Da incorniciare. Il direttore d'orchestra del centrocampo nerazzurro è Hakan Calhanoglu: tantissimi palloni toccati, quasi nessuno sprecato. Il turco, che si sta confermando a livelli altissimi, ha avuto anche il merito di trasformarsi da difensore centrale negando a Osimhen un gol che sembrava fatto. Brozovic può recuperare con calma.
Acerbi affidabile: è un acquisto intelligente
Simone Inzaghi aveva avuto modo di conoscere e stimare Francesco Acerbi ai tempi della Lazio e l'ha voluto fortemente anche all'Inter: contro il Napoli si è capito perché. Schierato al centro della difesa con Skriniar alla sua destra e Bastoni alla sua sinistra, Acerbi non ha praticamente sbagliato nulla: ha tenuto a bada Osimhen, innanzitutto, e ha fatto passare a Onana una serata sostanzialmente tranquilla, fatta eccezione per quella bordata di Raspadori nel finale. Accolto a Milano con un certo scetticismo, Acerbi ha confermato (caso mai ce ne fosse ancora bisogno) di essere un giocatore estremamente affidabile che in questa Inter può stare eccome.
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