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Serie A - Riecco il campionato: da Inter-Napoli subito un segnale (e occhio al caso Juve)

Roberto Beccantini

Pubblicato 02/01/2023 alle 21:25 GMT+1

SERIE A - La classifica recita: Napoli 41, Milan 33, Juventus 31, Lazio e Inter 30, Atalanta e Roma 27. Un dominio assoluto, di risultati e di gioco: ecco cos'è stata la marcia della squadra di Luciano Spalletti. E dal momento che il calendario, ingordo, piazza subito Inter-Napoli, in alto i calici.

Simone Inzaghi e Romelu Lukaku - Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Primi per distacco, gli inglesi: al lavoro fin dal «boxing day» del 26 dicembre. Secondi, i francesi. Terzi, gli spagnoli. Quarti noi, in campo da mercoledì 4 gennaio con il menu del sedicesimo turno. Ultimi, i tedeschi, che alla cesura mondiale hanno aggiunto il canonico letargo invernale; riprenderanno «solo» il 20 gennaio. Mai successo uno sprofondo del genere, se non all'epoca della pandemia (stagione 2019-2020). In questi casi scatta automatico il «dove eravamo rimasti?». Si torna, così, a domenica 13 novembre: al tredicesimo successo del Napoli (3-2 all'Udinese), al tribolato 2-1 del Milan sulla Viola, al blitz dell'Inter a Bergamo (3-2), alla sesta vittoria consecutiva della Juventus (3-0 alla Lazio), al rustico 1-1 di Roma-Torino. La classifica recita: Napoli 41, Milan 33, Juventus 31, Lazio e Inter 30, Atalanta e Roma 27. Un dominio assoluto, di risultati e di gioco: ecco cos'è stata la marcia della squadra di Luciano Spalletti. E dal momento che il calendario, ingordo, piazza subito Inter-Napoli, in alto i calici.
Se si prova imbarazzo a tradurre le orme lasciate dalle soste delle Nazionali, figuriamoci a leggere le tracce di un simile spacco. In Premier, che rimane il riferimento più snob, non è cambiato nulla: stadi pieni, gran ritmo, un sacco di gol; in Francia e Spagna la differenza continuano a farla i rigori di Kylian Mbappé e Karim Benzema. La curiosità invade le analisi. Vi prego di diffidare delle amichevoli: sono sfizi, non indizi. Napoli-Inter, dunque. La capolista vi arriva a pieno organico, Simone Inzaghi recupera Romelu Lukaku. In attesa che Lautaro Martinez smaltisca la sbornia qatariota, lo affiancherà Edin Dzeko. Nessuna sentenza capitale, da San Siro, ma un segnale sì: se forte e chiaro, dipenderà dall'esito. La muta di inseguitori non sa più dove aggrapparsi. Uno degli appigli è il mercato, dal 2 al 31 gennaio, un altro sarebbe un sussulto da «stadio», ma il ritorno di Khvicha Kvaratskhelia al fianco di Victor Osimhen, re dei cannonieri con 9 gol, orienta le nuvole del pronostico. L'Inter, paradossalmente, è l'unica a non aver mai pareggiato, così come il Napoli l'unico imbattuto e la Cremonese la sola a non aver mai vinto. Il ritardo di 11 punti impone scelte coraggiose.
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Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia durante Napoli-Sassuolo - Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Il Milan «apre» a Salerno. Ha problemi in attacco e viene da una striscia di prestazioni che hanno indotto Stefano Pioli a tagliare un riposo. Proprio all'Arechi, il 19 febbraio 2022, rimediò un 2-2 troppo movimentato per giustificarne la sequenza e l'essenza. Occhio, quindi.
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C'è poi la Juventus, in trasferta a Cremona e ostaggio di un'inchiesta Prisma che potrebbe condizionarne il cammino al netto dello «ius soli» (il raccolto sul campo). L'inverecondo schianto dell'era di Andrea Agnelli e il drastico rimpasto dei vertici dirigenziali - tutta gente di ufficio e non di calcio - costringono Massimiliano Allegri a gestire un'emergenza che le vacanze sulla neve di Juan Cuadrado e Paul Pogba (zero minuti dall'annuncio estivo dell'acquisto, ripeto: zero), la pubalgia canaglia di Dusan Vlahovic e le pance piene di Angel Di Maria e Leandro Paredes rendono ancor più confusa. Non sarà facile, per il tecnico, isolare lo spogliatoio dal polverone delle scadenze della giustizia penale e sportiva. Si profila un inverno molto, molto caldo, con i tribunali dei social e gli sciacalli da tastiera sul pezzo da mesi, gli uni contro gli altri armati.
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In testa e in coda i distacchi sono già sensibili: più otto il Napoli sul Milan; meno sei la Cremonese, terzultima, dallo Spezia. Ciro Immobile e Paulo Dybala solcano Lecce-Lazio e Roma-Bologna. Al Franchi, in onore di Fiorentina-Monza, immagino gli striscioni con i quali la curva Fiesole chioserà l'editto berlusconiano sul «pullman-regalo»
Sono passati 52 giorni dai fuochi pre-Qatar. I fiammiferi per riaccenderli non mancano. E al Meazza le vampate sono di casa.
Per commentare o fare domande potete inviare una e-mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il suo blog.
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