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Caso scommesse: sul telefono di Fagioli le chat con Bonucci e altri due giocatori della Juventus: cosa rischiano?

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DaEurosport

Aggiornato 15/10/2023 alle 10:43 GMT+2

SERIE A - Secondo il quotidiano La Repubblica, dal telefono di Fagioli continuerebbero a emergere elementi utili all'indagine della Procura di Torino: del "vizio" del centrocampista della Juventus sarebbero stati a conoscenza due giocatori e un componente dello staff tecnico. Agli atti sarebbero finite alcune conversazioni tra Fagioli e Bonucci: quest'ultimo, comunque, non risulta indagato.

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Nicolò Fagioli e il suo telefono. È dal primo giocatore coinvolto nell'inchiesta sulle scommesse illegali su cui indaga la Procura di Torino che, secondo quanto ricostruito dal quotidiano romano La Repubblica, emergerebbero nuovi sviluppi dello scandalo che da giorni sta imbarazzando il mondo del calcio nostrano. Dalle chat del centrocampista della Juventus, come precisa La Repubblica, si evincerebbe infatti che il suo "vizio" del gioco non era un segreto: della "ludopatia" di Fagioli erano a conoscenza due compagni di squadra ("giovani e stranieri") e un componente dello staff tecnico bianconero (Allegri è escluso).
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Leonardo Bonucci insieme a Nicolò Fagioli, Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Bonucci non risulta indagato

Agli atti della Procura di Torino, inoltre, sarebbero finite alcune conversazioni via chat tra lo stesso Fagioli e l'ex capitano bianconero Leonardo Bonucci, ora trasferitosi all'Union Berlino: il difensore sarebbe stato a conoscenza dei comportamenti del compagno di squadra, anche se non avrebbe partecipato a puntate su siti illegali di scommesse. Bonucci, in ogni caso, non risulta indagato.
Di fronte a questo scenario è lecito chiedersi cosa rischia dal punto di vista della giustizia sportiva chi, pur essendo a conoscenza delle puntate di Fagioli, non abbia messo al corrente dei fatti la Procura federale. Il codice della FIGC stabilisce che informare la Procura è un obbligo per chiunque venga a conoscenza di un giocatore o di una società che abbia effettuato delle scommesse: la mancata comunicazione (che tra l'altro deve essere fatta "senza indugio") comporta una sanzione minima di 6 mesi di squalifica.
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