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Le 5 verità di Milan-Napoli 1-0: Adlì e Gabbia si meritano la titolarità, Mazzarri troppo difensivo, Leao quando segni?

Enrico Turcato

Pubblicato 12/02/2024 alle 09:51 GMT+1

SERIE A - Pioli puó ritenersi soddisfatto del momento dei suoi, che si avvicinano al meglio al playoff di Europa League. Azzurri ancora sconfitti: la difesa a tre non convince. Lindstrom merita piú spazio, Leao deve incidere di piú in zona gol.

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Milan-Napoli, match valido per la 24a giornata di Serie A, é terminato 1-0 al Meazza di Milano. Decisiva la rete di Theo Hernandez nel primo tempo. I rossoneri hanno vinto con merito, confermando una striscia positiva che dura da tempo. Napoli troppo remissivo e che sprofonda al nono posto a 7 punti dal quarto posto. Vediamo insieme l'analisi del match in cinque punti.

1) Milan in fiducia e con il terzo posto blindato: ora l'Europa League

Sette vittorie e due pareggi nelle ultime nove gare di campionato. Un ritmo simile nel periodo a quello dell'Inter. Il Milan ha battuto - con merito - anche il Napoli e ha continuato questo lungo trend positivo che sta durando da metá dicembre. La squadra di Pioli concede sempre qualcosina di troppo, ma crea anche tanto. E di fatto negli ultimi due mesi ha blindato il terzo posto e si é portato a ridosso della Juventus. Insomma, giusto guardare con ottimismo a questa seconda parte di stagione, preparandosi al meglio per l'Europa League: giovedí c'é il Rennes e non puó fare paura.

2) Napoli con atteggiamento troppo remissivo, meglio nel finale

Diciamo che gli Azzurri hanno regalato almeno un tempo al Meazza. Nel primo, con la difesa a tre bloccata e con il solo Kvara a cercare di far male davanti, la squadra di Mazzarri é sembrata troppo remissiva e rinunciataria. L'esatto opposto di quanto ha dimostrato il giovane Geolier al Festival di Sanremo. Molto meglio i campani con l'inserimento di Politano (e anche con quello finale di Lindstrom). La sensazione generale che lascia Milan-Napoli é che questa squadra sia piú a suo agio con tre o quattro bocche da fuoco insieme davanti. 4-2-3-1 o 4-3-3 che sia, il Napoli possa rendere nei big match se gioca, spinge e attacca. Difendendosi e rimanendo coperto, alle grandi squadre fa il solletico.

3) Adli e Gabbia: con umiltà si stanno meritando il posto

Due menzioni inaspettate, per due giocatori rossoneri che nell'ultimo periodo stanno convincendo Pioli (e anche i tifosi) a suon di prestazioni di alto profilo. Adli governa il centrocampo e si intende bene anche con Bennacer. Gabbia sembra il piú lucido dietro e non sta facendo rimpiangere Tomori. Due ragazzi che in silenzio si stanno rendendo utili e si stanno imponendo anche in un top club come il Milan. La strada é giusta, vedremo quanto spazio gli sará riservato quando i rossoneri saranno al completo.

4) Ngonge e Lindstrom meritano piú spazio

Soprattutto il danese classe 2000. Jesper Lindstrom aveva cambiato passo al Napoli contro il Verona e anche a San Siro si é ripetuto. Sta bene, ha un ritmo che altri suoi compagni ora non hanno e a gara in corso puó davvero cambiare le partite. Ngonge al Meazza é entrato tardissimo ed é stata una scelta discutibile. In realtá il Napoli ha bisogno di sfruttare queste risorse, questi giocatori tecnici e talentuosi. Meriterebbero piú spazio entrambi, soprattutto ora che il quarto posto dista sette punti e che c'é bisogno di una rimonta epica.
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5) Il solito Leao: l'astinenza inizia a pesare

Un ultimo spunto ce lo offre come sempre Rafael Leao, che ha superato le 15 partite di fila in campionato senza segnare. Non é solo un momento negativo dal punto di vista realizzativo, ma pare figlio dell'atteggiamento generale del portoghese. La classe, la tecnica (vedasi lo splendido assist a Theo Hernandez), il talento non li discute nessuno. Peró questo continuo piacersi, specchiarsi, evitando di affondare con decisione o di puntare dritto la porta, inizia ad essere stucchevole. Ci si aspetta altro dal "10" del Milan: tre reti segnate in Serie A a questo punto della stagione non rappresentano un bilancio accettabile.
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