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Serie A - Scommesse, squalifiche, infortuni: Milan-Juventus nasce strana, con Pioli comunque favorito

Roberto Beccantini

Pubblicato 20/10/2023 alle 21:25 GMT+2

SERIE A - La lunga vigilia è stata una catena di accidenti e incidenti. Allegri dovrà lavorare molto sul piano tattico e più ancora a livello psicologico. Pioli avvicenderà Maignan con il quarantenne Mirante, mentre per il trono di Theo i 32 anni di Florenzi dovrebbero prevalere sui 17 di Bartesaghi. Favorito, il Diavolo. Anche se di "certe" Signore non bisogna mai fidarsi.

Milan-Juventus: statistiche e curiosità del big match della 9ª giornata

«Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti, dai boschi, dall'arse fucine stridenti, dai solchi bagnati di servo sudor, un volgo disperso repente si desta; intende l'orecchio, solleva la testa, percosso da novo crescente romor». L'ho presa pari pari dal coro dell'Adelchi di Alessandro Manzoni, atto terzo. Il «volgo disperso» siamo noi, crivellati dalle pallottole dell'ultima Scommessopoli. Il calcio in campo e il calcio fuori campo ricordano le «convergenze parallele» di Aldo Moro, un ossimoro che ha resistito alle ragnatele del tempo. Il verdetto di Inghilterra-Italia (3-1) introduce la nona di campionato, che offrirà, domenica sera a San Siro, la sfida più «alta»: Milan-Juventus.
La lunga vigilia è stata una catena di accidenti e incidenti. Stefano Pioli dovrà fare a meno di Mike Maignan e Theo Hernandez, squalificati, e di Samuel Chukwueze, lesionato a un bicipite femorale. Rimosso Paul Pogba per una storiaccia di doping, Massimiliano Allegri non potrà contare su Nicolò Fagioli, reo confesso in materia di «betting». Per tacere dell'infortunio di Danilo, irrecuperabile, e degli acciacchi che hanno spinto l'altro Federico, Chiesa, lontano dal derby e dalla Nazionale: niente Malta, niente Wembley.
Sul fronte milanista, ci sarebbe poi il caso di Sandro Tonali, ludopatico compulsivo come Fagioli, ceduto in estate al Newcastle per una ottantina di milioni e, quindi, non più dentro le scelte operative ed emotive dello spogliatoio. I chiodi della sosta diventano, così, la variabile più modesta, più trattabile di fronte allo sconquasso che Gabriele Gravina è chiamato a gestire. Non ci riuscì Artemio Franchi, con il Totonero del 1980: auguri.
In classifica, il Milan ha scavalcato l'Inter, 21 a 19, e vanta 4 punti su Juventus e Fiorentina, terze con 17. Dal derby straperso per 1-5, ha inanellato quattro vittorie in altrettante partite: 1-0 al Verona, 3-1 a Cagliari, 2-0 alla Lazio, 1-0 a Marassi (Genoa). Più ondivago, il tracciato di Madama: 2-4 con il Sassuolo, nel pomeriggio delle papere di Wojciech Szczesny e del harakiri di Federico Gatti; 1-0 al Lecce; 0-0 a Bergamo; 2-0 al Toro. Nessun dubbio che stia meglio Pioli. Il mercato, da Christian Pulisic a Tijjani Rejnders, da Ruben Loftus-Cheek a Noah Okafor e Yunus Musah, ha contribuito a offrire valide sponde a schemi e rotazioni. Proprio il turnover, massiccio, è stato l'arma che ha battezzato la rimonta sui cugini. E andrà dosato, a maggior ragione, tra Juventus, Paris Saint-Qatar e Napoli.
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Christian Pulisic, Milan-Lazio

Credit Foto Getty Images

E Allegri? Europa kaputt, agenda libera. Se ne parla meno esclusivamente perché lo tsunami dell'azzardo ha allontanato i riflettori e distratto i censori. Intriga, sulla fascia, l'impiego di Timothy Weah, figlio di papà George, milanista honoris causa. È possibile il ritorno di Dusan Vlahovic, e questa sì sarebbe una notizia. Ma Chiesa? Al posto di Danilo, immagino Daniele Rugani. A centrocampo, dove Fagioli costituiva una preziosa stampella, Fabio Miretti pungola l'usato sicuro: Weston McKennie, Manuel Locatelli, Adrien Rabiot. L'azzurro ha restituito un Moise Kean grezzo ma vivo. E ci sono sempre, in attacco, le ante di Arkadiusz Milik.
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Moise Kean durante Juventus-Torino - Serie A 2023-24

Credit Foto Getty Images

Non v'è dubbio che Max molto dovrà lavorare sul piano tattico e più ancora a livello psicologico. Pioli, lui, avvicenderà Maignan con il quarantenne Andrea Mirante - il terzo portiere, ex di turno, visto che pure Marco Sportiello è indisponibile - mentre per il trono di Theo i 32 anni di Alessandro Florenzi dovrebbero prevalere sui 17 di Davide Bartesaghi.
La scorsa stagione il Milan s'impose sia al Meazza, (2-0: Fikayo Tomori, Brahim Diaz) sia allo Stadium (0-1: Olivier Giroud). Con il bomber francese, l'aura dell'uomo-chiave stuzzica Rafael Leao. La differenza reti appaia i contendenti (Milan, 16-8; Juventus, 14-6). Pioli predica ritmo british e interscambi volanti. Allegri adora il mordi e fuggi, ma la squadra tira poco. Favorito, il Diavolo. Anche se di «certe» Signore non bisogna mai fidarsi.
Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it.
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