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Ufficiale, Allegri esonerato dalla Juventus con effetto immediato! La squadra sarà affidata a Montero

Stefano Dolci

Aggiornato 17/05/2024 alle 18:17 GMT+2

JUVENTUS - Massimiliano Allegri e la Juventus si separano: il tecnico livornese esonerato con effetto immediato, non finirà la stagione. Decisione che matura dopo la turbolenta serata della finale di Coppa Italia con l'Atalanta in cui Max aveva dapprima invitato il ds Giuntoli a lasciare il campo durante la festa e poi aggredito un giornalista prima di parlare in conferenza stampa.

Allegri-bis, 3 anni turbolenti alla Juve: le sue conferenze in 6 minuti

Massimiliano Allegri non è più l’allenatore della Juventus, ora è ufficiale. Il tecnico livornese esonerato con effetto immediato, non terminerà la stagione. Insieme a lui sollevato dall'incarico pure tutto lo staff (compreso Marco Landucci). La finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta ha rappresentato l’ultima recita del 56enne allenatore toscano sulla panchina della Vecchia Signora: uno scenario impensabile fino a pochi giorni fa, una decisione però maturata dopo il bollente sfogo post partita in cui Max – che aveva già dato in escandescenza in campo beccandosi il rosso per le proteste all'arbitro Maresca – ha dapprima platealmente invitato il direttore sportivo Cristiano Giuntoli a lasciare il campo e non venirsi a complimentare con lui e la squadra dopo la vittoria all’Olimpico e, prima di prendere la parola in conferenza stampa, ha minacciato ed aggredito verbalmente un giornalista (il direttore di Tutto Sport Guido Vaciago, ndr) venendo frenato a forza dall’addetto stampa Gabriella Ravizzotti e da un addetto della Lega Serie A.
Per gli ultimi impegni contro Bologna e Monza, secondo Sky Sport, la squadra sarà affidata a Paolo Montero, attuale guida della Primavera. L'annuncio non ci sarà però venerdì sera perché Montero deve scontare una squalifica di una giornata. Se l'ufficialità slittasse a sabato, il tecnico avrebbe la possibilità di scontarla nella gara fra Frosinone e Juve U19 in programma sabato 18 maggio alle ore 11:00 e così debuttare al Dall'Ara.

Il comunicato della Juventus

"La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. 
L'esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta.
Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia.
La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri".

L'esonero dopo la finale di Coppa Italia

Gli atteggiamenti sopra le righe e i comportamenti poco inclini con il celebre ‘Stile Juve’ tenuti dall'allenatore dopo la vittoria della 15esima Coppa Italia - lo spiega anche il comunicato del club - sono ciò che hanno convinto la società a prendere una decisione drastica e dolorosa, perché Max Allegri è indubbiamente uno dei tecnici più vincenti della storia del club più titolato d’Italia, un allenatore amato dalla tifoseria per il carisma, il pragmatismo e la passione che ha sempre saputo trasmettere e anche in questo triennio complicato per la società – fra squalifiche europee e annate senza coppe – è stato spesso parafulmine e volto della società, con cui però qualcosa si deve essere incrinato qualcosa negli ultimi mesi in particolare in termini di rapporto con il nuovo responsabile dell’area tecnica, Cristiano Giuntoli. Un’acredine che covava sotto la cenere per mesi ed è esplosa in maniera deflagrante nella serata del riscatto, in cui Allegri si è tolto tutti i sassolini che aveva dalle scarpe, smettendo i piani dell’allenatore aziendalista e vestendo i panni del tecnico col sangue caldo, capace con una notte di follia di mettere in imbarazzo la società e tramutare una serata di festa nella fine di un matrimonio.
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Massimiliano Allegri festeggia la vittoria della Coppa Italia

Credit Foto Getty Images

Dai 5 scudetti consecutivi al triennio-bis tribolato: la storia di Allegri alla Juve

Terzo allenatore più vincente della storia della Juventus (alle spalle solo di due miti come Giovanni Trapattoni, 14 trofei, e Marcello Lippi, 13 trofei), Max Allegri sbarca a Torino nell’infuocato luglio del 2014 per sostituire Antonio Conte, dimessosi proprio a pochi giorni dall’inizio del ritiro precampionato. Accolto con scetticismo da addetti ai lavori e tifo organizzato, il tecnico livornese ci mette poco a conquistare l’affetto di appassionati e juventini guidando il club ad uno dei cicli più iconici e gloriosi della sua storia.
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Massimiliano Allegri bacia la coppa dello Scudetto

Credit Foto Getty Images

In cinque annate vince altrettanti scudetti (primato assoluto nella storia del calcio italiano) a cui aggiunge quattro Coppe Italia, due Supercoppe Italiane e due finali di Champions League disputate (e perse) nel 2015 e nel 2017. Proprio la prematura uscita ai quarti di finale in Coppa Campioni contro l’Ajax, nell’anno dell’all-in sul mercato con l’acquisto di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid per 100 milioni di euro, sancisce il divorzio a fine stagione con conferenza d’addio al fianco di Andrea Agnelli e onori del caso.

Dopo due anni sabbatici, proprio voluto fortemente da Andrea Agnelli: Allegri torna sulla panchina della Vecchia Signora per sostituire Andrea Pirlo. Nonostante le aspettative della vigilia, nel suo secondo ciclo torinese Max non riesce a replicare i successi ottenuti nella sua prima parentesi. La prima annata si conclude con la sconfitta nelle finali di Coppa Italia e Supercoppa Italiana contro l’Inter, un 4° posto in campionato e l’eliminazione agli ottavi di finale di Champions League. La seconda stagione -  funestata dalla penalizzazione per il caso plusvalenze, dalle dimissioni di Andrea Agnelli con successivo rimpasto del cda e dall’esclusione dalle coppe europee per l’annata successiva – si chiude con 72 punti in campionato, una clamorosa eliminazione ai gironi di Champions e la sconfitta in semifinale di Europa League giunta per mano del Siviglia. Quest’anno, infine, dopo un girone d’andata in scia all’Inter, che aveva fatto sognare a tutto l’ambiente un possibile duello scudetto con i nerazzurri, nel girone di ritorno i bianconeri balbettano totalizzando appena 21 punti in 17 giornate di campionato (15 punti nelle ultime 15 giornate) che fanno precipitare la squadra al terzo posto a pari punti col sorprendente Bologna di Thiago Motta (probabile successore sulla panchina nelle prossima stagione). In Coppa Italia arriva però la qualificazione alla finale vinta con gol di Vlahovic, che garantisce il 12° trofeo in 8 stagioni e la brusca ed incredibile fine della sua avventura in bianconero.  
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Allegri: "La classifica racconta il valore: noi siamo a -20 dall'Inter"


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