Serie B, Monza, Boateng: "Quando ho visto giocare Messi volevo ritirarmi"
DaEurosport
Aggiornato 25/11/2020 alle 13:05 GMT+1
SERIE B - In un'intervista rilasciata al programma "Linea Diletta" di DAZN, Kevin Prince Boateng si è raccontato a tutto tondo. Dalle sue origini all'ammirazione per Messi (e Ronaldo), dal doloroso tema del razzismo alle elezioni USA, fino al sogno di portare il suo Monza in Serie A.
Mai banale Kevin Prince Boateng, nè in campo nè fuori. Il 33enne calciatore ghanese, oggi nella rosa del Monza, si è raccontato in un'intervista a tutto tondo al programma di DAZN "Linea Diletta", svariando dal calcio alla politica e raccontando alcuni curiosi aneddoti del suo passato. Uno, ad esempio, riguarda i suoi messi trascorsi al Barcellona nella prima parte del 2019, quando ebbe occasione di conoscere da vicino un discreto giocatore argentino. "Allenarmi con Messi mi ha lasciato senza parole: non è normale. Mi allenavo con lui e, per la prima volta nella mia carriera, mi sentivo scarso: faceva delle robe incredibili, mi veniva voglia di dire: lascio perdere, smetto di giocare".
Amore per Messi per anche per Cristiano Ronaldo: "CR7 è una macchina da guerra, è impressionante quanto si gestisca bene: tutti i giovani dovrebbero avere lui come idolo". Due giocatori di livello assoluto nella storia del calcio, senza dubbio da ammirare. Non che Boateng abbia poco talento, ma il giocatore ha qualche rimpianto a riguardo sul suo passato e ad alcune scelte che ha fatto. "Quando ero giovane, al Tottenham, ho comprato tre auto di lusso in un giorno, ma dietro c'era tanto dolore. Cercavo di comprare la felicità. Non ero contento, non giocavo, non stavo bene e allora cercavo altro. Certo, cambierei quella parte del mio passato: spesso mi sono affidato solo al mio talento e, col talento che ho, senza essere arrogante, avrei potuto fare molto di più. Anche se ho fatto comunque una bella carriera".
Boateng è nato a Berlino Ovest e nonostante giochi per il Ghana, Paese di provenienza del padre, possiede anche la cittadinanza tedesca. Un mix di culture molto diverse, che lui porta insieme dentro di sè con orgoglio. "Della Germania ho dentro rigore e puntualità, del Ghana il ritmo e la passione per la musica, ma dopo tutto mi sento anche molto italiano". A DAZN, l'ex giocatore del Milan ha parlato anche di razzismo e politica. ""Nel 2013 dicevo 'spero che i bambini tra qualche anno non sappiano cosa significa razzismo' e invece purtroppo se ne sente parlare più oggi di ieri". Ed elogia Kamala Harris, neo vicepresidente degli Stati Uniti. "Dà un grande messaggio di speranza per tutte le donne del mondo: ha una forza, un'energia positiva che subito si percepisce. Manda un messaggio forte come fecero Muhammad Alì e Nelson Mandela".
Infine un pensiero per il suo Monza attualmente nono in classifica in Serie B ma con l'obiettivo dichiarato di fare il salto di categoria. "Se andiamo in Serie A, mi invento un nuovo ballo per festeggiare. A Monza ho rispetto per i miei compagni, loro mi rispettano. Io porto esperienza, certo tanti ragazzi mi dicono che hanno impressione a vedermi nello spogliatoio: ma questo li aiuta a crescere, avere campioni in spogliatoio ha aiutato anche me quando ero ragazzo".
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