Le 5 veritá di Inter-Juventus: nerazzurri superiori, Alex Sandro indifendibile
Pubblicato 13/01/2022 alle 10:09 GMT+1
Supercoppaa Italiana - I nerazzurri hanno conquistato con merito il loro primo trofeo stagionale, piegando la resistenza di una Juventus generosa, ma inferiore. In copertina Sanchez, che chiede piú spazio, nel banco degli imputati Alex Sandro, che é solo uno dei diversi problemi che deve risolvere la squadra bianconera. Inzaghi sta lavorando molto bene.
La finale di Supercoppa Italiana é stata vinta dall'Inter, che ha sconfitto 2-1 la Juventus grazie alle reti di Lautaro Martinez su rigore e di Alexis Sanchez al 120'. Vediamo insieme l'analisi del match di San Siro.
1) Ha vinto la squadra più forte, con più qualità
Era al completo, senza defezioni, caricata dalle sette vittorie di fila in campionato, in forma. E nel complesso ha dimostrato di essere superiore, tecnicamente e fisiciamente. L'Inter di Inzaghi ha vinto con merito la Supercoppa Italiana, provando a giocare a calcio, rimontando dopo l'inaspettato vantaggio di McKennie e trovano l'episodio favorevole proprio all'ultima chance utile prima dei rigori. La fortuna aiuta gli audaci e la squadra nerazzurra, nel complesso, il coraggio di attaccare senza sosta una Juventus incerottata e generosa lo ha avuto "fino alla fine", tanto per citare il motto dei rivali sconfitti. Certo, c'era chi si aspettava una goleada e una prestazione ancor più convincente, ma le finali sono sempre finali e nascondono sempre e comunque insidie.
2) Juventus organizzata, ma con troppi enigmi da risolvere
In generale, viste le numerose e sostanziali assenze (De Ligt, Cuadrado, Chiesa, Bonucci, più Szczesny alle prese con il green pass e Dybala lontano dalla forma migliore), la Juventus ha offerto una prova più che dignitosa, difendendosi come insegna il suo allenatore, giocandosi le sue carte e provando a sfruttare la verve di Morata e Bernardeschi davanti. In generale i problemi per il club bianconero non nascono dalla sconfitta con l'Inter, ma si ripresentano puntualmente per una rosa assemblata male e con tanti giocatori di livello mediocre per una società come la Juventus. Il "gioco" che tanti chiedono ad Allegri è davvero praticabile in questa situazione? Ardua sentenza, ma la sensazione generale parla di una Juve indebolita pesantemente dall'addio di Ronaldo e in costante fase regressiva.
3) Alex Sandro capro espiatorio? Errore inaccettabile a certi livelli
Puntare il dito contro un solo uomo è sempre sbagliato. Non era Szczesny il problema della Juventus a settembre, non è Alex Sandro il problema principale oggi. Certo è che a un giocatore con la sua esperienza, con le sue pretese economiche, con un lungo passato alla Juventus, non si possono perdonare certi errori. Indifendibile e insindacabile la gravità e la superficialità con cui il brasiliano ha malamente appoggiato di petto quell'innocuo cross di Dimarco al 120', regalando di fatto il gol vittoria a Sanchez. Sono almeno tre stagioni che Alex Sandro gioca sotto livello, offrendo prove insufficienti e peggiorando il suo rendimento. La macro disattenzione di San Siro dovrebbe ormai costargli posto da titolare nel presente e nel futuro della Juventus.
4) Sanchez reclama spazio, ma sarà dura accontentarlo
Il cileno senza troppi peli sulla lingua a fine partita ha dichiarato di meritare più spazio e di volere più occasioni per mettere in mostra il suo valore. Un'ennesima frecciata a Inzaghi, reo di non considerarlo un titolare. Il man of the match della Supercoppa ha indubbie doti tecniche che il curriculum gli riconosce, ma con Dzeko, Lautaro e Correa non è così scontato accontentare le sue pretese. Un giocatore utile e che può essere determinante, ma che va gestito nelle rotazioni, come sta facendo da inizio anno Inzaghi.
5) Inzaghi batte ancora la Juve e Allegri: può andare lontano
Sulla copertina della finale di Milano c'è sicuramente Simone Inzaghi, che si è tolto la soddisfazione di vincere la sua terza Supercoppa, battendo per la terza volta in finale la Juventus (dopo le due con la Lazio) e perla seconda volta Massimiliano Allegri. La filosofia applicata al calcio dall'attuale tecnico dell'Inter è molto lontana da quella del suo collega bianconero, ma sta portando risultati evidenti. La squadra nerazzurra gioca bene, crea tanto e vuole vincere. In campionato resta la principale favorita, con il Liverpool se la giocherà consapevole di avere un bel trampolino per volare lontano.
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