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Ciclismo, Gent-Wevelgem - Dall'Eritrea con furore: chi è Girmay, il nuovo fenomeno africano per le Classiche del Nord

Luca Stamerra

Aggiornato 29/03/2022 alle 17:51 GMT+2

CICLISMO - C'è chi vince, semplicemente, e chi fa la storia. Non ce ne vogliano tutti gli altri corridori, ma quanto fatto da Biniam Girmay è un qualcosa di unico. Il 1° corridore africano a vincere una Classica World Tour, a vincere una Classica del Nord peraltro. Difficile immaginarlo ad inizio stagione anche se, proprio in Belgio, Girmay aveva conquistato la medaglia d'argento ai Mondiali U23.

Girmay, che meraviglia! Trionfo storico, rivivi la volata

A volte si dice fare la storia, anche in modo inopportuno. Una vittoria per quanto importante, non per forza vuol dire “storia”. Quanto fatto da Biniam Girmay, però, è proprio la definizione stessa di fare la storia. I corridori africani avevano già vinto nel mondo del ciclismo, Meintjes fu precursore in questo senso con la medaglia d'argento ai Mondiali Under 23 di Firenze nel 2013 (alle spalle di Mohoric). Il corridore sudafricano conquistò anche la classifica generale della Settimana Coppi e Bartali nel 2015, ma la vittoria di Girmay alla Gand trascinerà un movimento intero. Quello africano. Non vincevano perché, semplicemente, non c'erano e in Africa non si hanno le stesse opportunità per praticare questo sport ad alti livelli. Girmay, dopo buoni risultati in ambito giovanile, ha avuto la sua grande occasione di allenarsi in Europa sin da giovanissimo e questo ha portato, oggi, i suoi frutti. Non solo il corridore eritreo è un vincente, ma lo è su palcoscenici mai sperimentati prima per la sua gente. Le Classiche del Nord. Dopo il 5° posto alla E3 Saxo Bank Classic, ha trovato un improbabile quanto stupefacente vittoria in una delle Classiche più importanti, la Gent-Wevelgem. Un successo che gli apre molte porte, proprio lui che sogna un giorno di vincere anche il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Non sarà per quest'anno visto che Girmay è molto legato alla sua terra e tornerà in Eritrea prima di preparare il Giro d'Italia.

La chiamata dell'UCI, poi la vittoria su Evenepoel nel 2018

Il successo di Girmay arriva da molto lontano. Dalle vittorie ai Giochi continentali africani del 2018. In quella rassegna, che si tenne in Ruanda, conquistò tre vittorie consecutive in quattro giorni. Prima la cronometro a squadre con la sua Eritrea (insieme a Medhanie, Goytom e Andemaryam Mesfin), poi la cronometro individuale davanti al padrone di casa Nkurunziza e infine anche la prova in linea battendo in volata il suo compagno di Nazionale Goytom. Vittorie non banali, visto che Girmay aveva monopolizzato quei Giochi. In Eritrea però era difficile alzare ulteriormente l'asticella e ricevette la chiamata da parte del centro di formazione di Aigle in Svizzera, il centro di formazione di proprietà dell'UCI. Una chiamata molto importante che cambiò la carriera del classe 2000 che poté così allenarsi su percorsi importanti con al fianco una squadra di tecnici di livello. E i risultati si videro nei mesi successi.
Ogni mese ricevevo 100 franchi svizzeri (97 euro), era la mia paghetta. Mi bastava, non mi serviva altro. Ma mi mancava Asmara, la mia casa. [Girmay al De Morgen]
La sua prima corsa in Europa fu proprio in Belgio, all'Aubel-Thimister-Stavelot, una corsa juniores. Prima tappa, primissima volta a questi livelli, e prima vittoria. Conquistò la tappa di Aubel battendo, udite udite, il già conosciuto Remco Evenepoel. I due riuscirono ad andarsene da soli, poi Girmay batté in volata il belga. Che soddisfazione.
Fu leader della corsa per due tappe, prima di lasciare la maglia proprio ad Evenepoel dopo la terza frazione. Fu un inizio importante. 3° al Memorial Pietro Merelli, 4° al Trofeo Emilio Paganessi, 2° nella classifica generale del Grand Prix Rüebliland e poi partecipò per la prima volta ai Mondiali, da juniores, in quel di Innsbruck rimediando un 15° posto a crono e un 13° in linea.
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Chi è Girmay: il 1° corridore di colore a fare podio in un Mondiale

Il contratto con l'Intermarché-Wanty Gobert e la 1a vittoria in Europa

La crescita di Girmay fu esponenziale e l'anno dopo ottenne la sua prima vittoria da professionista, diciamo, anche se correva per la selezionale nazionale dell'Eritrea, non avendo ancora un contratto. Siamo a Gennaio 2019 e vinse la terza tappa della La Tropicale Amissa Bongo. Non una roba così di basso valore, anzi, considerando che batté in volata gente come André Greipel, Niccolò Bonifazio e Andrea Vendrame. Vinse una tappa anche al Tour du Rwanda e partecipò al Tour de l'Avenir, il Tour de France degli Under. Partecipazione che gli permise di avere un contratto con la Nippo Delko One Provence, squadra francese. Non ha ancora grandi chance, ma nel 2020 vinse due tappe alla Tropicale Amissa Bongo (più la classifica a punti), fece 2° al Trofeo Laigueglia alle spalle di Ciccone, 2° al Tour du Doubs dietro a Vliegen e ancora 4° al Giro della Toscana nella volata vinta da Gaviria. I piazzamenti aumentano e si continua a parlare di lui. Nel 2021 continua a piazzarsi, ma non arrivano ancora le vittorie. Lui è però felice viste le partecipazione a corse come la Freccia Vallone, il Tour de la Provence ecc. Purtroppo, però, la Delko - la sua squadra - è costretta a chiudere i battenti a metà stagione. La fine di una storia? No, perché arriva la chiamata dell'Intermarché-Wanty Gobert che lo aveva già adocchiato. Lui ripaga subito la fiducia: prima corsa con i nuovi colori e subito la vittoria alla Gran Besançon Classic davanti a Vendrame, Quintana e Pinot. Non gente qualunque. E i piazzamenti continuano: 5° alla Gran Piemonte ma, soprattutto, il 2° posto ai Mondiali Under 23 delle Fiandre alle spalle del nostro Filippo Baroncini. Lui 'vincerà' la volata per il 2° posto e che sprint a mettersi dietro Kooij, Gazzoli e Thibau Nys. Anche lì fece la storia. Mai un corridore di colore si issò sul podio di un Mondiale.
cronistoria Girmay
Avevamo visto che era un corridore forte. Penso che sarà il primo corridore di colore ad andare molto lontano. Quando la sua squadra ha avuto problemi finanziari, abbiamo subito fatto una richiesta al nostro direttore generale per averlo. È un corridore incredibilmente potente ma, in realtà. Biniam non conosce ancora le sue qualità. Ha enormi margini di progresso. Nel 2022 puntiamo a fare, e completare, Giro e Vuelta con lui. E avrà un brillante futuro nelle Classiche delle Ardenne. [Hilaire Van der Schueren, ds dell'Intermarché-Wanty Gobert]
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Baroncini sei bellissimo: medaglia d'oro nella categoria U23

Girmay, l'uomo delle Classiche

Il 2022 era l'anno della verità e per adesso la verità è che Girmay è il nuovo volto delle Classiche. Lui ce l'ha detto: vuole vincere la Parigi-Roubaix e, soprattutto, il Giro delle Fiandre, la sua corsa preferita. Ha cominciato la stagione in Spagna. Dopo il Trofeo Calvia, ha subito ottenuto la vittoria al Trofeo Alcúdia, sempre in volata, battendo Gibbons, García Cortina e il nostro Giacomo Nizzolo. Poi 7° alla Drôme Classic, piazzato nelle volate della Parigi-Nizza e poi ha infilato piazzamenti interessanti nelle Classiche successive. 10° alla Milano-Torino, 12° alla Milano-Sanremo, 21° alla Brugge-De Panne ma, soprattutto, 5° alla E3 Saxo Bank Classic. Con muri e pavé durissimi, gli stessi che si affrontano al Giro delle Fiandre. Sulle pietre si trova a suo agio e ha battuto tutti alla Gand. Chapeau!
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Girmay, che faina! Il momento in cui parte insieme a Laporte

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