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Da 0 a 10, il Pagellone del Giro: Dumoulin è il nuovo Indurain, Nibali e Quintana non brillanti

Luca Stamerra

Aggiornato 29/05/2017 alle 19:26 GMT+2

195 corridori e 22 squadre. Non potevamo dare a tutti un voto, ma abbiamo provato a segnalare e a commentare i protagonisti dell'edizione 100 del Giro d'Italia, sia quelli positivi che negativi. Che impresa quella di Dumoulin, ma Quintana, Nibali e Pinot hanno usato la strategia giusta per mandarlo ko prima della crono finale? Caparbio Landa, pronto a diventare un fenomeno Gaviria.

Dumoulin, Quintana, Nibali - Giro d'Italia 2017 stage 21 - Getty Images pub only in UKxUSAxIRLxITAxESP

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Voto 10 e lode... Al cuore dell'Astana, in memoria di Michele Scarponi

Non si poteva fare altrimenti. L'Astana ha cercato in tutti i modi di onorare il Giro nonostante le grandissime difficoltà sorte a qualche settimana dall'avvio da Alghero, dall'infortunio di Fabio Aru, alla tragica morte di Michele Scarponi. La squadra di Martinelli si è presentata al Giro proprio con 8 uomini, in ricordo del corridore marchigiano, perché nessuno poteva sostituire uno come lui in gruppo. L'Astana ci ha provato, ma non è stata efficace. Tanti gli attacchi, da Tiralongo a Cataldo, passando per Pello Bilbao e Luis León Sánchez. Restano dei piazzamenti, una 2a posizione di LL Sánchez nella classifica scalatori e il passaggio del murciano nella Cima Scarponi, scollinando per primo sul Mortirolo. Ci hanno messo il cuore, provando in ogni modo ad onorare la memoria del loro compagno. Peccato poi per la classifica generale, ci aveva provato Kangert che con grande tenacia si era ritagliato un posto nella top 10 prima dell'infortunio nella tappa di Bergamo. Grazie lo stesso! Ci avete emozionato...

Voto 10... Alla perseveranza di Dumoulin, il nuovo Indurain

Il 6° posto alla Vuelta 2015 e il ritiro al Giro dello scorso anno, ci avevano dato un'indicazione diversa. Dumoulin sembrava non potesse vincere un Grande Giro; sì piazzarsi nella generale, ma non con ambizioni di vittoria, non con quel peso, non con grandi scalatori come avversari. L'olandese, però, ci ha provato nuovamente, con tenacia, e giorno dopo giorno ha alimentato il suo sogno. Ha vinto solo grazie alle cronometro? Chi dice questo è in malafede, anche perché basta guardarsi dietro e vedere quante cronometro si facevano una volta (anche 3 o 4 nella stessa edizione) e con un chilometraggio ben diverso. Dumoulin, il Giro, l'ha vinto sul Blockhaus e ad Oropa, due dei quattro arrivi in salita in questa edizione. Sul Blockhaus è stato il migliore, dopo Quintana, ad Oropa è stato semplicemente fantastico a vincere sulla cima di Pantani. Non si merita invece la lode, perché anche lui ha alimentato polemiche (la questione fair play era imbarazzante) e fatto un paio di errori (sullo Stelvio per esempio, i problemi intestinali li ha avuti per una cattiva alimentazione durante la tappa e per essersi coperto troppo presto), come nella tappa di Asiago dove per poco non perde il Giro, chiacchierando amabilmente in fondo al gruppo. Alla fine, però, ce l'ha fatta, anche senza il supporto di un corridore come Wilco Kelderman che gli avrebbe dato una grande mano in salita. Un applauso, comunque, ai suoi compagni di squadra, quelli arrivati a Milano: Lunke, Stamsnijder, Haga e gli eroici Laurens ten Dam e Simon Geschke. Dumoulin dopo Joop Zoetemelk: il corridore di Kaag en Braassem era, fino a ieri, l'unico atleta dei Paesi Bassi ad aver vinto un Grande Giro (nel 1979 la Vuelta e nel 1980 il Tour de France).
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Tom Dumoulin solleva il trofeo: il Giro d'Italia del Centenario è suo

Voto 9... Al missile Fernando Gaviria e alla sua Quick Step Floors

Diciamoci la verità, al Giro non erano presenti i miglior velocisti del mondo... Al netto della concorrenza, però, Fernando Gaviria è stato un fenomeno. Non lo abbiamo scoperto di certo a questa edizione del Giro, considerando che Gaviria viene da molteplici successi sulla pista, e lo scorso anno aveva sfiorato una vittoria alla Milano-Sanremo. È partito un po' timido, non piazzandosi neanche nelle prime due tappe, poi ha rotto il ghiaccio con la vittoria di Cagliari, grazie allo straordinario lavoro di Jungels nell'aprire il ventaglio. Da ricordare anche il lavoro impressionante di Maximiliano Richeze, straordinario ultimo uomo di Gaviria. Da lì, l'esplosione definitiva: il bilancio dice 4 vittorie, una maglia ciclamino conquistata e un Giro da protagonista, dove è stato importante anche nel lavoro di squadra, nel rendere il favore che gli aveva fatto Jungels in precedenza. Avere l'endorsement, poi, di Mario Cipollini non ha prezzo...
Gaviria ha classe, è elegante, ha un cambio di ritmo prodigioso. E dire che la Quick Step è arrivata a questo Giro con la squadra di riserva, eppure sono la squadra faro. A Cagliari hanno frantumato il gruppo con troppa facilità e questo dimostra la povertà che c'è nel plotone. A parte questo, il ragazzo è forte. Può arrivare ai livelli di Sagan? Gaviria è la fotocopia di Sagan... Anzi, meglio. [Mario Cipollini all' 'Equipe']
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Gaviria, umiltà al potere: "Il miglior sprinter del gruppo è Greipel"

Voto 8... Alla tenacia di Mikel Landa

Continua la maledizione per il Team Sky al Giro: in nove partecipazioni, solo una volta i britannici sono saliti a podio: nel 2013 con il 2° posto di Rigoberto Uran alle spalle di Vincenzo Nibali. Nessuno è riuscito a trionfare in Italia, da Wiggins a Froome (che al Giro fu addirittura squalificato nel 2010), passando quindi per Uran, Porte, Cataldo e Landa. Anche quest'anno, infatti, la classifica generale è andata a farsi benedire con le cadute di Landa e Thomas ai piedi del Blockhaus, a causa di una moto della stradale parcheggiata a bordo strada. La caduta si fa sentire, Thomas è costretto al ritiro qualche giorno dopo, mentre Landa rimane alla ricerca della gloria. Il corridore basco ci prova e ci riprova, ma sembra non avere fortuna. 2° a Bormio, battuto in volata da Nibali dopo un giorno intero in fuga; 2° a Ortisei, battuto in volata da van Garderen dopo un giorno intero in fuga, il Giro di Landa sembra finire qui... L'ex Astana ritrova però mordente e prova un'altra azione da lontano, questa volta sul Piancavallo dove riesce finalmente a distanziare tutti gli altri fuggitivi e a prendersi un successo prestigioso, quanto meritato. Landa non ha fatto solo questo, a Milano è salito due volte sul podio: sia per aver conquistato la maglia azzurra di miglior scalatore, sia per aver 'vinto' la Cima Coppi di questa edizione del Giro.
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Contatto tra il gruppo e una moto della polizia: cadono Geraint Thomas e Mikel Landa

Voto 7... Ai coraggiosi di questo Giro: i vari Polanc, Rolland, Teklehaimanot, Brutt, Fraile e LL Sánchez

Tra attendismi e tatticismi, c'è chi ha sempre attaccato. Sono i coraggiosi di questo Giro, e ce ne sono tanti. Da Rolland che ha finalmente capito cosa fare da grande, con il francese che vince con merito a Canazei, a Polanc che regala un'impresa sull'Etna dopo 179 km di fuga. Sempre all'attacco anche Fraile, che non vincerà la classifica scalatori, ma si impone davanti a tutti a Bagno di Romagna. Molti tentativi anche per Luis León Sánchez che tiene in alto l'onore dell'Astana, sempre fuori dal gruppo anche Teklehaimanot e Brutt che vincono rispettivamente la classifica traguardi volanti e la classifica di più km in fuga (ben 610 km all'attacco per il russo della Gazprom Rusvelo).
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Pierre Rolland (Cannondale) vainqueur de la 17e étape du Giro à Canazei

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Voto 6... Ai piazzamenti di Pozzovivo e Formolo

L'Italia non ha proprio convinto a questo Giro d'ITALIA. Ci dobbiamo accontentare dei piazzamenti, anche se sono dei piazzamenti importanti per Pozzovivo e Formolo. Il corridore lucano accende un'intensa sfida con Zakarin e troverà un 6° posto sicuramente interessante, dopo il deludente 20° posto dell'edizione precedente. Formolo tenta l'assalto alla classifica di miglior giovane ma Jungels e Adam Yates, nel complesso, sono stati più forti di lui: il 24enne della Cannondale si ritaglia però un prestigioso 10° posto che fa ben sperare per il futuro.
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Italian cyclist Domenico Pozzovivo of AG2R - La Mondiale Team (R) and Russian cyclist Ilnur Zakarin of Katusha - Alpecin team ride in a breakaway in the final climb during the 19th stage of 100th Giro d'Italia, Tour of Italy, from San Candido to Piancaval

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Voto 5... Alle tattiche di Nibali e Quintana

Dulcis in fundo, Nibali e Quintana. Entrambi i corridori hanno vinto una tappa, con uno show ciascuno. Nibali a Bormio con uno splendido attacco in discesa, Quintana sul Blockhaus grazie a una brillante azione in salita. Basta questo per dire che il loro Giro sia sufficiente? Assolutamente no, visto che entrambi i corridori hanno deluso nei confronti di Dumoulin che ha risposto colpo su colpo (o quasi) ai due favoritissimi di questa edizione. Entrambi si sono presentati non brillantissimi a questo Giro d'Italia: di Nibali si diceva che corre al meglio solo nella terza settimana, Quintana aveva l'alibi di arrivare al Giro non al 100% perché doveva fare anche il Tour.
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Quintana Nibali Dumoulin - Giro d'Italia 2017 stage 19 - Getty Images pub only in UKxUSAxIRLxITAxESP

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Tutte scuse, Dumoulin è stato il più continuo e tolte le crono non ha per nulla sfigurato nelle salite (vi ricordate cosa ha fatto ad Oropa?). A penalizzare Nibali e Quintana, oltre alla condizione fisica, è stata anche la strategia: il siciliano - in realtà - si è mosso poche volte, anche se non aveva una grande squadra a disposizione: alla fine è stato stoico il 39enne Franco Pellizotti, ma non è bastato. E gli altri? Non all'altezza per un corridore che sogna di vincere il Giro, ma non dimentichiamoci che la squadra se l'è costruita Nibali, nel vero senso della parola, visto che ha dato indicazioni importanti quando è nata la Barahin Merida. Ha fatto anche di peggio Quintana che aveva dalla sua una squadra forte come la Movistar, ma ha utilizzato male gli uomini. Anacona e Amador dovevano rimanere in gruppo per impostare un ritmo importante al Gruppo maglia Rosa, e non mandarli in fuga, spremendoli lungo il tragitto; poi se non hai le gambe è tutto inutile... Entrambi hanno deluso, anche se una gioia l'hanno conquistata.
Fallito un altro assalto a Giro+Tour, forse avranno capito che la doppietta resta un'utopia, o meglio una follia, nel ciclismo moderno, soprattutto se si è gli unici a provarlo nello stesso anno. Se l'anno prossimo Contador, Froome, Nibali e Quintana - insieme - decideranno di affrontare le due competizioni nella stessa stagione, il tentativo ha un senso, se si è soli, si fa la finte di Quintana che fallisce tutto già a fine maggio.
Menzione anche per Pinot, il corridore di classifica parso più in forma nel finale di corsa. Il francese è stato però, anche, il più discontinuo visto gli alti e bassi che ha vissuto il corridore della FDJ. Ha pagato entrambi i giorni di riposo, bene sul Blockhaus, male ad Oropa e sullo Stelvio. Benissimo gli ultimi giorni dove guadagna più di un minuto su Nibali e Quintana, malissimo nella crono finale dove cade giù dal podio. Giro da montagne russe, che lo hanno portato 'solo' al 4° posto.
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Pinot: "Sono felice di quello che ho fatto, Dumoulin ha meritato"

Voto 4... Al record negativo dell'Italia al Giro

Record negativo per l'Italia che a questo Giro ha conquistato solo una vittoria, quella di Nibali a Bormio. Mai nessuna edizione aveva consegnato al tricolore un bottino così magro... Molte le cause di questo insuccesso, dai pochi italiani in campo (non è rimasta più nessuna squadra italiana nel circuito World Tour), alle mansioni che gli italiani svolgono. È sparita la classe dei velocisti: una volta avevamo Cipollini, Petacchi e Bennati, ora ci restano Pelucchi, Modolo e Nizzolo che per un motivo e per un altro non sono riusciti ad essere performanti. Unica soddisfazione, la crescita di Mareczko, anche se ha fatto discutere la scelta della Wilier Triestina di mandarlo a casa prima dell'ultima settimana. A proposito, a non convincere sono state le convocazioni fatte dalle squadre: che fine hanno fatto i vari Diego Ulissi, Sonny Colbrelli, Matteo Trentin, Alessandro De Marchi, Daniel Oss ed Elia Viviani? Loro, sicuramente, avrebbero conquistato qualcosa di più. Menzione speciale però per Paolo Tiralongo e Manuel Quinziato: il corridore dell'Astana ha provato un attacco sull'Etna in memoria di Scarponi, il 'Dottore' della BMC ha ottenuto invece un grande piazzamento nella crono finale di Milano. Per entrambi è stato l'ultimo Giro d'Italia in carriera, la speranza è che restino nel mondo del ciclismo proprio per aiutare i nostri giovani.
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Martinelli: "Gaviria non sbaglia mai: è giovane ma ha tanto talento"

Voto 3... Alla questione del fair play

Uno dei dibattiti a questo Giro d'Italia è stata la questione fair play. Una questione ridicola in alcuni casi... Dumoulin si è pavoneggiato per aver aspettato Quintana che era caduto in discesa, ma nessuno lo ha atteso quando è stato proprio l'olandese a fermarsi per problemi intestinali sullo Stelvio. Al netto di tutto, la questione fair play è molto da rivedere. Se un corridore si sente male, cade, gli si rompe il cambio, non possiamo fermare la corsa. Non è una passeggiata, è una competizione, dove ognuno deve fare del suo. Certo, se un tuo avversario cade in un fossato, è buona creanza verificare che non si sia fatto decisamente male, ma per il resto bisogna correre e pedalare. Al bando questo tipo di fair play! Landa e Aru avevano atteso Contador sul Mortirolo dopo che lo spagnolo aveva forato? Lo stesso spagnolo aveva atteso Andy Schleck dopo il salto di catena a Port de Balès? No, e hanno fatto benissimo! L'importante è non fare finta finta di niente dopo, stile Ah non lo sapevamo, come fatto dagli Astana nel passato. L'unico gesto di fair play che ci ha fatto piacere vedere, è stato quello del Mortirolo, dove Fraile - in piena lotta per la classifica scalatori - ha lasciato scollinare per primo Luis León Sánchez, per onorare al meglio la memoria di Michele Scarponi.

Voto 2... All'epic fail di Pibernik

La tappa è quella di Messina, dove gli ultimi 5,9 km sono da percorrere in un circuito cittadino. Possibile tappa per velocisti, a casa di Nibali, e ci prova proprio un corridore della Bahrain Merida, la squadra dello Squalo. A cercare gloria è Luka Pibernik che però si dimentica del circuito ed esulta al primo passaggio al traguardo, non accorgendosi che dietro il gruppo procede per impostare al meglio la volata. Un episodio incredibile, che resterà nella storia del Giro d'Italia. Peccato però per il corridore, che gli sia da lezione per il futuro.

Voto 1... Alle parole del ds della Lotto Soudal

Non è un voto a quanto fatto dalla Lotto Soudal che comunque ha conquistato una vittoria - mica poco visto che sono tante le squadre che non sono riuscite a conquistare un successo - con Greipel che ha indossato anche la prima maglia rosa della sua carriera. Non solo, Monfort è riuscito a piazzarsi nei primi 15, non un risultato da buttare. Quello che ci ha fato fastidio, sono state però le parole del ds Frederik Willems che dopo il ritiro di Greipel (preventivato anche quest'anno), aveva riferito che il Giro d'Italia non meritava di essere completato dalla propria squadra.
Il Giro è bello fino alla seconda settimana, poi è disegnato solo per gli scalatori. I velocisti possono provare a sopravvivere fino al termine, ma non ne vale la pena, è troppo duro. Sarebbe meglio andare tutti a casa. [Frederik Willems prima della terza settimana]
Se non vale la pena, caro Willems, la prossima volta si può rimanere a casa sin dalla partenza, lasciando spazio ad altre squadre che avrebbero potuto onorare fino alla fine il Giro 100. Ogni riferimento all'Androni Sidermec Bottecchia o alla Nippo-Vini Fantini è puramente casuale... Meno male che in questa squadra c'è Adam Hansen, con il corridore australiano che ha completato il suo 17esimo Grande Giro consecutivo...

I piazzamenti di Adam Hansen negli ultimi 17 Grandi Giri

AnnoGiro d'ItaliaTour de FranceVuelta a España
2011//129°
201294°81°123°
201372°72°60°
201473°64°53°
201577°114°55°
201668°100°110°
201793°//
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Adam Hansen - 2017 - Getty Images pub only in ITAxESPxUKxIRLxUSA

Credit Foto Getty Images

Voto 0... Al caso di doping che ha investito il Giro d'Italia ancor prima della partenza

Era da qualche anno che non si vedevano casi di doping in un Grande Giro, e ci avevamo fatto un po' l'abitudine. Era solo un'illusione perché proprio alla vigilia di questo Giro è arrivata la doccia fredda con l'esclusione di Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni, corridori della Bardiani CSF. E dire che i due erano stati presentati con tutta la squadra ad Alghero, prima della comunicazione da parte dell'UCI proprio la sera prima dello start ufficiale. Una brutta notizia, che apriva in modo beffardo il Giro 100. Una notizia che ha destabilizzato tutta la squadra, incapace di fare qualcosa di importante dopo che dal 2013 allo scorso anno si era vinta almeno una tappa a Giro (e sempre con un italiano...).

Vittorie Bardiani negli ultimi anni al Giro

EdizioneCorridore
Giro 2013Enrico Battaglin
Giro 2014Marco Canola, Enrico Battaglin, Stefano Pirazzi
Giro 2015Nicola Boem
Giro 2016Giulio Ciccone
Pirazzi ha sempre mantenuto il silenzio, Ruffoni ha invece provato a spiegare l'accaduto, anche se i due sono stati fermati e successivamente licenziati dopo la conferma arrivata dalle controanalisi. Sarebbe, comunque, da rivedere il discorso della responsabilità oggettiva delle squadre, non può essere che si arrivi sempre al non potevamo sapere niente.

Il riepilogo

Tappa 1: Alghero-Olbia
Vincitore: Lukas PÖSTLBERGER | Maglia Rosa: Lukas PÖSTLBERGER |
Tappa 2: Olbia-Tortolì
Vincitore: André GREIPEL | Maglia Rosa: André GREIPEL |
Tappa 3: Tortolì-Cagliari
Vincitore: Fernando GAVIRIA | Maglia Rosa: Fernando GAVIRIA |
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La volatona di Fernando Gaviria a Cagliari: tappa e maglia rosa

Tappa 4: Cefalù-Etna
Vincitore: Jan POLANC | Maglia Rosa: Bob JUNGELS |
Tappa 5: Pedara-Messina
Vincitore: Fernando GAVIRIA | Maglia Rosa: Bob JUNGELS |
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Ancora Gaviria, fa sua anche la quinta tappa: Jungels resta in rosa

Tappa 6: Reggio Calabria-Terme Luigiane
Vincitore: Silvan DILLIER | Maglia Rosa: Bob JUNGELS |
Tappa 7: Castrovillari-Alberobello
Vincitore: Caleb EWAN | Maglia Rosa: Bob JUNGELS |
Tappa 8: Molfetta-Peschici
Vincitore: Gorka IZAGIRRE | Maglia Rosa: Bob JUNGELS |
Tappa 9: Montenero di Bisaccia-Blockaus
Vincitore: Nairo QUINTANA | Maglia Rosa: Nairo QUINTANA |
Tappa 10: Foligno-Montefalco, crono
Vincitore: Tom DUMOULIN | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
Tappa 11: Firenze-Bagno di Romagna
Vincitore: Omar FRAILE | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
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Superlativa prova di forza di Fraile in volata: sua l'11° tappa

Tappa 12: Forlì-Reggio Emilia
Vincitore: Fernando GAVIRIA | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
Tappa 13: Reggio Emilia-Tortona
Vincitore: Fernando GAVIRIA | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
Tappa 14: Castellania-Oropa
Vincitore: Tom DUMOULIN | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
Tappa 15: Valdengo-Bergamo
Vincitore: Bob JUNGELS | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN
Tappa 16: Rovetta-Bormio
Vincitore: Vincenzo NIBALI | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN | REPORT
Tappa 17: Tirano-Canazei
Vincitore: Pierre ROLLAND | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
Tappa 18: Moena-Ortisei/St. Urlich
Vincitore: Tejay VAN GARDEREN | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN |
Tappa 19: San Candido/ Innichen-Piancavallo
Vincitore: Mikel LANDA | Maglia Rosa: Nairo QUINTANA |
Tappa 20: Pordenone-Asiago
Vincitore: Thibaut PINOT | Maglia Rosa: Nairo QUINTANA |
Tappa 21: Monza-Milano, crono
Vincitore: Jos VAN EMDEN | Maglia Rosa: Tom DUMOULIN | REPORT
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L'ultimo chilometro di Tom Dumoulin: un trionfo storico

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L'ultimo chilometro di Nairo Quintana: il colombiano perde la maglia rosa

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