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Michele Scarponi, cinque anni dalla morte di un campione amato e ricordato da tutti

Marco Castro

Aggiornato 23/04/2022 alle 01:06 GMT+2

CICLISMO - Il 22 aprile 2022 è il quinto anniversario della morte di Michele Scarponi, scomparso a causa di un incidente stradale mentre si stava allenando sulle strade della sua Filottrano. Un corridore che ha lasciato un segno indelebile nel gruppo e nella gente per il suo modo di fare e per questo sempre vivo nella mente di chi ama e respira questo sport.

Ciao Michele Scarponi, quanto ci manca il tuo sorriso

Cinque anni possono essere un attimo o un'eternità, ma in questo caso vale sicuramente la prima delle due opzioni. È già trascorso un lustro senza Michele Scarponi, che se ne andava in maniera tragica il 22 aprile del 2017, dopo lo scontro tremendo con un furgone mentre si allenava nella sua Filottrano. Cinque anni che sono un sospiro e un ricordo mai sbiadito, perchè per un corridore e soprattutto per una persona del genere non c'è spazio per le fredde spire dell'oblio.
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Nibali ricorda l'amico Scarponi: "Era unico, in qualsiasi momento ti faceva strappare un sorriso"

Cinque anni in cui, nello sport che Michele amava, è cambiato davvero tanto e allora sì che parliamo di eternità. Gente come Chris Froome, Greg van Avermaet e Peter Sagan dominavano allora e pedalano ancora, ma hanno lasciato le copertine ai Pogacar, ai van der Poel, ai van Aert, agli Alaphilippe. Resiste pure Vincenzo Nibali, che di Scarpa è stato compagno di squadra, di stanza, amico, confidente. E di cui non dimenticherà mai, tra le altre cose, l'aiuto decisivo per vincere il Giro del 2016. Era la tappa numero 18, quella di Risoul. Il marchigiano rinunciò a ogni gloria personale mentre era in fuga, per fermarsi e lavorare per lo Squalo, che ripagò quel gesto vincendo la frazione e guadagnando terreno fondamentale sugli avversari per rovesciare quella corsa rosa.
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Una gara, il Giro, che figura anche nella bacheca di Scarponi. L'edizione della squalifica di Alberto Contador, nel 2011. Che Michele vinse proprio davanti a Nibali, un trionfo da accompagnare a tre splendidi successi parziali che colse nell'arco della sua carriera su quel palcoscenico: a Mayrhofen, a Benevento e all'Aprica. Michele era scalatore e guerriero, campione e gregario in un'unica essenza. Michele non è solo memoria, ma anche attualità. Perchè in questi giorni si corre il Tour of the Alps, la corsa dove ottenne la sua ultima vittoria in carriera. Appena cinque giorni prima di volare via. E nel 2022, l'organizzazione ha voluto commemorare il suo nome, assegnando una maglia al lui dedicata al ciclista più combattivo della gara.
Scarponi era sorriso, Scarponi era gruppo. Inteso come collante tra i corridori che disputano una gara di bicicletta. Una battuta, uno scherzo, una smorfia. Tutti gesti che l'hanno reso popolare, amato e rispettato, facendo sì che si guadagnasse stima dagli altri per la sua persona ancor prima che grazie ai risultati. Universale, perchè era un punto di riferimento non solo per i suoi compagni. In tanti gli hanno dedicato un pensiero dopo una vittoria. Il primo fu Alejandro Valverde nel giorno della sua quarta Liegi-Bastogne-Liegi, poche ore dopo la scomparsa di Michele. L'esultanza e la prima parola detta dall'Imbatido dopo il traguardo furono tutte per l'amigo. E poi Peter Sagan al suo terzo Mondiale, Landa, Fuglsang, Luis Leon Sanchez e in tempi più recenti Pello Bilbao. Scarpa era di tutti.
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L'ultima Liegi vinta da Don Alejandro Valverde con dedica a Scarponi

Scarponi che da poco è anche un libro: "Caro Michele". Un lavoro realizzato dalla sua Fondazione e diretto dal giornalista Marco Pastonesi. Vi sono raccolte 58 storie, tra ricordi, aneddoti e riflessioni su di lui da parte di chi l'ha conosciuto. Tra questi ci sono Vincenzo Nibali, Gilberto Simoni, Daniele Bennati, Davide Cassani, Mario Cipollini e Gianni Savio. Il modo migliore, probabilmente, per cercare di capire che persona fosse Michele Scarponi e il lascito indelebile che questo inguaribile sognatore ha lasciato dietro di sè.
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Pello Bilbao: "Vittoria dedicata a Michele Scarponi"

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