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Van Aert fenomeno, Alaphilippe dà spettacolo: le 5 cose che abbiamo imparato dalla Milano-Sanremo

Luca Stamerra

Pubblicato 09/08/2020 alle 11:21 GMT+2

Che duello tra van Aert e Alaphilippe alla Sanremo, cosa che non abbiamo potuto vedere alla Strade Bianche a causa di ben 6 forature accusate dal francese. Il corridore della Quick Step c'è, ma van Aert dimostra di essere il più in forma. Nibali studia le mosse con la nuova squadra, mentre Gilbert si è sacrificato "inutilmente" per Ewan.

Julian Alaphilippe, Wout van Aert - Milano-Sanremo 2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

1) Che chance sprecata. Alcuni Comuni hanno detto no? Beh, questa Milano-Sanremo è stata bellissima

Non possiamo non cominciare con la struttura del percorso. Va fatto un applauso a tutta RCS per essere riuscita a realizzare un itinerario per far passare la carovana della Milano-Sanremo, addirittura allungando il tutto a 305 km. Questo è stato però il lavoro necessario per far disputare la prima Monumento della stagione a causa dei tanti no di alcuni Comuni del savonese e non solo. Da una parte la mancata volontà di far rispettare le normative anti-covid ai tifosi (a cui è stato comunque impedito l'accesso sulle strade), dall'altra la paura di "disturbare” i turisti modificando la viabilità per un giorno. Tutte sciocchezze. Non vogliamo fare la lista dei Comuni che hanno detto di no: hanno sbagliato tutti, di tutti gli schieramenti politici. Pensare all'oggi e non al domani è stato un grave errore. Sì perché il passaggio della Milano-Sanremo resta in realtà una grande vetrina per il proprio territorio, per pubblicizzare il turismo della propria città. Piuttosto che a Marzo, sarebbe stato ancora più bello, mostrando un paesaggio da cartolina in televisione in questo caldo di agosto. Eppure modificare la viabilità per un giorno li avrebbe messi in crisi... Vabbé sarà per l'anno prossimo, anche se ora il rischio è che la versione alternativa del percorso diventi quella ufficiale, con buona pace di quei Comuni che oggi hanno fatto spallucce (proprio quei Comuni che si lamentavano dei mancati introiti per l'annullamento della corsa a marzo). Il percorso da 305 km è piaciuto ed è stato approvato dagli stessi corridori. Possibile che, a questo punto, non si passi più dalla provincia di Savona. Chi è causa del suo male...
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Julian Alaphilippe - Milano-Sanremo 2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

2) Ripetiamo: van Aert è un fenomeno

Lo avevamo detto la settimana scorsa con il successo alla Strade Bianche e ci ripetiamo questa volta dopo la sua vittoria alla Milano-Sanremo. Non è mai facile centrare questo tipo di doppietta, figuriamoci in un anno come questo, ma il belga ce l'ha fatta (calcoliamo anche il 3° posto alla Milano-Torino). È il corridore più in forma sì, ma anche quello che si sa gestire meglio per quanto visto. Anche questa volta la gestione del corpo e delle energie mentali è stata fantastica: non ha mai forzato la mano nella prima parte di corsa, anche se i vari Nibali, Alaphilippe, Sagan, Ewan ed altri muovevano le proprie pedine. Sapeva che Alaphilippe poteva far saltare il banco e si è incollato alla sua ruota: è stato fortunato per qualche errore in discesa del francese che gli ha permesso di rientrare, ma poi è stato bravissimo nell'evitare la rimonta del gruppo e a tenere a bada un corridore forte come Alaphilippe anche in volata. Peccato, non ci sarà al Lombardia perché dalla prossima settimana penserà solo al Tour de France.
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3) Alaphilippe ci farà divertire

Beh, lo avevamo detto sette giorni fa. La Strade Bianche era solo la prima corsa e ci stava una giornata no, soprattutto perché Alaphilippe in Toscana aveva rimediato la bellezza di sei forature nel percorso che lo portava a Siena (oltre ad una caduta). Questa volta si è dovuto fermare in una sola occasione, viene quasi da utilizzare un po' di ironia, a causa di una foratura prima della Cipressa... Si è fatto aiutare da un solo compagno di squadra (Declercq, perché gli altri dovevano proteggere Sam Bennett), ma è riuscito comunque a rientrare e ad attaccare tutti sul Poggio. Peccato per qualche curva sbagliata nel tratto in discesa, se no sarebbe stata doppietta. Abbiamo rivisto finalmente l'Alaphilippe che ci faceva divertire ad ogni corsa ed ora lo aspettiamo al Tour de France dove proverà sicuramente qualcosa di particolare.
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4) Nibali sta ancora provando le strategie di squadra: tutti sono con lui

Ha chiuso al 23° posto dopo aver abbozzato un attacco sul Poggio. Il siciliano però non è andato tanto lontano, considerando l'immediata risposta di Alaphilippe e van Aert che lo hanno subito staccato. La Trek Segafredo, però, è stata una delle squadre protagoniste della corsa, con diverse azioni tentate da Nicola Conci, Jacopo Mosca e Giulio Ciccone, ovviamente dettate dalla strategia studiata da Nibali. Lo stesso corridore siciliano va a tentativi, una sorta di prove per il futuro per capire anche con chi ha a che fare. Al netto del risultato della Sanremo, c'è il bicchiere mezzo pieno. Alla Trek potrà fare sicuramente più strada rispetto alla Bahrain-Merida: c'è il potenziale umano per creare un gruppo importante in vista del Giro e la sensazione sono positive con tutti i compagni focalizzati solo sul rendimento di Nibali. Ci sono buoni margini per conquistare qualcosa di importante nel 2020.
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5) Philippe Gilbert, che uomo squadra! Si è sacrificato per Ewan ma...

A sorpresa lo abbiamo visto anche nella top 10 di questa Sanremo. Sorpresa sì, visto che nella prima parte di corsa c'era anche lui a tirare nelle prime posizioni del gruppo, in favore del compagno di squadra Caleb Ewan che aveva assunto i gradi di Capitano della Lotto Soudal per la Classicissima. E dire che Gilbert avrebbe potuto cercare il record di vittorie in tutte le Monumento, considerando che non aveva mai vinto in carriera alla Milano-Sanremo (mentre ha vinto Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi e due volte il Lombardia). La Lotto Soudal ha fatto bene a sacrificare il belga già nelle prime fasi di corsa per sostenere Caleb Ewan? È vero che questa era un'edizione particolare con solo 6 corridori per squadra, ma Gilbert poteva essere risparmiato come piano B, anche solo per il prestigio di centrare la 5a Monumento in carriera. E dire che Gilbert si è piazzato a 2'' da van Aert e Alaphilippe: se avesse risparmiato un po' più di energie...
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