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Simone Consonni: "Sogno la Sanremo. In Italia non abbiamo Evenepoel o Pogacar, ma i giovani..."

Luca Stamerra

Aggiornato 15/02/2023 alle 22:47 GMT+1

MILANO-SANREMO - È già tempo di tornare in strada per Simone Consonni che si deve dimenticare delle 4 medaglie conquistate agli Europei di pista di Grenchen e deve ricominciare a pedalare con la Cofidis. Non mancano gli obiettivi al corridore bergamasco che sogna la Sanremo... Ma, ogni gara, ogni obiettivo, col profilo basso. Così fa in pista, così farà anche in strada.

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Simone Consonni è stato l'autentico mattatore degli ultimi Europei di pista con 4 medaglie complessive conquistate: anzi, è stato il pistard con più medaglie messe al collo in tutta la rassegna di Grenchen. Ha aperto il contatore dell'Italia con l'oro nella Corsa a punti, poi ha concluso con l'argento nella Madison in coppia con Scartezzini. Ma adesso è già tempo di guardare di nuovo alla strada. Consonni ha cominciato bene la stagione anche lì, con la vittoria al Saudi Tour, ma sta per iniziare la stagione delle Classiche. Gli obiettivi del bergamasco? Un sogno più che altro... Che si chiama Milano-Sanremo (ecco il percorso del 2023). Sarà già possibile farlo quest'anno?

4 medaglie agli Europei

Quella di Grenchen è stata una grande trasferta per la nostra Nazionale. Sono molto contento delle quattro medaglie che sono riuscito a conquistare, adesso il mio obiettivo è quello di recuperare le energie in vista dei prossimi appuntamenti. Sarò al via del Trofeo Laigueglia dove punterò a centrare una top10, anche se so che non è una corsa adatta alle mie caratteristiche. Poi la Tirreno-Adriatico, vorrei riuscire ad ottenere una vittoria di tappa. [Simone Consonni a OA Sport]
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Hai fatto il salto di qualità: grazie alla strada o alla pista?

Non lo so neanch'io a dir la verità. Penso sia un processo di crescita, questa condizione l’ho già raggiunta da un paio di anni, da quando sono passato in Cofidis e ho iniziato a lavorare con un nuovo preparatore. Luca Quinti. Ho lavorato poi per Viviani e quindi non l’ho fatto vedere in prima persona. Dallo scorso anno ho avuto carta bianca, ho fatto la prima parte di stagione dov’ero forte, ma mi mancava l’occhio per il finale e poi alla Parigi-Chauny mi sono sbloccato centrando la vittoria. E poi serve sempre un po’ di fortuna
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La Cofidis ti ha responsabilizzato: è stata la chiave per emergere?

Quando ho rinnovato con Cofidis due anni fa volevo avere qualche responsabilità in più. Sentivo che era arrivato il momento giusto. L’anno scorso il passaggio non è stato facile, soprattutto mentalmente, ma sono riuscito a migliorare

Perché gli italiani hanno bisogno di più tempo per emergere?

Ci sono dei fuoriclasse come Evenepoel o Pogacar. Hanno delle doti incredibili. Noi italiani abbiamo un’ottima scuola, ma ci manca la squadra italiana questo secondo me è un fattore determinante anche per creare un vivaio per far crescere i ragazzi. Ci sono dei giovani che stanno emergendo, ci manca un super campione da corse a tappe, però non siamo messi male. Quest’anno siamo partiti alla grande, speriamo di continuare così
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Pensi di poter ambire anche nelle Classiche?

Io sposo la mentalità del ct Marco Villa ed è quella del profilo basso. Il mio obiettivo è sempre stato, e lo è ancora, partire dal basso. Quest’anno il mio primo obiettivo era andare al Saudi Tour e vincere una tappa ed è successo. Il secondo obiettivo era quello di far bene gli Europei su pista, soprattutto con il quartetto e la corsa a punti, e sono riuscito a portare a casa due ori. Volevo dimostrare che Simone è forte anche anche da solo e non sempre in gruppo. Su strada sogno la Milano-Sanremo, è per me una corsa stupenda

Hai fatto l'Omnium. Ti ci possiamo vedere ancora?

È una disciplina che ho corso in più occasioni, mi piace e credo sia adatta alle mie caratteristiche. L’anno scorso agli Europei sono arrivato secondo come quest’anno, ma è chiaro che l’Omnium ed Elia sono una cosa sola. Elia è il nostro capitano ed è riuscito a riportare in alto la pista italiana e l’ha fatto anche grazie a questa specialità. Posso essere una riserva valida, in caso di imprevisti
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Poi l'argento nella Madison: qual è il segreto?

Nella Madison l’importante è avere feeling con il compagno. Devi essere veloce, devi avere il passo, però la prima qualità che deve avere una coppia è quella di essere affiatata e fidarsi l’uno dell’altro
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Su strada al momento non ho ancora fatto vedere niente, sono un buon corridore, ma per certi appuntamenti non ho dimostrato niente. Non sono mai stato competitivo con un certo parterre di atleti. In questo momento la mia testa è tutta sulla pista perché la amo e siamo Campioni olimpici. Detto questo vedremo come andrà avanti la stagione e poi capiremo se potrò eventualmente essere utile anche per la prova su strada
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