Simone Consonni devastante, record su record per Filippo Ganna, sorpresa Predomo: da 0 a 10, il pagellone degli Europei
Aggiornato 13/02/2023 alle 19:09 GMT+1
EUROPEI - Tiriamo le somme degli ultimi 5 giorni passati a Grenchen con degli Europei di grande livello. L'Italia ha fatto la sua bella figura, confermando i 3 ori conquistati nella passata edizione. Qualche medaglia in meno, ma erano presenti tutti i big in quello che è stato il primo evento utile per la qualificazione olimpica in vista di Parigi 2024. Sugli scudi Simone Consonni, con 4 medaglie.
Contrariamente alle precedenti edizioni, sono stati degli Europei di alto livello. Tutte le Nazionali hanno portato i big a disposizione, a parte gli infortunati, perché questo costituiva il primo evento utile per la qualificazione olimpica (il processo di qualificazione continuerà con Nations Cup e Mondiali). E l'Italia ha fatto il suo dovere, piazzandosi al quarto posto del medagliere con 7 medaglie complessive. Qualcosa in meno rispetto all'edizione precedente di Monaco di Baviera 2022 ma, come detto, c'erano tutti i calibri da 90. Ci si conferma ad alto livello nell'Endourance maschile col quartetto dell'inseguimento a squadre che è tornato a conquistare una medaglia d'oro dopo la sconfitta in finale contro la Gran Bretagna ai Mondiali di Parigi. Poi l'oro di Jonathan Milan nell'inseguimento individuale, e ancora l'oro di Simone Consonni nella Corsa a punti che ha sbloccato il contatore azzurro. Non sono arrivati gli stessi risultati dalle ragazze ma, è giusto sottolinearlo, eravamo solo ad inizio stagione. E si muove qualcosa anche dal settore della Velocità.
Voto 10... Al killer Consonni e ai record di Ganna e del quartetto
Chi ha conquistato più medaglie in questo Europeo? Il killer, in senso assoluto, è stato Simone Consonni che ha portato in dote ben quattro medaglie. Nessuno ha raccolto così tanto in questa edizione, col bergamasco che ha messo al collo due ori e due argenti. È stato proprio lui a sbloccare l'Italia con la vittoria nella Corsa a punti, ha proseguito col quartetto dell'inseguimento a squadre, poi ha conquistato l'argento nell'Omnium e nella Madison (con Scartezzini). E dire che non avrebbe dovuto nemmeno scendere in campo per l'Omnium, dovendo sostituire Elia Viviani ammalato. E c'erano forti dubbi anche sulla Madison, era la sua quarta gara in cinque giorni (l'8a prova in senso assoluto). Ma la gamba di Consonni era semplicemente esagerata e ha dato la dimostrazione a Marco Villa di poter essere un jolly anche per altre prove oltre all'inseguimento. Perché non considerarlo proprio per l'Omnium? Un Consonni per tutti i gusti che anche su strada proverà a cogliere il massimo possibile. E già una corsa l'ha vinta quest'anno, al Saudi Tour.
E come non premiare, Consonni inclusi, i ragazzi del quartetto? Manlio Moro, Francesco Lamon, oltre ai titolarissimi Jonathan Milan, che ha vinto l'oro nell'inseguimento individuale, e Filippo Ganna che con maestria continua a condurre il trenino azzurro. Dopo l'oro olimpico e l'oro iridato nel 2021, nel 2022 c'è stata la sconfitta in finale contro la Gran Bretagna, ma l'Italia ha subito risposto presente andando a vincere la finale dell'Europeo proprio contro i britannici. E non solo, Ganna e compagni hanno migliorato il record della pista di Grenchen, stampando un 3'47''667 pazzesco che ha ridimensionato i Campioni del mondo in carica.
Voto 9... Agli ori di Lavreysen, Friedrich e Archibald
Dalle 4 medaglie di Simone Consonni, ai tre ori di Lavreysen, Friedrich e Archibald. Insomma, un po' i soliti nomi che siamo abituati veder dominare nelle grandi competizioni internazionali. Non dovremmo più stupirci, ma sono sempre lì a vincere. Lavreysen ha fatto tre prove, ha conquistato tre ori (Sprint, Team Sprint e Keirin). Così come la Friedrich (Team Sprint, Sprint e Keirin) e la Archibald (inseguimento a squadre, Omnium e Madison). E dire che tutti e tre potevano anche destreggiarsi in altre prove e accrescere il loro numero di medaglie. Inutile però strafare. Hanno preso gli ori che dovevano prendere, lasciando anche ad altri - della stessa Nazionale - la possibilità di andare a medaglia. Anche questo è un fattore.
Voto 8... Ai plurimedagliati Hoogland, Hinze e Benjamin Thomas
Lavreysen, Friedrich e Archibald hanno conquistato tre ori su tre, ma c'è chi ha comunque portato a casa più di una medaglia. È il caso di Hoogland, Hinze, Benjamin Thomas e Grondin. Se Grondin ha fatto tre bronzi, gli altri tre citati hanno messo al collo un oro a testa, confermandosi anche loro a livelli altissimi. Hoogland e Hinze sono anche loro una certezza, così come Benjamin Thomas che riesce sempre a piazzare il colpo vincente anche se sembra spacciato. Un po' come successo nella Madison. Insomma, dei fenomeni della pista che aspettiamo con ansia a Parigi.
Voto 7... Alle ragazze del quartetto e a un fantastico Predomo
E parlando di Parigi, aspettiamo con ansia anche la crescita di Mattia Predomo che ha stupito tutti in quel di Grenchen. È vero che ci aspettava qualcosa di importante da lui, in agosto ha vinto Keirin e Sprin, e fatto secondo nel Chilometro da fermo ai Mondiali juniores ma, appunto, era una competizione juniores e questa era la sua prima competizione da élite. Lui ha pedalato come se fosse uno dei veterani e ci ha provato sempre e comunque. Con i ragazzi del Team Sprint ha migliorato il record italiano, si è spinto fino al 2° turno della Sprint, eliminato solo al fotofinish da Iakovlev, dopo aver eliminato Alejandro Martinez Chorro. Nel Keirin per poco non batteva Hoogland al primo turno ed è arrivato fino in finale dove si è piazzato 4°. Ha 18 anni e si è già tanto avvicinato a maestri, appunto, come Lavreysen e Hoogland. Non gli vogliamo dare pressioni, dicendo che può essere da medaglia per Parigi 2024, ma ci ha regalato un sogno.
Ci aspettiamo tanto dalle ragazze del quartetto, forse qualcosa di più rispetto a quanto visto qui a Grenchen. Loro, comunque, si sono dimostrate ad alto livello anche se la distanza con la Gran Bretagna è stata importante. Mancava però Chiara Consonni, mentre Letizia Paternoster non era ancora al 100%. E, vale per tutte, era solo l'inizio di stagione contro un gruppo - quello britannico - che già aveva lavorato forte in ottica Europeo. L'argento resta un grande risultato, sicuramente da migliorare in vista dei prossimi Mondiali. Le due più in forma sono parse Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini che, non a caso, hanno conquistato un bronzo nella loro prima Madison insieme. Non male per una “prima volta”.
Voto 6... A Vece e Capobianchi che ci provano
Dalla velocità femminile, probabilmente, ci aspettavamo qualcosa in più. Lo scorso anno Miriam Vece conquistò il bronzo nei 500 metri da fermo, mentre questa volta ha solo sfiorato la medaglia con un 4° posto beffa. Ma, come dicevamo in apertura, eppur qualcosa si muove. Già le ragazze sono in due, con la giovane Giada Capobianchi al suo primo evento da élite. Sono arrivate fino in semifinale nel Keirin e hanno migliorato, insieme a Rachele Barbieri, il record italiano nella Team Sprint. Non sono risultati clamorosi, ma la Velocità italiana è molto indietro, e sono dei primi passi verso un'altra dimensione. Miriam e Giada ci stanno provando e noi facciamo ad entrambe il nostro più grande in bocca al lupo.
Voto 5... A Barbieri e Iakovlev che non convincono
Sono mancate le medaglie di Rachele Barbieri a questi Europei. Ne aveva conquistate tre nella scorsa edizione tra inseguimento a squadre, Omnium e Madison. Ma l'inseguimento a squadre non l'ha fatto, passando all'esperimento della Team Sprint. La Madison, in coppia con Silvia Zanardi, non l'ha fatta, concentrandosi solo su Corsa ad eliminazione e Omnium. 13a su 16 (nell'Eliminazione) e 7a nell'Omnium. Un po' poco per una come Rachele. Anche per lei, probabilmente, c'è il discorso dell'inizio di stagione da fare, considerando inoltre anche la mole di corse affrontate l'anno passato (40 giorni di corse su strada) più Europei, Mondiali e UCI Track Champions League a livello di pista. Avrà bisogno di tempo per recuperare la gamba.
Chi non ha convinto è stato Iakovlev. Avrebbe i numeri per sfidare Hoogland e Lavreysen, ma quando conta si spegne. Vedi l'ultima prova del Keirin, in cui non riesce a qualificarsi per la finale, poi a momenti piazza il record per la finalina per il 7° posto. Il russo, naturalizzato israeliano solo per partecipare a queste competizioni, dovrà migliorare soprattutto dal punto di vista mentale se vorrà provare ad essere un avversario credibile a Parigi 2024.
Voto 4... Al primo giro di van den Berg
Parlavamo di Hoogland e Lavreysen che sono dei fenomeni assoluti e li abbiamo visti anche nella Team Sprint. Ma i Paesi Bassi stanno rischiando in questa disciplina... Ai Mondiali sono stati battuti dall'Australia di Richardson, agli Europei stavano per essere battuti dalla Gran Bretagna. Van den Berg sta diventando sempre più anello debole della catena Oranje. Con lui si parte sempre in svantaggio al primo giro, poi agli altri due tocca la rimonta clamorosa. Non sempre però la rimonta riesce, vedi a Parigi all'ultimo Mondiale... È arrivato il momento di cambiare il trio?
Voto 3... Al fantasma Imhof
Qualcuno ha visto Claudio Imhof a questo Europeo? Non che lo svizzero sia un vincente con 1000 medaglie al collo, ma l'elvetico è sempre stato protagonista negli ultimi anni. Ha sfidato Ganna nell'inseguimento individuale al Mondiale 2021, ha tentato il record dell'ora - senza riuscirci - nel 2020 e, più in generale, ha conquistato 10 medaglie in carriera tra Mondiali e Europei. Non è un signor nessuno insomma. Nella Madison, in coppia con Lukas Rüegg, ha sbagliato tutto, perdendo due giri fino al ritiro visto il brutto risultato conseguito. Nell'inseguimento individuale non è andato oltre il 9° posto, oltre a un modesto 7° posto nel trenino dell'inseguimento a squadre. Un Europeo da dimenticare per lui, considerando che era l'Europeo in Svizzera. Con questa prova, avendo 32 anni, potrebbe anche rischiare il posto in vista di Parigi 2024.
Voto 2... Alla controfigura di Mathilde Gros
AAA cercasi Mathilde Gros. Forse qui la situazione è anche peggiore rispetto ad Imhof, considerando che se parliamo della Gros, parliamo della Campionessa del mondo nella Sprint. Non solo non è andata in finale della Sprint, appunto, ma ha anche perso la finalina per il bronzo contro la Capewell. È arrivata poi ultima nella finale del Keirin, e col terzetto francese non è andata a medaglia neanche nella Team Sprint. Un Europeo davvero da dimenticare per lei.
Voto 1... Alla Danimarca che non esiste più
E continuiamo con la ricerca dei dispersi: dove sono finiti i danesi? Fino a qualche mese fa dominavano nell'inseguimento a squadre, nella Madison, ma ora sono davvero scomparsi. 0 medaglie in tutta la rassegna, un risultato che preoccupa non poco in vista di Parigi 2024. Segno che il ricambio generazionale è stato nefasto per la Danimarca che non ha ancora trovato atleti competitivi per il prossimo grande appuntamento olimpico. Non è che Morkov dura in eterno...
Voto 0... Alle nuove regole di bollinatura dei materiali in vista di Parigi 2024
Come al solito l'UCI deve applicare qualche regola astrusa, e da questi Europei di Grenchen si sono conosciute anche le procedure per presentare i nuovi materiali da usare in vista di Parigi 2024. Questo perché il ciclismo su pista non è solo “le gambe degli atleti”, ma c'è tutto uno studio sui materiali che fanno davvero la differenza nelle prestazioni. Che possono fare la differenza tra una medaglia d'oro e una d'argento. Se una Nazionale vuole portare un nuovo telaio o un nuovo manubrio, o qualsiasi nuovo componente che sia un'innovazione per il proprio movimento, dovrà farlo “bollinare” entro una determinata data. E quella data sarà quella dei Mondiali di Glasgow del prossimo agosto, a circa un anno dalle Olimpiadi. Alcune Nazionali saranno costrette a presentare i nuovi materiali in precedenza, per non portarsi troppa roba in Europa ad agosto, rischiando così di scoprire i propri progressi troppo presto, dando la possibilità alle Nazionali concorrenti di fare tutto il possibile per rimontare questo divario strettamente tecnologico 'copiando'. E l'altra questione riguardo al fatto che tutti i materiali presentati dalle diverse Federazioni dovranno essere già presenti in commercio dal produttore. Anche questo è un bel problema, considerando che il lavoro di sviluppo con le case produttrici viene fatto, a volte, in clamoroso anticipo rispetto alla messa in vendita di quel prodotto o di quel componente. Non è una cosa nuova, intendiamoci, ricordiamo tutte le dinamiche per il prototipo della bici usata da Ganna per il record dell'ora, un prototipo che doveva essere già in commercio. Ma ci si ostina ad alimentare questo meccanismo perverso, per il quale ci deve essere il prodotto in vendita se si vuole usare a livello sportivo. Non sarebbe più logico il contrario? Gli atleti provano il prototipo poi, se efficace, il prodotto viene messo in vendita... Non secondo l'UCI.
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