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Il segreto di Froome? Un treno tutto italiano e le 'menate' di Gianni Moscon
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Pubblicato 24/08/2017 alle 09:08 GMT+2
Non è ancora finita la prima settimana di Vuelta, ma Froome è parso il migliore in assoluto in salita nella corsa spagnola. Il perché? Una grande squadra a supporto, una squadra con molti italiani: dal lavoro oscuro di Salvatore Puccio, alla costanza di Diego Rosa, senza dimenticare l'intensità messa su strada da Gianni Moscon.
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Dopo Andorra, anche Alcossebre. Almeno in salita, Froome dimostra di essere il più forte insieme a Chaves, anche se la Vuelta è ancora lunghissima per fare bilanci o esporci in previsioni azzardate. Quel che è certo, è che Froome è partito bene in questa corsa spagnola, mantenendo vivo il tentativo di doppietta Tour+Vuelta, nonostante gli ostacoli classici della prima settimana che hanno già messo ko diversi corridori (Rui Costa, Meintjes, Kruijswijk, Dani Moreno, Soler, Majka, Contador e altri già fuori classifica). Ma dove risiede il segreto di Froome? Oltre alla classe del britannico, anche la forza della sua squadra. Non ci sono i Kwiatkowski e i Landa del Tour de France, ma anche in Spagna il 4 volte vincitore del Tour, ha trovato grandissimi compagni, da Salvatore Puccio a Diego Rosa, senza dimenticarci di un grandissimo Gianni Moscon, uomo copertina di questo inizio di Vuelta.
Moscon e le sue 'menate': Froome maglia roja grazie al trentino
Primo Grande Giro per Gianni Moscon, ma il 23enne del Team Sky è già entrato nella dinamica di chi deve far correre meno rischi possibile al proprio capitano. Sia nella tappa con arrivo ad Andorra che ad Alcossebre, Moscon ha dato il meglio di sé in salita con delle trainate che ricordavano molto il lavoro fatto da Kwiatkowski durante il Tour de France. Non solo, lo stesso Froome a volte perdeva le ruote del proprio compagno di squadra per quanto andasse su salite di 3a e 2a categoria, che sembravano essere mere passeggiate per il corridore trentino. Se ad Andorra è stato un vero gioco di squadra con il lavoro, anche, di Puccio e Diego Rosa, è stato impressionante quanto visto ad Alcossebre con Moscon abile ad anticipare (e a sostituire da solo) il lavoro di David López, Wouts Poels, lo stesso Rosa e Nieve, risparmiando loro un turno in testa che potranno 'giocarsi' nei prossimi giorni. A fare le frullate, dunque, è stato proprio Moscon in queste prime tappe di Vuelta, dove il solo classe '94 riusciva a mettere in fila tutti gli avversari di Froome, Aru e Nibali compresi.
Gianni Moscon: il futuro dell'Italia nelle Classiche
Abbiamo scoperto un grande Moscon in ottica Grandi Giri, ma il corridore trentino è pronto al grande salto di qualità nelle prove di un giorno. Già in questa stagione ha corso alla Milano-Sanremo, al Giro delle Fiandre, alla Parigi-Roubaix, e alla Liegi-Bastogne-Liegi, rimediando un ottimo 5° posto nell'Inferno del Nord che fa ben sperare per il suo percorso di crescita... Senza dimenticarci la vittoria a crono nei campionati nazionali davanti a Felline e Quinziato. La Sky ha grandi piani per Moscon, e vuole specializzarsi anche nelle Classiche dove non ha una grandissima storia, anche se quest'anno c'è stata la vittoria di Kwiatkowski alla Milano-Sanremo. Noi incrociamo, dunque, le dita, con la speranza di ritrovare - come Italia - un grande protagonista nelle Classiche monumento con un Moscon pronto a fare incetta di vittorie.
| Classiche | Stagione | Piazzamento |
| Giro delle Fiandre | 2016 | 77° |
| Parigi-Roubaix | 2016 | 38° |
| Milano-Sanremo | 2017 | 49° |
| Giro delle Fiandre | 2017 | 15° |
| Parigi-Roubaix | 2017 | 5° |
| Liegi-Bastogne-Liegi | 2017 | 78° |
Puccio-Rosa: un treno tutto italiano per Froome
Non solo Moscon, Froome deve dire grazie anche a Salvatore Puccio e Diego Rosa. In questa prima settimana di Vuelta, tutti gli italiani del Team Sky hanno fatto un grande lavoro, basti vedere quanto hanno tirato nella tappa di Andorra. Puccio è ormai un habitué, avendo già corso al fianco di Froome alla Vuelta del 2015 e del 2016, per Rosa è invece la prima volta in assoluto, dopo essere stato nelle precedenti stagioni al fianco di Nibali e Aru in Astana.
Per ora l'affiatamento sembra ok, con i tre italiani in perfetta sincronia con il proprio capitano. Vien da dire, peccato che non ci sia Elia Viviani, il quarto italiano - ancora per poco - alla Sky, che avrebbe potuto dare il suo apporto in qualche tappa specifica. Comunque, la matrice italiana non è mai mancata nella squadra britannica, dal ds Dario David Cioni alle bici Pinarello.
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