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Mathieu Van der Poel: “Nonno Poulidor non mi vede, ma sarà orgoglioso"

Giulia Cicchinè

Aggiornato 01/02/2021 alle 18:49 GMT+1

CICLOCROSS - L’indomani della vittoria del suo 3° mondiale ci ciclocross consecutivo, Mathieu Van der Poel commenta il successo di Ostenda parlando anche del rivale di sempre Wout van Aert: “Mi spinge sempre a dare il massimo, correre con lui mi motiva ed è una cosa più grande dello sport”.

Mathieu van der Poel celebrates victory in Hulst

Credit Foto Getty Images

Mathieu Van der Poel è Campione del Mondo di ciclocross per la 3a volta consecutiva e riesce a portarsi a casa la sua quarta maglia iridata nonostante una caduta nel secondo giro che sembrava comprometterne il successo. L'olandese invece non si è fermato: si è rialzato, è ripartito e si è preso l’iride. L’indomani della vittoria commenta il suo successo conquistato sul terreno di Ostenda contro il rivale di sempre, Wout van Aert in un media day virtuale riservato a testate ciclistiche.
"Cosa fare con la sfortuna? Nel bene e nel male è parte dello sport, può succedere a tutti, a me è andata bene. Lo pneumatico a terra di Van Aert? Mi sarebbe piaciuto combattere con lui alla pari, senza la sfortuna. Avremmo visto un finale diverso, è brutto ma è andata così"
Van Aert infatti è stato fermato nel finale da una foratura, senza riuscire più a trovare il ritmo e l’intensità necessaria per rimontare e battere Van der Poel che avrebbe voluto una gara diversa col rivale di sempre che da sempre anima le gare di cross.
Avere un avversario come Wout Van Aert mi motiva. È importante correre con persone come lui perché mi spinge sempre a dare il massimo, a spingermi oltre il limite. Ci miglioriamo a vicenda ed è qualcosa che va al di là dello sport.
"Quanto posso veramente andare oltre? Guardate proprio Van Aert! Guardate come corre su strada, quello che ha fatto al Tour, lui è uno di quelli che punta sempre ad andare oltre il limite"
Da Van Aert ad un altro avversario del 3 volte campione del mondo Van der Poel, arrivato quarto sul traguardo di Ostenda, Tom Pidcock.
"Pidcock è talentuoso. Sono contento che per il grande salto abbia scelto la Ineos, vedremo cosa riuscirà a fare sin dal principio di stagione. Secondo me sarà un corridore da tenere d’occhio, uno forte da controllare anche per i big"
Indipendentemente dagli avversari però, c’è un mondiale da festeggiare. Come lo fa, o lo ha fatto, Van der Poel?
"Ho festeggiato rispettando il protocollo anti Covid, per questo sono rimasto a casa e ho celebrato solo con la mia ragazza e niente di più. La mia famiglia non c’era e con i miei genitori ho solo parlato dopo la corsa ma è stato molto difficile. Sinceramente, senza spettatori non sapevo bene nemmeno cosa fare, era strano. Non sembrava un Mondiale, ma nemmeno una corsa qualunque. Ovviamente sono molto contento del mio risultato, ma si sente che c’è una situazione diversa. Pensante che non c’è nemmeno un ristorante aperto per festeggiare!"
Il 2020 infatti è stato un anno tosto a causa della pandemia del coronavirus ma per Mathieu Van der Poel, come tanti altri purtroppo, è stato più duro iniziato senza suo nonno, Raymond Poulidor, venuto a mancare a novembre 2019.
Cosa mi avrebbe detto mio nonno? Non lo so, non mi può vedere ma in qualche modo so che l’ho reso orgoglioso di nuovo e è la cosa più importante
Mathieu Van Der Poel, 26 anni, è alla sua settima maglia iridata in carriera dopo tre successi tra gli juniores, due nel cross e uno su strada a Firenze 2013, e appunto quattro con gli elite: Tabor 2015, Bogense 2019, Dubendorf 2020 e Ostenda 2021.
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Van Aert fora, Van der Poel lo sorpassa e vince il Mondiale

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