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Stefania Constantini a 14 anni aveva un sogno: "Voglio diventare atleta olimpica". Il biglietto scritto da bambina

Stefano Dolci

Pubblicato 09/02/2022 alle 08:22 GMT+1

PECHINO 2022 - Stefania Constantini, oro nel doppio misto di Curling ai Giochi di Pechino 2022, già da piccola sognava di partecipare alle Olimpiadi. A rivelarlo un biglietto scritto 8 anni e mezzo fa (nel 2013) e mostrato dal suo ex allenatore Michele Gusella al Gazzettino.

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Che lo si chiami sogno o chimera, se nella vita sin da bambini si ha un obiettivo che si vuole ardentemente ottenere, la strada per realizzarlo sarà indubbiamente ardua ed in salita ma di sicuro non ci si darà per vinti fino a quando non si taglierà il determinato traguardo. Stefania Constantini, la ragazza che ha fatto innamorare l’Italia del Curling in coppia con Amos Mosaner e che a Pechino 2022 ha completato una delle imprese sportive più incredibili della storia dello sport tricolore, aveva ben in mente cosa avrebbe voluto fare da grande. Fresca 14enne, Constantini studente al primo anno di Ragioneria (scuola che avrebbe concluso ottenendo il diploma con il massimo dei voti, 100/100), si era avvicinata al Curling da pochi mesi: nell’estate 2013 il suo ex allenatore Michele Gusella le chiese quali fossero le sue aspettative sul nuovo sport e Stefania scrisse quali fossero i suoi sport preferiti (Curling e nuoto) e come intendesse proseguire nella pratica di quelle discipline.
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"Obiettivo sportivo: atleta olimpico"

Stefania aveva le idee ben chiare su quale sarebbe stata la sua ambizione: competere nelle Olimpiadi. Gusella rimase talmente impressionato dalla risposta determinata di quella giovane 14enne che quel foglio a quadretti con quella risposta scritta in corsivo l’ha custodito fino ad oggi e svelandolo ai colleghi del Gazzettino. “Quando ricevetti quel foglietto scritto da Stefania era l'estate del 2013, mi occupavo della preparazione atletica dei ragazzini che stavamo formando – racconta Gusella al Gazzettino - Era la prima volta che a Cortina si sperimentava questa formula, con i piccoli giocatori di curling, e usammo la pista di atletica del centro sportivo Antonella De Rigo a Fiames. Furono Fabio Alverà, atleta alle Olimpiadi di Torino 2006, giocatore e poi allenatore, e Alessandro Zisa, anima di questo sport a Cortina, a incaricare me e Chiara Olivieri di contribuire alla formazione atletica dei giovanissimi giocatori di curling. Abbiamo visto che Stefania sta cambiando il suo gioco, di partita in partita, in queste Olimpiadi. Per riassumere, posso dire che ora sta giocando più da maschio: boccia di più, attua un gioco più forte di quando è nel ruolo di skip, di capitana della sua squadra di club o della nazionale femminile. Amos Mosaner le sta dando preziose indicazioni, la induce a osare tiri che lei un tempo non avrebbe fatto, la porta a fare giocate di elevata difficoltà. Lei poi è straordinaria, perché mette in pratica queste idee in maniera eccellente, come sa fare lei. È un'esperienza che le servirà quando giocherà di nuovo con le sue squadre, nelle competizioni femminili, dal campionato italiano ai palcoscenici internazionali”. Qualità che le hanno permesso di arrivare sul tetto del mondo e guadagnarsi la gloria eterna.
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