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Chi sono Stefania Constantini e Amos Mosaner: la coppia d'oro del doppio misto di Curling che ha fatto sognare l'Italia

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 08/02/2022 alle 16:21 GMT+1

PECHINO 2022 - Chi sono Stefania Constantini e Amos Mosaner, la coppia che ha regalato all'Italia il primo miracoloso oro dell'Italia grazie a 11 vittorie di fila nel doppio misto del curling. Rispettivamente da Cortina e Cembra, i due atleti hanno messo sotto i riflettori una disciplina in costante ascesa ed evoluzione completando un torneo da urlo.

Il punto che vale l'ORO di Stefania: Italia in Paradiso!

Questa giovane Italia ci ha rubato il cuore, giorno dopo giorno: a Pechino lo ha fatto soprattutto grazie al contributo di un'affiatata coppia (22 anni lei, 26 lui), da subito protagonista nel doppio misto di curling. Con le loro giocate chirurgiche e la loro comunicazione limpida – amplificata certamente dal silenzio tombale sulle tribune del National Aquatics Center - Stefania Constantini e Amos Mosaner sono riusciti a trascinare il tricolore fino ad una storica medaglia d'oro. Gli azzurri hanno chiuso il girone unico da imbattuti, con un clamoroso ruolino di marcia di 9 vittorie su 9, alternando match serratissimi (alcuni risolti all'extra-end come contro Svizzera e Canada), a vere e proprie demolizioni degli avversari. In semifinale, il duo del sogno azzurro ha smontato la Svezia di De Val e Eriksson punto dopo punto, chiudendo il match sull'8-1 con un end d'anticipo, mentre in una finale tirata contro la Norvegia hanno completato il filotto da sogno con l'undicesimo capolavoro mostrando nervi d'acciaio e salendo sul gradino più alto del podio.
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Stefania Constantini, tiro da urlo e 3 punti in finale!

Sono stati loro, parallelamente alla corrida sanremese, a conquistare la platea italiana in un batter di ciglia: grazie alle loro spazzolate sul ghiaccio ruvido, i due azzurri stanno portando il curling - sport che sta maturando in ogni angolo d’Europa – a nuove altezze.

Chi è Stefania Constantini: Cortina-Pechino, andata e ritorno

Non più delle scontate bocce sul ghiaccio, bensì un complesso gioco di scacchi, domabile solo grazie a un meticoloso bilancio di strategia e prodezza fisica. Lo sa bene Stefania Constantini, che gioca da skip ed è responsabile per i lanci più cruciali o “clutch”, per dirla all’americana. Atleta delle Fiamme Oro, ha speso una vita a Cortina d’Ampezzo. Proprio la città in seno alle Dolomiti sta apparecchiando per la prossima rassegna olimpica, e sin dagli anni ’50 si è affermata come uno dei principali poli di curling sulla Penisola (proprio a questo periodo risale la fondazione di due club storici, il Cristallo e il Miramonti). Stefania ha assorbito come una spugna le massime di questa disciplina fin dagli 8 anni. Proprio a questa età, la sua famiglia traslocò in un altro sestriere di Cortina; ad accorciare la distanza dalla sua vecchia vita – che specialmente da piccoli ci pare incolmabile – ci pensò proprio il curling. Conobbe una ragazza di poco più grande di lei, che la introdusse allo sport.
Quell’inspiegabile alchimia generata dalla leggerezza della scivolata iniziale e dal peso delle stones a schioccare ed invadere la casa ghiacciata, stregarono Stefania sin da subito. Da quel punto in poi, Stefania non ha mai smesso di scivolare leggiadra sul ghiaccio. Nel 2016 ha partecipato ai Giochi Olimpici Giovanili di Lillehammer col tricolore sul petto. Nel 2017 ha strappato un bronzo nella gara a squadre degli Europei di San Gallo. Oggi, la Constantini si affaccia alla sua prima finale olimpica con gli stessi occhi da bambina.
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Stefania Constantini

Credit Foto Imago

Non solo Pechino 2022, nel suo mirino c’è anche la prossima edizione a Cortina, da giocare sotto gli occhi della sua gente. Il curling, come da norma per lei e gli altri atleti che praticano la disciplina, occupa solo un cassetto della sua esistenza. Contemporaneamente alle sedute di cardio e pesi, ai viaggi internazionali e alle sessioni di studio, Stefania si guadagna da vivere lavorando in un negozio d’abbigliamento. Il fidanzato si chiama Domenico, e gioca ad hockey: il ghiaccio li lega da ormai 7 anni.
Lui ed il padre sono stati il principale traino emotivo nella carriera di Stefania, che è infinitamente grata per il contributo della sua famiglia lungo il suo percorso. Anche il padre è uno sportivo: sin dai suoi primi passi le ha inculcato una mentalità competitiva, avendo spaziato tra calcio e hockey nella sua carriera.
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I parenti, la gioia e le lacrime: Mosaner e Constantini si sciolgono

Chi è Amos Mosaner: dall'azienda vinicola al curling

Anche quello tra Amos Mosaner e il padre è un legame speciale: a soli tre anni, il piccolo Amos seguiva il papà sulle piste ghiacciate del palazzetto in cui giocava a curling. Nel giro di un paio d’anni, Amos passò dal sistemare la pista a familiarizzare con i rudimenti del gioco. Al tempo le uniche scopette disponibili in quel di Cembra (Trento) erano fatte in legno, e lui piano a piano cominciò a spazzolare con l’attenzione tipica di un atleta professionista. Oggi i ruoli si sono invertiti: il padre prepara e riordina la pista dei suoi esordi, mentre Amos si lancia per disputare delle Olimpiadi da protagonista.
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Amos Mosaner

Credit Foto Imago

Di certo Amos non è più un ragazzino: la sua altezza rasenta i 2 metri. Il gigante di Trento fa parte dell’Aeronautica Militare, ed ha raccolto ben 5 titoli nazionali assoluti, due bronzi agli Europei di Tallinn (2018) e Lillehammer (2021). Per lui questa è la seconda partecipazione olimpica dopo Pyeongchang 2018. Ha partecipato anche alle Olimpiadi Giovanili di Innsbruck 2012. Prima di dedicare anima e corpo al curling, Amos lavorava per un’azienda vinicola.
Solo a metà 2017 infatti, l’atleta trentino ha deciso di diventare professionista. Prima si erano susseguiti gli amori per il ciclismo e per il calcio. 12 anni fa pedalò fino ai campionati italiani da esordiente, salvo poi abbandonare la disciplina complice una mole di lavoro proibitiva per uno studente delle superiori. A calcio Amos ci gioca ancora, tra una seduta d’allenamento e l’altra, assieme agli amici. La sua statura gli impone l’ingrato compito del difensore centrale.

La nascita del duo Constantini-Mosaner

Il sodalizio con Stefania Constantini arrivò solo nel 2018: Amos aveva già ricevuto un’infarinatura nel doppio misto – che richiede un maggiore impegno fisico rispetto all’individuale – giocando assieme alla sua compagna Alice Cobelli. In un torneo a stelle e strisce del 2018, Constantini e Mosaner hanno esordito in un mixed doubles. I due si erano incrociati più volte, sul palcoscenico dei tornei nazionali. Il feeling tra i due si è cementato col passare delle bocciate. Dopo aver raggiunto i playoff di Aberdeen, il duo azzurro ha conquistato il pass per i Giochi Olimpici. I primi italiani nella storia olimpica per quanto riguarda questa specialità (il doppio misto è stato introdotto solo nei Giochi del 2018). Il resto è storia nota.
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Constantini e Mosaner, l’oro storico e la gioia sul podio: la premiazione

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