Hamilton in Ferrari dal 2025: contratto, quanto guadagnerà, rapporto con Leclerc. Le 7 domande al matrimonio del secolo

Lewis Hamilton sarà un pilota della Ferrari a partire dalla stagione 2025: l'annuncio ufficiale della scuderia di Maranello ha scatenato - come prevedibile - un autentico terremoto in Formula 1. Reduce da stagioni monocromatiche e caratterizzate dal dominio incontrastato della Red Bull di Max Verstappen, il circus sta vivendo giorni di adrenalina pura, un'atmosfera che non si respirava da tempo. Il binomio tra Hamilton (il pilota più vincente della storia) e la Rossa (la scuderia che riempie i sogni di chiunque) ha già sortito un effetto non da poco, consentendo alla Formula 1 di prendersi le luci della ribalta. Cerchiamo quindi di capire in che modo questa clamorosa operazione di mercato potrà influenzare la stagione 2024 e le ragioni alla base della scelta della Ferrari. Lo facciamo attraverso 7 domande su quello che è già stato ribattezzato il matrimonio del secolo.

Lewis Hamilton al volante di una Ferrari è un pallino di John Elkann, un'idea che non nasce certo oggi. Dopo ripetuti tentativi andati male, il presidente della Rossa è riuscito finalmente a trovare uno spiraglio e ha condotto la trattativa in prima persona approfittando del raffreddamento (eufemismo) del feeling tra il pilota inglese e la Mercedes, in particolare con Toto Wolff. In sintesi, quello di Elkann è un vero e proprio All-In: porta a Maranello il pilota più vincente nella storia della Formula 1 nella scuderia più prestigiosa del circuito, con l'intento evidente di rilanciare il marchio Ferrari dopo anni deludenti e frustranti. Se sarà una scommessa vincente lo dirà la pista.

Le indiscrezioni su questo punto sono discordanti. Secondo La Gazzetta dello Sport, la Ferrari garantirà a Hamilton un ingaggio annuo di 50 milioni di euro. Per il Telegraph, invece, lo stipendio sarà ancora più alto e si aggirerà sui 60 milioni a stagione, più o meno quello di Max Verstappen alla Red Bull.

Sostanzialmente per due motivi. Il primo: chiudere il cerchio di una carriera magnifica, forse irripetibile. Il secondo: provare a vincere il Mondiale anche con la Scuderia di Maranello, il sogno di qualsiasi pilota. Andiamo con ordine. Negli anni passati Hamilton non ha mai nascosto la sua attrazione per la Ferrari ("Il rosso è il mio colore preferito", disse ad esempio nel 2018) e una storia sportiva come la sua merita il finale più bello, il palcoscenico più prestigioso che solo la Rossa può offrirgli. Ma attenzione: guai a pensare che Hamilton verrà alla Ferrari in modalità relax o, peggio ancora, a svernare. Tutt'altro. Sa perfettamente che, riportando al successo la Rossa, entrerebbe definitivamente nella leggenda di questo sport. Una motivazione enorme per chi, come lui, ha passato gli ultimi anni a vedere vincere Verstappen...

Per ingaggio (guadagnerà circa 20 milioni in più di Leclerc), palmares e storia personale, Hamilton non verrà certo alla Ferrari per fare il secondo pilota, anzi. Verrà per vincere o comunque per recitare un ruolo da protagonista, non da comprimario. Dal 2025 vedremo quindi una Ferrari con due stelle al volante: da una parte il pilota più vincente nella storia della Formula 1, dall'altro il predestinato, il talento chiamato a confermare tutte le aspettative che in questi anni si sono create intorno al suo nome. Non è difficile prevedere che la convivenza tra i due non sarà affatto semplice e che le scintille non mancheranno.

Ma c'è anche il rovescio della medaglia, che dal punto di vista della Ferrari è certamente allettante: affiancare Hamilton a Leclerc significa creare un mix di talento, ambizione e carisma. Significa avere in casa due punte di diamante che inevitabilmente alzeranno l'asticella degli obiettivi. Trovare l'equilibrio non sarà semplice, anche se non va trascurato un dettaglio: Leclerc, secondo motorsport.com, sapeva dell'arrivo di Hamilton prima di rinnovare il proprio contratto con la Rossa. Una convivenza, quindi, non così tanto forzata e che potrebbe persino giovare al monegasco: il carico da 90 in termini di pressione e visibilità sarà tutto sulle spalle di Hamilton.

La risposta a questa domanda è piuttosto semplice: in un'operazione come questa il rischio grava quasi interamente sulla Ferrari. Puntare su Hamilton è una dichiarazione di intenti che più esplicita non si può: il diktat è vincere subito. Se l'obiettivo non dovesse essere centrato, è evidente che una manovra come quella della scuderia di Maranello verrebbe considerata a posteriori come un fallimento sia economico che tecnico. Hamilton, dal canto suo, ha certamente tanto da perdere ma - comunque vada la sua esperienza da ferrarista - sarà in ogni caso ricordato come uno dei migliori piloti di sempre della Formuma 1. Non saranno certo gli ultimi anni di carriera a cambiare il giudizio complessivo su di lui e a scalfire la sua immagine vincente.

Avere in scuderia un pilota che affronta un Mondiale sapendo già di avere le valigie in mano non è certo una prospettiva esaltante. Nonostante la dichiarazione rilasciata subito dopo l'ufficializzazione dell'ingaggio di Hamilton ("Abbiamo un'altra stagione per dare il massimo tutti insieme") è evidente che il 2024 sarà l'anno più complicato per Carlos Sainz. Da un lato lo spagnolo sa che - a prescindere dai risultati che otterrà in pista - a fine anno non sarà più ferrarista. Dall'altro non può lasciarsi troppo andare: di fatto è un pilota in scadenza alla ricerca di un ingaggio ed è chiaro che - migliori risultati otterrà nel 2024 - maggiore sarà il suo appeal sul mercato. Il rischio per la Ferrari è lì da vedere: Sainz correrà soprattutto per se stesso e sarà quasi certamente una variabile difficilmente gestibile a livello di team.

Con l'addio di Lewis Hamilton, la prima guida incontrastata in casa Mercedes sarà George Russell: sarà affidata a lui la nuova era della scuderia. Ci sarà poi da individuare il secondo pilota: "Mi piace sempre il cambiamento perché equivale a un'opportunità - dice Toto Wolff -. E forse questa è l'opportunità per fare qualcosa di audace". Come interpretare le parole del team principal della Mercedes? Audace significa puntare su un pilota della nuova generazione (un profilo, per intenderci, come Kimi Antonelli), affidarsi all'esperienza (Vettel? Alonso?) o guardare ai contratti in scadenza (Ocon, Ricciardo, persino lo stesso Sainz)? Saranno mesi di riflessione e di scelte complicate. Il tutto con un Mondiale che bisognerà onorare al meglio. Nemmeno per la Mercedes sarà la stagione più facile di sempre.