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F1 e MotoMondiale assieme? Liberty Media acquisterà Dorna per 4 miliardi

Daniele Fantini

Aggiornato 28/03/2024 alle 09:51 GMT+1

F1 - Secondo i rumors raccolti dal Financial Times, il fondo statunitense Liberty Media sarebbe vicino a rilevare Dorna per 4 miliardi di euro, prendendo così pieno controllo anche del MotoMondiale e riunendo sotto lo stesso tetto F1 e MotoGP. Ma l'operazione potrebbe scontrarsi con l'antitrust europeo, che nel 2006 aveva già costretto CVC a scindere le due principali realtà del motorsport.

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Nonostante la MotoGP abbia registrato nel 2023 un indotto 6-7 volte minore rispetto a quello della F1, sono tanti i potenziali compratori che hanno bussato alla porta di Carmelo Ezpeleta. Dorna ha avuto contatti con il gruppo statunitense TKO, di proprietà del magnate Ari Emanuel, e con il Qatar Sports Investments, il fondo dello Stato arabo interessato a una seconda ed enorme operazione in campo sportivo dopo quella legata al Paris Saint-Germain. Invece, come emerso negli ultimi giorni da diverse fonti, compreso l'autorevole Financial Times, sarà Liberty Media a rilevare le quote degli azionisti di Dorna e riunire sotto lo stesso ombrello F1 e Motomondiale.

Annuncio già il 13-14 aprile al GP di Austin?

Liberty Media investirà 4 miliardi di euro per acquistare le azioni della società di private equity Bridgepoint e del fondo pensionistico canadese Canada Pension Plan Investment Board, che a loro volta avevano compiuto operazioni con Dorna tra il 2006 e il 2012. L'annuncio potrebbe arrivare molto presto, a ridosso del GP delle Americhe (unica gara sul suolo statunitense), in programma a Austin (Texas) nel weekend del 13-14 aprile.

L'antitrust lo permetterà?

F1 e MotoGP torneranno dunque sotto lo stesso gruppo a distanza di 18 anni, quando la società di private equity CVC Capital Partners era stata costretta dall'antitrust dell'UE a cedere il Motomondiale. L'operazione di reunion potrebbe però scontrarsi con le stesse problematiche che avevano portato alla scissione nel 2006. L'antitrust europeo dovrà dare il proprio benestare a livello di diritti TV e broadcasting.
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