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Fred Vasseur rilancia l'ambizione della Ferrari: "Nel 2024 cambieremo ingegneri e filosofia. Hamilton? Siamo amici..."

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Pubblicato 15/08/2023 alle 11:16 GMT+2

FORMULA 1 - Fred Vasseur, Team Principal della Ferrari, ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. "Tornare al vertice richiede tempo. Quando si parla di F1 la gente pensa che i problemi si risolvano in una settimana. Charles non si aspettava una stagione così e all’inizio ha spinto più del dovuto, ora sembra aver digerito meglio la situazione. Hamilton? Siamo amici..."

Frederic Vasseur, team principal della Ferrari

Credit Foto Getty Images

Fred Vasseur, Team Principal della Ferrari, ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: "Non ci aspettavamo questi risultati ma è stato tutto visibile dal primo giorno in pista. La cosa più importante, in questi casi, è come si reagisce come gruppo. E la reazione è stata buona. Tornare al vertice richiede tempo. Quando si parla di F1 la gente pensa che i problemi si risolvano in una settimana, ma è come navigare su una nave molto grande e stabilire un cambiamento di rotta: non è immediato. Oggi il mercato del personale nei GP è come quello dei calciatori, i 50 tecnici top hanno contratti di tre anni e più, per portarli via devi aspettare che scadano o pagare ricche penali o trattare perché si liberino prima del tempo. Insomma, è complicato. Con un’aggravante per noi rispetto alle squadre britanniche: siccome lì i team sono vicini, se assumi qualcuno può tenere la stessa abitazione, la stessa scuola per i figli e le stesse abitudini di vita. Perché un ingegnere venga qui, invece, prima dobbiamo convincere lui, poi la moglie e la settimana seguente i figli...".

Sulla macchina di quest'anno

"Se si analizzano i dati, in qualifica siamo staccati di uno 0,2% dalla Red Bull, a volte dello 0,4 ma in alcune occasioni abbiamo fatto meglio di loro (a Baku, per esempio; n.d.r.). Il delta nel GP è invece molto maggiore, quindi tutta la differenza si manifesta sul ritmo gara. Come peraltro succede agli altri, basta vedere la Mercedes. Una spiegazione logica è che la Ferrari è difficile da guidare: su un giro secco puoi prendere rischi e tenerla al limite, in corsa non è possibile e la prestazione cala. È un discorso aerodinamico. Nel 2022 eravamo a posto, abbiamo cercato di fare ancora meglio in inverno ma si sottostima il fatto che portare qualcosa all’estremo a volte complica la vita al pilota: la vettura quando si muove diventa imprevedibile, il suo carico è poco costante".

Sui piloti

"Si può sempre fare meglio, come squadra e anche come piloti. Charles non si aspettava una stagione così e all’inizio ha spinto più del dovuto, ora sembra aver digerito meglio la situazione. Carlos è molto consistente e per questo è un buon riferimento per noi. Come carattere Leclerc è un impulsivo, se qualcosa non va bene non si trattiene. Però, per il bene suo e della squadra, a volte è meglio calmarsi prima di parlare. A caldo non si hanno tutte le informazioni utili a formare un giudizio definitivo e davanti a un microfono aperto è meglio prendere tempo. Resta sempre molto veloce, ma quest’anno se si guarda alle qualifiche Carlos è stato più alla sua altezza rispetto al passato".
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Una trattativa con Hamilton?

"Parlo con lui a ogni GP, ha corso per me vent’anni fa e siamo ancora vicini. L’ho aiutato quando è andato in McLaren all’inizio della sua carriera in F1 e ogni tanto ci sentiamo. Chiaramente se ci vedono insieme nel paddock viene fuori un polverone, ma il rapporto è rimasto. Non voglio paragonarlo ai nostri piloti, non avrebbe senso. Ma il contributo di un top driver non è solo di guida, è anche tecnico, di strategia, di aiuto nell’ingaggiare un ingegnere. E in questo caso se hai Hamilton, Verstappen ma anche Leclerc è più facile. Chi lavora in F1 è appassionato di corse, gli piace lavorare con i campioni".

Focus sul 2024?

"Per questa stagione abbiamo fermato gli sviluppi in galleria del vento a fine luglio, ma abbiamo pezzi già deliberati e in lavorazione che porteremo fino al Qatar o Austin. Per la monoposto per il 2024 siamo ancora ai concetti filosofici. I numeri dicono che devi essere aggressivo nel progetto ma con le simulazioni e le equazioni siamo già al massimo. Dobbiamo ragionare diversamente, trovare margini grazie ai quali i piloti possano guidare senza essere sempre al limite. E comunque la scadenza per la nuova rossa non è la fine dell’anno, dobbiamo essere pronti per il Bahrain a marzo. Abbiamo davanti a noi ancora molti mesi".
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La campagna acquisti

"Abbiamo preso circa 25 persone, ma ne cerchiamo di più. Nessuna sta già lavorando in Scuderia. Abbiamo firmato con un nome di primo piano (Loic Serra dalla Mercedes, ndr), che dovrebbe iniziare il 1° gennaio 2025 ma stiamo cercando di anticipare i tempi. Come posso convincere Toto Wolff a liberarlo prima? Proverò quando saremo in barca insieme... Comunque, com’è capitato per Mekies, a volte hai gente che se ne va dalla Ferrari, le situazioni si incrociano e puoi trattare sulle date. Diciamo che questa è diventata presto la parte principale del mio lavoro in Ferrari. Devi creare buone relazioni e convincere la gente a trasferirsi. I primi che prendi sono i più difficili, poi gli altri vedendoli seguono a ruota".

Il rapporto con i vertici della Ferrari

"Frequente e buono. La Ferrari è un’azienda famosissima ma ha una dimensione ragionevole. Almeno una volta a settimana ceno con Vigna e sento Elkann al telefono come un antibiotico, mattina, pranzo e cena. Avere una relazione così è un vantaggio enorme: se devi prendere una decisione il processo è molto veloce. Quando ero in Renault per certi cambiamenti dovevi aspettare che si riunisse il comitato esecutivo, passavano giorni e giorni. Qui un problema che pongo al mattino può avere una risposta nel pomeriggio. Non posso parlare per il passato, ma sono rimasto impressionato dalla comunicazione interna con i vertici e dalla loro reattività".
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Il budget cap?

"Non voglio fare alcun commento su qualcosa che non conosco. Parlando in generale ciò che posso dire è che la punizione dell’anno scorso non è stata abbastanza dura, e se dovesse succedere ancora stavolta dovrebbe essere molto più drastica. Considerando il fatto che il vantaggio tecnico si traduce in vantaggio sportivo, la punizione dev’essere sportiva, non una multa. Se nel calcio commetti fallo di mano in area è rigore, non ti danno una multa. Il taglio del 10% del lavoro in galleria del vento è uno scherzo: il lavoro grosso l’hai già fatto, e ciò che non usi per l’aerodinamica lo puoi spendere lavorando sul risparmio di peso e altro. Se venisse accertata un’altra irregolarità servirebbe una punizione drastica, per il 2024, una squalifica di un anno o roba simile. Sappiamo che è difficile gestire il budget cap ma abbiamo sistemi perfetti per controllare ciò che si spende, e di fronte a un dubbio puoi chiedere alla Fia.
E poi va spiegata un’altra cosa: un’infrazione del 5% non è piccola, è grande. Hai un budget fissato a 135 milioni, 80 escono solo per il personale, poi una ventina di costi per le gare (materiale che compri, freni e così via), costruire 4 vetture a inizio stagione ne vale altri 20 e ci sono voci ulteriori. Alla fine sei tra i 120 e i 125, costi più o meno fissi per tutti, e ti restano meno di 10 milioni per lo sviluppo. Quindi hai sforato di 2 milioni su 7 o 8, non è il 5% dei 135 totali come hanno detto. Collettivamente, come F1, questa cosa va risolta, non dobbiamo infilare la polvere sotto il tappeto perché alla fine si rischia che qualcuno la organizzi a tavolino. C’è grande differenza fra un errore involontario e una scelta. Come tra chi sbaglia a compilare la dichiarazione dei redditi e chi invece fonda una società in qualche paradiso fiscale per evadere le tasse. Dobbiamo essere duri, ne va del futuro del cost cap. Se finirà con un’altra “multina” allora tutti faranno la stessa cosa, si mette a budget lo stanziamento per pagare e amen. I grandi costruttori possono permetterselo...".
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