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Vertice FIA-Liberty Media sul caso Chris Horner e le chat compromettenti in Bahrain: cosa si dirannno i colossi della F1

Luca Stamerra

Pubblicato 01/03/2024 alle 16:55 GMT+1

FORMULA 1 - Nonostante Horner sia stato scagionato da ogni accusa al termine dell'indagine interna fatta partire da Red Bull (con avvocato indipendente), si continua a parlare del Team Principal della casa anglo-austriaca e delle sue chat con una dipendente che lo ha denunciato alle Risorse umane. Anche perché alcune chat sono state pubblicate dai media alla vigilia del primo GP della stagione.

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Si sperava di arrivare in Bahrain e parlare solo di Formula 1, quella vera, quella considerando solo la pista, gli pneumatici e i motori. Invece il caso Chris Horner è ancora all'ordine del giorno, anche se lo scorso mercoledì il Team Principal di Red Bull era stato scagionato da ogni accusa dopo l'indagine interna fatta partire direttamente dal team, con avvocato indipendente. Una dipendente aveva denunciato “comportamenti inappropriati” da parte di Horner, ma l'indagine non ha portato prove per arrivare a sanzioni contro il più longevo dei Team Principal nel paddock. Neanche 24 ore dopo questa sentenza, però, è arrivata una serie di screenschot con chat compromettenti dello stesso Horner. Contenuto delle chat, assolutamente da verificare s'intende, ma il tutto è stato inviato alla stampa, oltre ai vertici delle Scuderie, di Liberty Media e della FIA. Insomma, il caso non è stato chiuso.
Siamo arrivati alle qualificazioni del GP del Bahrain, la stagione 2024 è ormai iniziata, e si parla ancora di Horner. La cosa non è piaciuta assolutamente a tutta la Formula 1. Lo abbiamo sentito direttamente dalla viva voce di alcuni Team Principal, Toto Wolff in testa, ma gli stessi vertici di FIA e Liberty Media non sono soddisfatti di questa grana che si è protratta fino all'inizio della stagione. Ecco perché ci sarà un vertice tra i due colossi, con Mohammed Ben Sulayem e Stefano Domenicali che sceglieranno insieme la linea da seguire.
I due si vedranno nel paddock in Bahrain, anche se non ci si attende grossi scossoni ricorda la Gazzetta dello Sport. Almeno per adesso. Anche perché, a conti fatti, l'indagine di Red Bull ha portato ad un nulla di fatto. E la pubblicazione di queste chat non ha, per ora, nessuna valenza legale anche perché bisogna accertare che il contenuto di queste chat sia veritiero.
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