Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Ferrari, perché Silverstone è stata una doccia fredda: la SF23 va forte solo sulle 'sue' piste

Paolo Sala

Pubblicato 10/07/2023 alle 18:03 GMT+2

F1 - Il circuito inglese ha riportato a galla le difficoltà della rossa sul passo gara, mentre la McLaren sembra aver trovato uno step di sviluppi in grado di mantenerla in alto. Ora probabilmente sarà sempre battaglia fra quattro macchine alle spalle della Red Bull, con l'una o l'altra a prevalere a seconda dei tracciati. Ma per Maranello il Gp di Gran Bretagna resta una doccia fredda.

Leclerc: "Gara deludente, non avevamo il passo dei migliori"

La prova decisiva, quella che doveva certificare il salto in avanti visto a Montreal e Spielberg, è andata male. Sui curvoni di Silverstone la Ferrari SF-23 è tornata a soffrire di consistenza sul passo gara, senza evidenziare i passati problemi di degrado gomme ma senza al contempo riuscire a sfruttare al meglio nessuna delle mescole montate in gara. La rossa non si è mai accesa, Leclerc e Sainz sono stati impegnati solo in azioni di difesa, le belle sensazioni di Canada e Austria sono evaporate tra le veloci curve in appoggio del tracciato del Northamptonshire. I limiti del progetto sono riemersi prepotentemente, la Ferrari 2023 resta una macchina critica sull'anteriore, e piste come quella inglese ne evidenziano fatalmente le debolezze. I circuiti 'stop&go', purtroppo per Maranello, non sono molti in calendario. Mentre la Red Bull resta inarrivabile e le dirette rivali incalzano.

Ferrari troppo conservativa?

Stando al team principal Vasseur, in Inghilterra la squadra è stata troppo conservativa nella gestione delle gomme, preventivando possibili problemi di degrado che in realtà non si sono mai materializzati, e mettendo quindi insieme una prestazione inferiore a quella che era nel potenziale della macchina. Un'informazione, quella sul degrado gomme, che in realtà aveva già abbondantemente fornito George Russell dopo oltre 20 giri sulle gomme morbide con cui era partito, al netto di quanto la W14 possa sfruttare le coperture meglio della SF-23. Non è mancata la consistenza, nel senso della capacità di tenere un ritmo costante, ma è evidentemente mancata la prestazione per giocarsela con Mercedes e McLaren. Prestazione che probabilmente la SF-23 troverà o meno a seconda dei circuiti, in un prosieguo di Mondiale che promette una lotta serrata alle spalle della Red Bull fra quattro team, con la possibilità che ogni gara possa variare la gerarchia fra gli stessi mentre là davanti Verstappen sarà impegnato solo a macinare record.

Progetto con poco margine?

Il ridimensionamento del Gp di Gran Bretagna riporta a galla il solito problema: il progetto denominato in origine 675 ha il margine di crescita necessario nell'arco dei prossimi due anni - che andranno in sostanziale continuità regolamentare - o è invece fondato il timore che il concetto scelto dalla Ferrari abbia in realtà scarso respiro? Gli sviluppi hanno portato miglioramenti, su piste da posteriore e trazione si può puntare ad essere i primi dietro le Red Bull, su altre ci sarà da battagliare, su altre ancora sarà dura. Certe criticità sembrano strutturali, dunque sarà necessario aprire presto una riflessione sulla direzione da prendere. Cambiare filosofia progettuale sembra necessario, ma è altresì costoso e soprattutto difficile sul piano logistico, considerato che i primi colpi di mercato in area tecnica messi a segno da Vasseur non saranno operativi prima del 2025. Il sentiero è stretto, la ricerca di un bilanciamento ottimale fra anteriore e posteriore prosegue nell'immediato, ma il futuro è nebuloso.
picture

Frederic Vasseur e Charles Leclerc (Ferrari)

Credit Foto Getty Images

Allarme motori

Peraltro a Maranello torna ad affacciarsi qualche problema di troppo sulle power unit, che in questa prima parte di stagione non hanno brillato per affidabilità. Specialmente sulla Haas, che ha rotto il motore termico anche a Silverstone. Per di più i problemi elettrici che hanno tenuto fermo ai box Leclerc nelle Libere 2 hanno lasciato nell'aria qualche dubbio proprio riguardo l'unità motrice. Comunque un altro fronte in cui non mancano criticità.

McLaren, che progresso

Certo è che la palma del maggior passo in avanti da inizio stagione va alla McLaren, che a Silverstone ha messo in pista una macchina veloce, bilanciata e in grado di sfruttare perfettamente tutte le mescole di gomme. Dopo che nelle prime tre uscite stagionali sembrava in un tunnel senza via d'uscita, umiliata dalle eliminazioni in Q1 e dai doppiaggi in gara. Uno step che ha quasi del miracoloso nella F1 odierna, che naturalmente andrà valutato anche su altre piste e in diverse condizioni, ma che promette di inserire più o meno stabilmente la McLaren nella lotta alle spalle delle Red Bull. Una beffa ulteriore per la Ferrari, che finisce peraltro per alimentare il dubbio che altri progetti abbiano maggiore malleabilità tecnica e dunque margine di crescita. La Scuderia guarda all'Ungaroring, lento e tortuoso, per rialzare subito la testa. Ma ora le risposte sono tutte sul tavolo, e bisognerà prenderne atto.
picture

Chi guadagna di più in Formula 1? Tutti gli stipendi dei piloti

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità