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Intervista Burcu Çetinkaya

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 04/06/2010 alle 10:27 GMT+2

Alla vigilia del weekend sardo di Irc abbiamo intervistato la rallista turca. Presente, passato e un pensiero sull'essere donna in un mondo difficile come quello dei motori...

Burcu Çetinkaya

Credit Foto Eurosport

Burcu, per te la Sardegna è anche il ritorno in Irc...
Io e la mia copilota Cicek Guney abbiamo sempre cercato di correre in Irc fin dall’inizio delle nostre carriere.la nostra prima partecipazione fuori dalla Turchia è stata a Ypres nel 2007 dopo il Barum Rally con una vettura di classe N3. Adesso non siamo ancora pronti per tutto un Irc ma stiamo comunque facendo molte gare. E speriamo che la Sardegna segni un inizio. Sono davvero contenta e pronta per il rally di Sardegna. Abbiamo già fatto alcune gare qui in Italia l’anno scorso grazie al sostegno di United Business , Michele Zotti e la Yokohama Italia. Grazie a questo progetto ho passato molto tempo qui in Italia. E adesso torno in Sardegna dove ho già corso nel 2008 ed è una sensazione fantastica.
E in Sardegna ti presenterai con una Peugeot 207 S2000, quello che hai sempre chiamato il tuo sogno...
Si, guidare una S2000 era il mio sogno. E adesso, finalmente, nel 2010 siamo con una team fantastico, team 2C correndo con il nome del mio paese come Peugeot Sport Turkiye. Da quando ho testato la S2000 con la Red Bull non ho mai smesso di pensare a questa vettura, poi con la Peugeot 207 che penso sia la migliore S2000, si, è un sogno che si avvera. E adesso il prossimo sogno si sta già avverando, guidare qui, lottare duro e andare veloce.
Quali le aspettative per questo weekend...
Non posso dire molto. È una gara molto competitiva e per la prima volta mi ritroverò a lottare con piloti con Ogier, Meeke e tanti altri. Abbiamo bisogno di tempo, ma l'unica cosa che so è che abbiamo lavorato duro con Cicek e tutta la squadra. Abbiamo ricevuto molto aiuto da Sebastien Ogier in fase di test, Yokohama ha dato molta attenzione e il lavoro sulle gomme è stato molto buono. Possiamo dire di essere pronti. Adesso dobbiamo solo imparare ad andare molto veloce.
E dopo la Sardegna? Quali i tuoi prossimi progetti...
I miei primi progetti sono di fare molti più test con questa Peugeot S2000 e continuare a fare bene e migliorare, ogni volta di più.
Una donna in un mondo molto difficile, una donna nel mondo dei motori...
Non ci sono molte donne nel mondo dei motori. Grazie a persone che hanno creduto in me, in noi, siamo riuscite a fare strada. Sai a volte è difficile far capire che contro un concorrente uomo si può anche lottare. Ho dovuto convincere molta gente e dimostrato di poter mantenere le promesse e che non è vero che dovrò lasciare le corse perché mi innamoro o perché il mio ragazzo non vuole che faccia questo mestiere. O neanche che un giorno mi stanco perché a me non interessa poi così tanto correre. No, il mio amore per il rally e le corse è vero e tutti i giorni non posso che ringraziare uno a uno chi mi ha permesso e chi mi permette di fare quel che più mi piace fare e voglio fare. Da Jean Pierre Vieux, il direttore generale di Peugeot Turchia, la Total, Red Bull, il ministro turco Hayati Yazici. Sono tanti davvero ma credimi sono quelli che mi permettono di fare tutto questo. È quello che più mi importa e devo dire grazie a a loro. Ansell, Yokohama, Golden Bay Tour, Peugeot Finance, KS Tools, il nostro team 2C OMP. Quando sono qui e parlo come sto facendo della mia carriera e di queste soddisfazioni. Il merito è tutto loro, per tutto e per aver creduto in noi…anche se siamo donne
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