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MotoGP

L'ultima chance di Romano Fenati, il bad boy che non può più sbagliare

Stefano Dolci

Pubblicato 08/03/2019 alle 08:57 GMT+1

Sei mesi dopo il folle gesto di reazione ai danni di Stefano Manzi e l'esilio con tanto di licenza sospesa, Romano Fenati fa il proprio ritorno nel motomondiale. Con un nuovo numero sul cupolino e in una categoria che conosce molto bene (la Moto3) il 23enne pilota marchigiano dovrà dimostrare non solo di essere veloce di saper gestire anche i propri nervi.

Romano Fenati in sella alla Honda del Team Snipers con cui disputerà il mondiale Moto3, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Da quando ha varcato le porte del mondiale, ormai sette anni fa, conquistando un podio al debutto dietro a un certo Maverick Viñales e portandosi a casa il primo successo iridato nel secondo GP della sua carriera, Romano Fenati ha sempre dovuto convivere con il fardello di dover dimostrare qualcosa in più rispetto agli altri. Questa volta però il 23enne rider di Ascoli Piceno, non avrà solo i riflettori puntati addosso, normali per uno baciato da quel talento e con quelle doti, ma – che gli piaccia o no – dovrà convivere con la scomoda sensazione di avere costantemente un bersaglio sulla sua schiena.

Sorvegliato speciale

Inutile girarci troppo attorno, tutti sono curiosi di vedere come Romano Fenati si comporterà dopo il fattaccio di Misano 2018, quando dopo un duello rusticano a base di carenate e manovre più o meno al limite della correttezza con Stefano Manzi, pizzicò la leva del freno della moto del rivale a 217 km/h in pieno rettilineo, rischiando di provocare un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi.
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Romano Fenati, Stefano Manzi, Misano GP 2018, Moto 2

Credit Foto From Official Website

Quel 9 settembre, la carriera del rider marchigiano nel mondiale, sembrava essere chiusa. Licenziato dal proprio team (Marinelli Snipers), scaricato dalla nuova squadra (Forward Racing MV Agusta) con la quale sembrava aver praticamente definito i dettagli per il 2019, squalificato per due GP dalla FIM con licenza ritirata dal Tribunale federale e giudicato ‘colpevole’ senza appello dal tribunale dei social – che come spesso accade in questi casi – imbarbarisce tutto, trasformando il dibattito in inquisizione e l’antipatia in odio che sfocia in insulti, fango e, purtroppo, minacce di morte.

A caccia di redenzione

Sei mesi dopo invece Romano Fenati ha cambiato numero sul cupolino (non più il 13 bensì il 55) ma si ritrova nuovamente a difendere i colori del team Snipers in Moto3, la compagine marchigiana che lo aveva allontanato ma ha scelto di ravvedersi e concedere una seconda chance al centauro azzurro, che nel 2017 ha vissuto proprio col team gestito da Mirco Cecchini la propria migliore stagione laureandosi vicecampione del mondo Moto3 alle spalle di Joan Mir (che nel frattempo è arrivato in MotoGP con la Suzuki). A Fenati - che per talento puro, velocità ed esperienza è impossibile non inserire nel novero dei favoriti per la conquista del titolo iridato - non si chiederà solo di essere veloce in pista, costante e consistente in ogni GP come a un qualunque pilota.
A Fenati tutti faranno le pulci riguardo al comportamento e agli atteggiamenti in pista. Qui dovrà essere bravo a tenere i nervi saldi, fare tesoro degli errori commessi e memorizzare i consigli di chi davvero gli vuole bene. Questa sarà la sfida più imponente e complicata da affrontare. Se riuscirà a sopportare tale pressione, schivando chi vorrà fargli saltare la mosca fuori e dentro la pista e non perdendo la bussola davanti a chi lo provocherà solo per il gusto di vederlo reagire, allora Romano Fenati potrà davvero tornare a coltivare i propri sogni di un futuro in MotoGP mentre il motociclismo italiano potrà tornare a godersi uno dei talenti più puri del nostro tempo. Un pilota che ha messo a frutto la seconda chance che gli è stata offerta. In bocca al lupo, Romano!
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