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CEV Champions League - Ucraina, il cuore dei tifosi: 1800 km per seguire il Dnipro in Repubblica Ceca

Marco Arcari

Aggiornato 20/12/2022 alle 22:53 GMT+1

PALLAVOLO, CEV CHAMPIONS LEAGUE (F) - Un cuore enorme, quello dei tifosi del Prometey Dnipro. Con la loro squadra sfrattata dalla guerra e costretta a giocare le partite casalinghe a Kutna Hora (Repubblica Ceca), diversi tifosi ucraini si sono fatti una trasferta di 1800 km per sostenere le proprie beniamine. Sforzo ripagato, visto che il Dnipro ha battuto in rimonta (da 0-2) il Volero Le Cannet.

I tifosi dell'SC Prometey Dnipro, che si sono fatti 1800 km per sostenere la loro squadra, costretta a giocare in Repubblica Ceca per via della guerra in Ucraina

Credit Foto Eurosport

Una trasferta lunga ben 1800 chilometri. Non ci sarebbe nulla di particolare, se non fosse che a farla sono stati numerosi tifosi ucraini e che le motivazioni di questo viaggio sono dettate dalla guerra che ancora dilania il loro Paese. Stanti le ostilità belliche, l'SC Prometey Dnipro è infatti costretto a giocare sul taraflex della Sport Hall Klimeska di Kutna Hora (Repubblica Ceca) e, nel 2° turno della CEV Champions League femminile 2022-23, il club ucraino è stato così sostenuto da una folta schiera di tifosi.
Il cui sforzo logistico è stato ampiamente ripagato, visto il risultato finale della partita. Sotto 0-2 contro il Volero Le Cannet - club francese, ma pieno di atlete russe a cominciare dalla ventenne rivelazione Vita Akimova, autrice di 26 punti - il Prometey ha rimontato con enorme orgoglio, imponendosi nei due set successivi (25-14; 25-15) per andare poi a vincere al tie-break (15-10). Due punti pesantissimi anche in ottica classifica nella Pool B, la stessa in cui è impegnata la Vero Volley Milano, dopo il k.o. all'esordio proprio contro le rosablù di coach Marco Gaspari. Decisiva soprattutto Oleksandra Milenko, capace di realizzare 20 punti (40% in attacco), con 2 muri e ben 4 ace.
La situazione del Dnipro è decisamente surreale. Staff e giocatrici del club ucraino sono infatti costretti a restare in Repubblica Ceca, anche per svolgere gli allenamenti, mentre le loro famiglie rimangono in Ucraina a fare i conti con la tragica realtà del Paese. Alla viglia del conflitto, nel febbraio 2022, il Prometey aveva fatto in tempo ad aggiudicarsi l'ultimo trofeo - la Coppa d'Ucraina, dopo il netto successo per 3 a 0 contro il Khimik Yuzhny - e, anche dopo l'inizio delle ostilità belliche, le pallavoliste (non solo ucraine) erano rimaste in Ucraina improvvisandosi volontarie per aiutare la popolazione in difficoltà. Staff, dirigenti e atleti dei club maschile e femminile del Prometey avevano infatti lavorato nella catena di supermarket Dmart (sponsor della squadra) per produrre alimenti destinati alla popolazione e ai soldati ucraini.
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