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I nuovi All Blacks sono anche meglio dei vecchi: 42-8 all'Australia

Davide Bighiani

Aggiornato 20/08/2016 alle 14:47 GMT+2

Prova di stordente superiorità da parte della Nuova Zelanda che stravince contro i Wallabies nella "prima" dopo l'addio dei senatori Carter, McCaw, Nonu e Conrad Smith

Beauden Barrett (New Zealand) vs Australia

Credit Foto AFP

Gli All Blacks partono con il piede sull'acceleratore nel Rugby Championship 2016, imponendo all'Australia uno dei peggiori ko interni della loro storia. 42-8 in quel di Sydney in una partita che ha messo in mostra tutti i limiti dei Wallabies e tutti i pregi dei campioni del mondo.
Una risposta ad alta voce a chi si chiedeva che cosa ne sarebbe stato della Nuova Zelanda senza campioni del calibro di Carter, McCaw, Nonu o Conrad Smith, tutti ritiratisi dalla nazionale negli ultimi mesi.
La ricostruzione - se così si può chiamare visto il bacino incredibile di cui può disporre il ct Hansen - comincia dunque nel migliore dei modi: doveva essere la rivincita della finale della Coppa del Mondo 2015 (34-17 per gli All Blacks), ma così non è stato.
Gli australiani hanno il tempo di siglare i primi tre punti del match, ma poi è monologo All Blacks: arriveranno la bellezza di sei mete. Crotty (6), Barrett, (27), Kaino (32), Naholo (39) nel primo tempo, e poi ancora il calvario continua nel secondo quando a segnare sono Coles (56) e Savea (59).
Nel finale i Wallabies riescono a evitare il ko peggiore di sempre: grazie a una meta di Nick Phipps (75). Il 6-43 di Wellington del 1996 rimane indelebile. Lo smacco però rimane eccome: e sabato prossimo si rigioca. Indovinate dove? A Wellington ovviamente...
VIDEO:
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Gli All Blacks prolungano il contratto di Hansen

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